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E l'Islamismo?

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2007 10:49
07/09/2004 17:49
 
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Bolzano: 2 musulmane entrano in piscina vestite, cacciate:
Due donne musulmane sono entrate in acqua con la tunica e il velo per far
nuotare i figli

Bolzano, 7 set. (Adnkronos) -
Entrare in acqua con il vestito e' vietato. E' accaduto a Bolzano in una
piscina al Lido dove, due donne musulmane sono entrate in acqua
completamente vestite, con la tunica e il velo, per far nuotare i loro
figli. Il bagnino dello stabilimento, spinto dalle lamentele dei bagnanti,
ha invitato le donne ad uscire dalla piscina. Il comune del capoluogo
altoatesino ha detto che si tratta di ''rispetto delle regole e che la
restrizione non ha niente a che vedere con una discriminazione, bensi' e'
dovuta a motivi igienico sanitari''. ''Fatti del genere non devono piu'
accadere. C'e' un regolamento in piscina secondo il quale non si entra
vestiti, ma solo con costume da bagno. Rispetto la religione musulmana, ma
bisogna adattarsi, come noi lo facciamo quando entriamo nelle moschee. Ci sono motivi di carattere igienico per vietare di entrare in acqua con
vestiti''. Lo ha detto all'ADNKRONOS la direttrice dell'Ufficio sport del
comune di Bolzano, Giustina Marinucci.

Fonte

IL CASO IN CONSIGLIO
Tempio per i Testimoni di Geova
tensioni e intese tra i partiti
SALVATORE FERRARA
Cava de’ Tirreni. La nuova sala del regno dei Testimoni di Geova divide Forza Italia ed Udc da Alleanza Nazionale. L'astensione dal voto in giunta da parte dell'assessore Napoli (AN) per motivi personali, sulla realizzazione del nuovo edificio che i geovisti vogliono realizzare in via Di Marino, ha creato un nuovo caso politico con una presa di posizione netta di Marcello Murolo (presidente cittadino di An) a difesa del suo assessore. «Prima di essere assessori - dice Napoli - si è uomini e la mia astensione non voleva essere di natura politica ma esclusivamente di coerenza personale relativa ad un percorso umano, spirituale e religioso. Purtroppo, la strumentalizzazione che ne è stata fatta, ha imposto anche al partito di assumere una precisa posizione. Pertanto, Alleanza Nazionale, che difende ed incentiva l'aggregazione cattolica e gli oratori, non può favorire questo complesso che si candida ad essere un punto di riferimento in campo provinciale ed oltre». Il «Geova affaire» si inserisce di prepotenza nelle trattative per la ricompattazione della maggioranza, con prese di posizioni e distinqui da parte di consiglieri ed assessori di Forza Italia ed Udc che potrebbero arrivare addirittura a chiedere ad An la sostituzione di Napoli, mettendo così alla prova non solo la tenuta della coalizione ma anche le intenzioni del partito di Cirielli. «Quando si amministra una città - afferma Bruno D'Elia - non ci sono motivi personali. Questo progetto ricade in un area riservata dal PRG anche per edifici di culto, oltretutto, al comune sarà ceduto un locale di circa 150 mq e garantita la sistemazione dell'intera area con marciapiedi e verde. In un momento in cui anche il Papa è impegnato in un discorso di apertura e conciliazione non ci sembrano opportune queste prese di posizioni che mescolano aspetti personali con la gestione della cosa pubblica». Inoltre si è trattato solamente di una presa d'atto della giunta di un progetto che dovrà essere successivamente presentato agli uffici tecnici». Nessuna dichiarazione ufficiale dall'arcivescovo Soricelli, che però esprime l'auspicio di un maggior impegno dei laici e del clero per evitare la proliferazioni di queste sette.

Fonte


APPELLO per la PACE 2004

Uomini e donne di religione diversa, da sessanta paesi del mondo, riuniti a Milano per invocare il grande dono della pace, siamo scesi nel profondo delle nostre tradizioni religiose, abbiamo guardato con compassione alle ferite del mondo in cui viviamo, dei popoli e dei piccoli. Abbiamo ascoltato la preghiera di tanti che chiedono di globalizzare la solidarietà, di lavorare per un futuro vivibile specialmente per i bambini e per gli anziani, per l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente, le Americhe, l’Asia, tutti i continenti. Abbiamo sentito le preghiere di chi chiede di non morire di AIDS, di fame, di sete, di guerra, per il terrorismo. Abbiamo pregato e scoperto ancora una volta la forza insostituibile della preghiera.

