00 27/10/2004 20:38
Square

Scritto da: Squarepusher 27/10/2004 20.36
beh, almeno sposta qua i miei messaggi su calvi e sindona



Quanta fretta ma dove corri dove vai .....

Eccoti accontentato , tranqui e poi di che non ti tratto bene [SM=g27994]m2:

Michele Sindona & L'Arte Italiana del Caffè

"Nel silenzio delle leggi nascono le grandi azioni."
-Francois De Sade, Scrittore

"Non preoccuparti, non preoccuparti. Guarda gli Astors ed i Vanderbilts e tutte quelle famiglie d'alta società: erano i peggiori ladri di tutti. Ed ora guarda come parlano di loro. E' solo una questione di tempo"
-Meyer Lansky, Ragioniere della Mafia

1986
Nell'articolo di fondo del "Progresso Italoamericano": "Sarebbe un peccato che Sindona non volesse tornare in Italia: se qualcuno gli offrisse un caffè avvelenato, come quello che hanno dato a Pisciotta, non potrebbe portare con se i Filistei"
Alla luce di quanto successe in seguito, questo, più che un articolo di fondo, pare una lettura dei tarocchi.
Ma partiamo dall'inizio.
Michele Sindona è un genio.
Un uomo che a 25 anni (nel '45) riesce a stringere alleanze contemporaneamente con la CIA e la Mafia deve per forza esserlo.
Nato a Patti (in Sicilia) nel '20, Sindona esordisce come commercialista e grazie alle sue abilità riesce ad ottenere una quota della Banca Finanziaria. Coltivando successi su successi, riesce ad ottenere il controllo sulla Banca Finanziaria ed associarsi ad attività come lo Ior, la Finbank e la Continental Illinois (tutte e tre del Vaticano).
Tra gli anni '60 e '70 Michele Sindona, grazie alla sua capacità negli affari (si sospetta che la Mafia e la CIA abbiano qualche ruolo nella sua ascesa), diventa entro breve una superstar della Finanza.
Il Papa Paolo VI, suo amico, lo elogia come "Uomo della Provvidenza". Giulio Andreotti lo chiama "Salvatore della Lira".
Il Times gli dedica una copertina.
Entro il '74, le banche di Sindona iniziano ad avere vuoti di solvibilità e un messo della Banca d'Italia (Giorgio Ambosoli) viene mandato a controllare i conti della Banca Finanziaria.
Non stò ad entrare nel vivo della questione (sarebbe troppo complicato), ma si scopre che Sindona ha retto la sua ascesa su sporchi trucchi finanziari e truffe, corrompendo ed ingrassando le tasche di ben 530 azionisti "spregiudicati" (che vuoi dire criminali). Sindona li ha registrati tutti in una lista, la Lista dei 500, che tiene segreta.
Il risultato dell'indagine di Ambrosoli è una sorta di crack Parmalat su scala apocalittica, visto che nella lista dovrebbero figurare persino eminenti del Vaticano.
Man mano che il fango viene a galla, si riesce a comprendere che Sindona è strettamente legato alla mafia siciliana e americana (mica patate, parliamo della Famiglia Gambino, Jack Adonis, Vito Genovese... i "pezzi da novanta" di New York).
E si scopre che è da lì che vengono molti dei soldi con cui Sindona ha foraggiato i suoi affari.
Dalla Mafia.
Riciclava denaro sporco dato dal commercio di droga e roba del genere, facendo ingrassare i portafogli di Mafia, Vaticano e 530 nomi su una lista che nessuno riesce a trovare. Nomi eccellenti, non so se mi spiego. I Nomi di chi siede alla destra del Padre, gente molto ricca e molto potente.
Ci sono prove che Sindona abbia corrotto il capo della CIA (servizi segreti americani), che abbia dato 2 miliardi alla Democrazia Cristiana (che nel '70 erano molti soldi) ed altre amenità.
Per finire in bellezza, Michele Sindona fa parte della Loggia Segreta P2 di Licio Gelli, insieme a membri importanti dell'imprenditoria, della polizia, dei media e di tutto ciò che in Italia abbia un qualche tipo di potere. Così a mente mi vengono Silvio Berlusconi, Roberto Calvi e Maurizio Costanzo, ma vi assicuro che i membri della P2 erano molti di più.
Nel '74 viene emesso un mandato di cattura nei confronti di Sindona, ma Licio Gelli (essendoci nella P2 le più alte cariche della Polizia) lo avverte il giorno prima e lui scompare nel nulla. Sindona, rapidamente ottenuta la cittadinanza svizzera, passa un pò di tempo lì, poi parte in America dove viene arrestato per aver causato il crack della Franklin Bank.
Segue un odissea tra giudici corrotti, case di mafiosi, cene con Andreotti, la morte di Giorgio Ambrosoli per mano di assassini della Mafia e via dicendo. Sindona inscena persino un falso rapimento di se stesso. Insomma, non molla e si gioca tutte le carte.
Alla fine, nel 1986, viene definitivamente arrestato, processato e condannato a 15 anni di galera per tutti i suoi innumerevoli crimini finanziari. Avendo 66 anni, è praticamente un ergastolo.
Una volta in galera pare che, infuriato con i suoi contatti politici che lo hanno abbandonato, stia vagliando l'ipotesi di dare la famosa e misteriosa Lista dei 500 ai magistrati.
Altro che Apocalisse finanziaria. Avrebbe anticipato di 8 anni Mani Pulite, in versione Hiroshima. Non sono solo tangenti, ma speculazione, riciclaggio di denaro sporco, associazione a delinquere di stampo mafioso e tanti tanti tanti altri crimini della massima gravità.

E' chiuso nel carcere di Voghera (provincia di Pavia), quinto reparto. Dato l'altissimo rischio che fosse ammazzato, avevano liberato per lui l'intero reparto. Per arrivare a lui c'era un percorso sbarrato da porte blindate e guardie in quantità industriale che perquisivano ogni cosa respirasse. Telecamere piazzate 24 ore su 24. 15 guardie che si occupavano solo di lui.
18 marzo. Le guardie gli fanno un caffè con la macchinetta e lo versano in un thermos pulito a vapore. Glielo servono con un paio di bustine di zucchero, tè e latte.
Le guardie vanno via per il cambio, le altre saranno lì entro pochi secondi.
Sindona si prepara da solo la colazione, prende in mano un bicchierino con il caffé e va in bagno.
Dopo neanche un minuto arrivano le nuove guardie.
Lo vedono barcollare e cadere al suolo.
Dice una sola frase: "Mi hanno avvelenato"
Cianuro di sodio.
Un grammo.
Così muore l'anello di congiunzione (o meglio, il più famoso anello di congiunzione) tra Mafia, imprenditoria, Vaticano e servizi segreti.
In seguito le indagini scagioneranno le guardie e quindi nessuno ha idea di chi abbia seccato Sindona. Certo, la lista dei possibili mandanti è lunga.
Lunga 500 nomi, per la precisione.


[Modificato da Squarepusher 25/10/2004 20.33]

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>