20/10/2007 07:29 |
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| | | Post: 2.586 Post: 423 | Registrato il: 05/10/2004 | Sesso: Maschile | Scripta Manent... | Senior | | OFFLINE |
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leggete qui:
www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/hrubrica.asp?I...
ed ecco che accade ciò che urlo da anni
qua c'è il link alla petizione per fermare la legge
www.petitiononline.com/noDDL/petition.html
qua c'è una proposta interessante su come inoltrarlo su altri blog
www.partito-pirata.it/?q=node/349
ah potete mandare mail a questo indirizzo
levi_r@camera.it [Modificato da alenis 20/10/2007 08:32] ___________________________
http://www.no1984.org
non comprare PC di tipo DRM o TC ( Trusted Computing ); Come Iphone2 è controllato da Apple al punto che, da remoto ti può disinstallare i programmi che ci installi, così sarà anche per Windows Vista e successori; per evitarlo, bisogna passare a sistemi open source.
La buona notizia è che Dio esiste; quella buonissima è che quindi c'è speranza per tutti quelli che lo vogliono |
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24/10/2007 15:23 |
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25/10/2007 17:49 |
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| | | Post: 3.542 Post: 2.905 | Registrato il: 27/08/2004 | Sesso: Maschile | Admin | Vice Amministratore | | OFFLINE |
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pcerini, 24/10/2007 15.23:
ciao e benvenuto nel forum , ho letto la petizione , devo dire che ho firmato l'unica cosa è che non ho capito se oltre all'abbonamento fatto con le case telefoniche c'è anche il pagamento per internet e anche il pagamento per il sito non è molto chiaro
«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>
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25/11/2007 22:03 |
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| | | Post: 2.586 Post: 423 | Registrato il: 05/10/2004 | Sesso: Maschile | Scripta Manent... | Senior | | OFFLINE |
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26/11/2007 17:51 |
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| | | Post: 329 Post: 329 | Registrato il: 24/05/2006 | Sesso: Maschile | Scripta Manent... | Benvenuto | | OFFLINE |
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alenis, 25/11/2007 22.03:
Ciao io so che in francia internet costa poco molto poco rispetto all'italia e probabilmente uno dei motivi è questo
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01/12/2007 15:15 |
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| | | Post: 2.586 Post: 423 | Registrato il: 05/10/2004 | Sesso: Maschile | Scripta Manent... | Senior | | OFFLINE |
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cioè? intendi dire che se costasse di più non la toglierebbero perchè poi le compagnie che la forniscono ci perderebbero troppo? |
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03/02/2012 17:39 |
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| | | Post: 137 Post: 137 | Registrato il: 01/02/2008 | Sesso: Maschile | Amministratore | Amministratore | | OFFLINE |
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India, assalto ai giganti del web
I vertici di Google, Microsoft, Facebook e Yahoo! chiamati a rispondere della proliferazione online di materiale considerato osceno e in contrasto con i principi religiosi. Un giudice di Nuova Delhi minaccia oscuramenti in stile cinese
Roma - L'ordine è partito da una corte di Nuova Delhi, scatenando battaglia nei confronti di alcuni tra i principali protagonisti del web. I vertici di Facebook, Google e Yahoo! - ma c'è anche Microsoft e altre 17 aziende - dovranno presentarsi in terra indiana entro il prossimo 13 marzo, per rispondere alle accuse lanciate dal ministero delle Comunicazioni.
Diffusione online di materiale osceno e diffamatorio, in spregio ai principi religiosi dell'Induismo, dell'Islam e del Cattolicesimo. La prima pietra era stata scagliata dal cittadino indiano Vinay Rai, dalla redazione di un quotidiano locale. Trovati numerosi contenuti altamente offensivi, condivisi dagli utenti sul social network in blu o tra i meandri dei motori di ricerca di Google e Yahoo!.
E il giudice di Nuova Delhi ha severamente minacciato i grandi colossi del web. Che dovrebbero ora darsi da fare per rimuovere tutto il materiale ritenuto "osceno e diffamatorio", pena l'oscuramento. "Come in Cina", ha sottolineato la corte indiana.
Una prova di forza tentata dal governo di Nuova Delhi, dopo aver denunciato Facebook e compagnia per la proliferazione di contenuti in contrasto con il credo religioso. Google aveva già sottolineato come soltanto un'ordinanza firmata da un giudice possa obbligare un intermediario a censurare il materiale finito online. I dirigenti delle aziende incriminate rischierebbero fino a 7 anni di carcere e salate sanzioni pecuniarie.
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