Il nostro mondo sembra avere dimenticato che la vita umana è sacra. Ma Dio è accanto a ogni vittima della violenza e desidera la scomparsa della violenza che possiede cuori e azioni. Dio ha compassione di chi subisce la guerra, di chi è nella disperazione. Dio stesso oggi indica una nuova strada da percorrere con coraggio.

Il nome di Dio è pace. E chi usa il nome santo di Dio per benedire la guerra e il terrorismo maledice anche la causa per cui combatte e si allontana da Dio.

La preghiera, l’ascolto, il dialogo, anche in questi giorni di dolore per il mondo, ci hanno insegnato a vedere più lontano della rassegnazione e della paura che attraversano oggi il cuore di tanti.

Dal profondo delle nostre tradizioni religiose abbiamo compreso, ancora più profondamente, come nella paura, nel terrorismo e nella guerra il genere umano rischia l’autodistruzione. Così ogni essere umano si consegna a quel male che vorrebbe combattere.

Chi usa la violenza scredita la propria causa. Chi crede che solo una violenza più grande è la risposta al torto subito non vede le montagne di odio che contribuisce a creare e che pesano anche sulle generazioni dei figli. Un mondo senza guerra e senza terrore è possibile.

Oggi è il tempo del coraggio di un nuovo umanesimo, che aiuta a dominare la paura e che permette di costruire già adesso il mondo di cui abbiamo bisogno. Tale coraggio è nutrito dalla fede, la fede fonda in maniera sacra il valore della persona umana e la lega a un mondo dove esistono gli altri. Per questo crediamo nella necessità di continuare il dialogo. Il dialogo è la strada che dà un futuro al mondo perché rende possibile vivere assieme. Il dialogo non lascia indifesi: protegge. Spinge tutti a vedere il meglio dell’altro e a radicarsi nel meglio di sé. Il dialogo trasforma l’estraneo in amico e libera dal demone della violenza. Il dialogo è l’arte dei coraggiosi che cura le ferite della divisione e rigenera nel profondo la nostra vita.

La violenza è una sconfitta per tutti. L’arte del dialogo svuota, nel tempo, anche le ragioni del terrore e toglie terreno all’ingiustizia che crea risentimento e violenza.

Da Milano chiediamo innanzitutto a noi stessi e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà di vivere il coraggio per un nuovo umanesimo, fondato sulle rispettive fedi religiose. E’ la sola via che vediamo per costruire un mondo di pace.

Conceda finalmente Dio al nostro tempo il dono meraviglioso della pace.

Milano, 7 settembre 2004

Firenze, 11 set. - (Adnkronos) - Sara' una vicenda destinata a far discutere a livello nazionale, quella capitata al maestro elementare Adriano Fontani. L'uomo e' un ex Testimone di Geova, espulso anni fa dalla congregazione. Una storia comune a molti, ma i cui strascichi continuano fino ad oggi. Due famiglie di Buonconvento (Siena) hanno chiesto e ottenuto che i loro figli venissero spostati nella sezione della scuola in cui non insegna il maestro Fontani. ''E' un ex Testimone di Geova espulso dalla nostra congregazione e noi non lo vogliamo come insegnante dei nostri figli'', avrebbero chiesto i genitori al direttore didattico, che ha acconsentito.
(Fas/Pn /Adnkronos)
11-SET-04






[Modificato da Justee 08/09/2004 11.26]

[Modificato da Justee 15/09/2004 20.21]

[Modificato da Justeee 05/04/2007 14.01]


«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



16/10/2004 00:15
 
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A me mi piace lo Yogurt
Non c'entra con la religione, ma quest'assurdità è una "News dai Giornali", quindi la posto.
Da un blog, che a sua volta l'ha presa dal Corriere della Sera.

