00 12/12/2004 13:06
Re:

<!--FFZQUOTESTARTScritto da: superbalza 11/12/2004 19.34
allora: se per struttura di potere intendi una persona superiore ad un altra che la comanda, facendo pesare il proprio comando (come una struttura militare), allora decisamente direi di no...
se intendi una struttura funzionale alla guida "del gregge", nel piccolo, e nell'organizzazione di più "greggi", allora secondo me nei cristiani del primo secolo c'era una struttura di questo tipo...



Ammetti, dunque, che una struttura militare si caratterizza, rispetto ad una struttura funzionale ad un'organizzazione, per il potere di cui dispone il superiore rispetto al semplice militare che, come saprai, non può contestare gli ordini impunemente, anche quando potrebbe avere ragione. Convieni?

Poi fai un esempio e dici:

ma scusa, nel tuo gruppo di amici, non noti che esistono individui che per "carisma" si occupano di prendere le decisioni, anche solo per dove andare stasera?

Te la passo, fermo restando che, prima o poi, uno qualunque della comitiva di amici, e non sempre quello o quelli carismatici, potrebbe decidere dove trascorere la serata.


questo risponde anche al quesito su Gesù e i suoi apostoli "importanti"... a loro Egli ha dato l'incarico di continuare una nuova religione, ma non di "signoreggiare"...



Perfetto!...non diede nessun incarico di signoreggiare, o anche "esercitare autorità".


ci sono passi biblici, delle lettere degli apostoli, che spiegano in modo esauriente cosa e come condurre il "gregge"...



Dici?
Allora la regola degli "amici" fra cui, uno qualunque, e non necessariamente il carismatico, potrebbe decidere di guidare il resto del gruppo a trascorrere una serata diversa?
Perchè ritieni che il comportamento di alcuni "amici carismatici" debba essere considerato il modo di comportarsi di tutti gli altri e debba valere come regola perenne?



"Sintesi:

Discepoli tutti uguali e, per necessità di organizzazione, coordinati da alcuni fra loro più esperti...ma privi di qualunque potere decisionale sui singoloi.?[SM=g27994]m22:

Oppure discepoli disuguali, alcuni dei quali costituiti per la conduzione del gregge e, nel bisogno, per castigare i disordinati e, ancor più autoritariamente, per scomunicare i dissidenti?"

secondo me, tutti e due insieme... è ovvio che la conduzione è (e deve) essere basata sull'amore, come lo è in un gruppo di amici... però se c'è qualche amico del tuo gruppo che crea problemi, si deciderà collegialmente per l'allontanamento dal gruppo stesso... la differenza sta che nel caso del gruppo di amici tutti devono essere a conoscenza di qual'è il problema e di chi lo sta creando... all'interno dei gruppi dei TdG, per questioni di riservatezza, e di "protezione" degli altri individui componenti il gruppo, la decisione di allontanare viene presa collegialmente dal gruppetto di persone che dirige, non specificando agli altri componenti (come specificato sopra) il motivo dell'allontanamento...QUOTE]

Ed io credo che qui entri in aperta contraddizione con quanto hai appena prima affermato.
Se un piccolo gruppo di dirigenti, in una comunità, decide per l'espulsione di un membro, non fa altro che adottare un sistema di comando e di potere come quello militare.

Circa gli amici: Se nel gruppo se ne distingue uno dal temperamento violento e che attenta all'integrità fisica degli altri ed alla loro libertà, allora il resto degli amici può decidere, autonomamente, di rifiutarne la compagnia, senza per questo obbligare il resto degli altri a fare altrettanto, nè tantomeno impedendo agli altri di salutarlo, di trascorrere una serata con lui a cena, o di contattarlo per qualunque motivo.
Ancor più grave sarebbe se una presa di posizione di questo tipo fosse imposta agli amici di tutti il mondo che, forse, con quell'individuo non ci hanno mai avuto a che fare.

Tutto ciò nel caso che un tale amico fosse di tipo pericoloso.
Ma se quell'amico dissentisse dal resto degli amici semplicemente perchè ritiene che, faccio un esempio, l'uomo non sia mai giunto sulla luna e sostiene vigorosamente questa sua ipotesi? Dovrebbe per questa ragione essere emarginato, a seguito della decisione presa dai pochi amici carismatici, dal resto degli altri amici?
Spesso questo avviene presso moltissime comunità religiose, con una frequenza più o meno vasta.
E quando si decide per l'espulsione di un credente perchè non crede che Maria sia stata sempre vergine, sostenendolo in lungo ed in largo, che cos'è l'espulsione se non un effetto del potere e dell'autoritarismo, un vero e proprio signoreggiare, oltre che sull'individuo, anche sulle sue idee?
E se dopo l'espulsione paga in termini affettivi e sociali, oltre che psicologici che cos'è la sua espulsione se non ina vera e propria decisione militare di porlo dinanzi ad un plotone d'esecuzione?

Dimmi la tua impressione.

Inserisco così il testo, senza correggerlo, e chiedo scusa per gli errori.

Ti saluto