SCONTRO TRA PM E VIGILI SU INCIDENTE DEL FIGLIO DI DELL‘UTRI
Prima un incidente automobilistico, per il quale viene ora chiesto il rinvio a giudizio del figlio di Marcello Dell’Utri per lesioni colpose gravissime. Poi un «incidente» procedurale sulla «polvere bianca» nella sua auto, per il quale è invece la Polizia Municipale milanese ad essere censurata dalla Procura in una archiviazione al vetriolo. La Citroën Saxo della sorella, guidata dal 23enne Marco Jacopo Dell’Utri, si scontra alle 6 del mattino del 31 ottobre 2003 con la Renault Twingo di una ragazza di 34 anni tra via Moscova e corso di Porta Nuova. Nell’urto violentissimo l’auto della ragazza si piega a ferro di cavallo e la giovane resta in coma quasi un anno (è ancora grave): è un concorso di colpa, ritiene la Procura nell’atto notificato all’avvocato della ragazza, Eva Pellegrin, tra la precedenza non rispettata da lei e «l’elevata velocità» di lui. Scarsa è invece la velocità del verbale dei vigili. «La prima comunicazione della Polizia municipale alla Procura - lamenta il pm Luigi Orsi - arrivava il 4 novembre», cioè 4 giorni dopo che i vigili sull’auto di Dell’Utri avevano trovato «un cucchiaino intriso di polvere bianca, uno specchietto di cortesia, un ago per siringa monouso»: materiale nel quale una nota del laboratorio dell’Agenzia delle Entrate asseriva «di aver rinvenuto tracce di cocaina». Peccato che il chimico che aveva analizzato la sostanza l’avesse fatto senza le modalità e garanzie imposte dalla legge per i cosiddetti «accertamenti irripetibili» come questo. Tutto inutilizzabile. Perciò la Procura, dopo aver già dovuto non convalidare il sequestro «perché il relativo verbale era stato tardivamente trasmesso» dai vigili, ora chiede l’archiviazione del fascicolo, in quanto l’accertamento non più ripetibile «preclude ogni possibilità di provare il reato». Ma nell’archiviare, il pm addita «la congerie di censurabili inefficienze che hanno contraddistinto lo svolgimento degli accertamenti». Prima il «mancato avviso al pm di turno dell’episodio del 31 ottobre»; poi «l’iniziativa della Polizia Municipale di affidare a un chimico da essa individuato la ricerca dello stupefacente»; quindi «il mancato ricorso alla doverosa procedura dell’accertamento irripetibile»; e infine «il ritardo con il quale la Procura è stata avvisata allorché si imponevano accertamenti urgenti». Sicché il pm ritiene «bizzarro» che «il chimico individuato dalla Polizia Municipale e il difensore dell’indagato dialogassero sulla qualità della sostanza analizzata (medicine per gatti, si è detto) quando ancora la notizia dell’episodio non era stata comunicata alla Procura». La difesa di Dell’Utri jr., all’epoca neppure sottoposto al «palloncino», addita il rischio che gli accertamenti pasticciati alimentino ombre che «si sarebbero potute subito diradare». Il suo avvocato, Daria Pesce, rimarca di disporre di «un test sul capello e sull’urina» al quale Dell’Utri si sottopose privatamente all’indomani dell’incidente, e che «escluse la presenza di sostanze stupefacenti». Lo specchietto, aggiunge la difesa, era della sorella; la polvere bianca non era droga ma «residuo di yogurt»; e l’ago non era di una siringa monouso, ma serviva soltanto «per le flebo al gatto, affetto da leucemia, nei tragitti con il veterinario».
-----------------------------------
"Il Governo è la Sezione Intrattenimento del complesso militare-industriale"
-Frank Zappa
31/07/2006 22:30
 
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Scusate, mi potete dare delle informazioni sull'Islamismo?In particolare i concetti di pace, fratellanza, misericordia, amore sono presenti ed importanti in questa religione?

[Modificato da benimussoo 26/02/2007 12.20]

"Serve man until you see God in all men"
31/07/2006 22:43
 
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Re:

Scritto da: Melkizedec 31/07/2006 22.30
Scusate, mi potete dare delle informazioni sull'Islamismo?In particolare i concetti di pace, fratellanza, misericordia, amore sono presenti ed importanti in questa religione? 345



Ciao dai un'occhio a queste discussioni

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=2491

o anche questa

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=1175

[Modificato da mioooo 31/07/2006 22.45]

[Modificato da Justee 11/02/2007 10.58]

23/11/2006 13:22
 
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Re: Grazie!

Written by: Melkizedec 01/08/2006 13.44
ftrytry



Istanbul, assalto islamico alla Basilica per protestare contro Benedetto XVI - di MARTA OTTAVIANI -


Marta Ottaviani

da Istanbul

La violenza della parte più radicale della Turchia e le polemiche per la visita di Papa Benedetto XVI hanno raggiunto anche le porte dell'ex Basilica di Santa Sofia.
Ieri pomeriggio verso le 15 un centinaio di nazionalisti islamici hanno occupato simbolicamente l'edificio, urlando «Allah Akhbar» (Allah è grande) e stendendo per terra i loro tappetini da preghiera, orientadoli verso La Mecca. I manifestanti hanno urlato slogan contro il Santo Padre, avvertendolo fra le altre cose di non «sfidare la loro pazienza». Uno dei loro leader ha letto un comunicato in cui si affermava che il Pontefice, durante il suo discorso a Ratisbona, lo scorso settembre, ha offeso la comunità musulmana per il nesso fra Islam e violenza. La protesta è durata circa mezz'ora. Un massiccio contingente di forze dell'ordine con blitz ha sgomberato l'ex Basilica, oggi museo, in pochi minuti. Una quarantina di fanatici è stata arrestata e portata al commissiariato centrale di Istanbul, dov'è stata interrogata. L'episodio si è concluso senza incidenti di rilievo, ma la dice lunga sul clima che si sta venendo a creare nel Paese.
Il luogo non è stato scelto a caso. Santa Sofia, infatti, sarà una delle tappe più sentite e intense del viaggio in Turchia di Papa Benedetto XVI. Vero e proprio simbolo di Istanbul, la basilica, oggi museo Ayasofya, è indubbiamente uno dei più splendidi monumenti di tutti i tempi. Fu fondata da Costantino il Grande e la sua immensa cupola si eleva a 55 metri dal suolo su un diametro di 31 metri. L'attuale edificio fu costruito in sostituzione dell'antica basilica fatta erigere da Teodosio II,

nnn
10/02/2007 10:14
 
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Per vedere il Vero islamismo, è bene prendere in esame il corano degli arabi non quello annacquato dei turchi.

23/02/2007 11:14
 
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Riporto anche qui una notizia che avevo postato sul topic tdG a proposito del trattamento riservato agli "apostati" dell'islam:

www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/02_Febbraio/23/blogg...

La sua stessa famiglia lo ha ripudiato: due giorni prima del processo, il padre ha detto al quotidiano «Masri El Yom» che Karim merita la morte se non si pente di fronte ad Allah...

Agghiacciante [SM=g27993]
26/02/2007 12:21
 
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Re:

Scritto da: Melkizedec 31/07/2006 22.30
Scusate, mi potete dare delle informazioni sull'Islamismo?In particolare i concetti di pace, fratellanza, misericordia, amore sono presenti ed importanti in questa religione?

[Modificato da benimussoo 26/02/2007 12.20]




Ciao volevo chiederti cosa ne pensi di questa notizia riportata da un forista comparsa su il corriere

www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/02_Febbraio/23/blogg...
Grazie
30/05/2007 19:47
 
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Re:

Scritto da: Melkizedec 31/07/2006 22.30
Scusate, mi potete dare delle informazioni sull'Islamismo?In particolare i concetti di pace, fratellanza, misericordia, amore sono presenti ed importanti in questa religione?

[Modificato da benimussoo 26/02/2007 12.20]





La Ue ci obbliga a tenere l’imam
di Massimo Introvigne (il Giornale, 30 maggio 2007)

La sinistra radicale sta quasi riuscendo a far credere all'opinione pubblica che gli imam accusati di fiancheggiare il terrorismo come Abu Imad, della moschea milanese di viale Jenner, e Abdelmajid Zergout, ex-imam di una moschea di Varese, sono stati dichiarati innocenti dai tribunali che li hanno processati. Il fatto che Zergout sia stato espulso dal ministro Amato - dopo che la Casa delle libertà aveva protestato perché le espulsioni di predicatori si erano fatte meno numerose con il governo Prodi - è stato bollato dal suo avvocato come un tentativo di delegittimare con una «giustizia parallela» la magistratura. È caduta nella trappola anche la Corte europea dei diritti dell'uomo, peraltro non nuova a questo «buonismo» verso l'ultra-fondamentalismo islamico, che ha sospeso l'espulsione di Zergout.

Si tratta di un grande inganno. Abu Imad e Zergout non sono stati riconosciuti innocenti. Abu Imad secondo i giudici del Tribunale di Milano - non proprio una longa manus della Casa delle libertà - è «coinvolto direttamente nelle attività di: falsificazione, finanziamento all'estero, contatti con i gruppi esteri (in particolare l'Austria) e smistamento dei combattenti». Perché, dunque, Abu Imad se l'è cavata? Per la solita questione dei tempi biblici della giustizia italiana. La sentenza di Milano a rigore non è di assoluzione ma di prescrizione. Quando l'imam milanese falsificava documenti, finanziava e «smistava» terroristi le norme più severe in tema di terrorismo introdotte dal governo Berlusconi non erano ancora in vigore. Ha pertanto potuto beneficiare dei vecchi termini di prescrizione: mentre con le nuove norme sarebbe stato condannato.

Si tratta del caso tipico previsto nel 2005 dal decreto Pisanu per le espulsioni: chi se la cava per la prescrizione ma è riconosciuto dai giudici come responsabile di fatti gravissimi va espulso, perché è pericoloso per l'ordine e per la sicurezza dei cittadini italiani. Il ministro Amato, come ha fatto per l'imam Zergout di Varese, prenda il coraggio a due mani ed espella anche Abu Imad, che è più noto e protetto di Zergout ma proprio per questo è anche più pericoloso.

Quanto a Zergout, se l'è cavata non per la prescrizione ma per un cavillo giuridico: la rinuncia a due rogatorie, peraltro giustificata dalla Corte d'assise di Milano con la circostanza che - se si fosse dato corso a tali rogatorie all'estero - i tempi del processo si sarebbero allungati a dismisura. Il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione di Zergout e dei suoi complici «non perché io non sia convinto di avere in mano elementi in grado di provare la responsabilità degli imputati - ha detto - ma solo perchè la prova non si è formata in dibattimento» attraverso le rogatorie, come prescriverebbe la più recente giurisprudenza della Cassazione. Dunque anche nel caso di Zergout la «responsabilità degli imputati» è provata, ed essi sfuggono alla condanna solo per una ragione tecnica. E pure qui, per colpire chi sfugge alla legge non perché innocente, ma per qualche marchingegno poco comprensibile ai non giuristi, è del tutto giustificato il provvedimento di espulsione.

Ora che sul tema della sicurezza gli elettori del Nord hanno suonato la sveglia, c'è da augurarsi che il governo voglia procedere senza paura con le espulsioni, anche quando i fiancheggiatori del terrorismo non fanno i muratori ma i predicatori. E che i soloni delle istituzioni europee, per malinteso garantismo, non mettano ulteriormente i bastoni fra le ruote all'Italia.

www.cesnur.org

[Modificato da presso 10/07/2007 22.17]

17/07/2007 11:52
 
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ASIA
ASIA/FILIPPINE - Studenti cristiani e musulmani imparano a scuola i reciproci valori religiosi per costruire un futuro di pace e di rispetto
Malaybalay (Agenzia Fides) - La scuola elementare statale nel centro della città di Malaybalay, sull’isola di Mindanao, è la più grande scuola primaria della capitale della provincia di Bukidnon. Dei suoi 2.900 studenti, 120 appartengono a famiglie cristiane ed il resto a famiglie musulmane. Una insegnante, Sahra Khabla, sostiene che per i bambini, sia musulmani che cristiani, è di importanza vitale apprendere i valori di entrambe le religioni. Un altro insegnante, che è marito di Khabla, Esmail Datu, ribadisce lo stesso pensiero e i vantaggi del programma per una educazione più completa. Egli aggiunge che un tale insegnamento aiuta gli studenti ad acquisire una migliore conoscenza delle loro differenze affinché possano imparare a vivere in pace tra di loro, rispettandosi a vicenda.
Secondo quanto ricorda SAR News, Mindanao è una regione a predominanza musulmana dove i cristiani rappresentano una minoranza. Il Fronte Islamico di Liberazione Moro, un gruppo separatista, è in guerra con le truppe del governo da quattro decenni per ottenere l’autonomia della regione. Nel corso degli anni, la guerra ha fatto migliaia di vittime. Nel frattempo, i capi islamici e i leader della Chiesa cattolica stanno facendo di tutto per promuovere la pace nell’area.
Nelle Filippine l’insegnamento dei valori islamici è inserito soltanto nelle scuole islamiche o negli istituti privati musulmani. Nel 2004 il Dipartimento per l’Istruzione (DepED) ha disposto l’inserimento di queste lezioni nel programma delle scuole pubbliche primarie con almeno 30 studenti musulmani. La scuola elementare statale di Malaybalay è stata una delle tre scuole primarie a impegnarsi per prime nell’attuazione del programma. Il programma intende insegnare agli studenti delle scuole i valori cristiani e islamici, e quindi a rafforzare l’unità tra cristiani e musulmani, offrendo un contributo per ristabilire la pace nell’area, insegnando ai bambini a convivere tra di loro.
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