1)Le minoranza non si accontentano "togliendo il crocifisso" o "mettendo cappuccetto rosso al posto di Gesù Bambino nel presepio".
Che si dia loro la possibilità di fare le loro feste come noi facciamo le nostre.
Se gli atei non hanno le loro..peccato, che se le creino.
Lo stato laico dovrebbe tollerare ogni forma religiosa...non abolirle tutte.
2)Se la scuola decide di feseggiare il Natale, DEVE FESTEGGIARE IL NATALE.
Se decide di voler festeggiare qualcos'altro lo chiama in un altra maniera...in modo da non "ingannare" il cristiano credente.
Se decide di festeggiare il Natale lo DEVE fare secondo la tradizione cristiana....canti, presepio, Gesù, ecc...
Se la scuola non lo fa, ma preferisce mettere cappuccetto rosso al posto di Gesù...o dire Virtù al posto di Gesù nelle canzoncine, allora la scuola laica sta facendo "violenza" ad una religione...sta prendendo in giro dei cittadini e la loro religione.
Quindi è alquanto corretta la conclusione del padre del bambino: ..."Gli spiegherò che la scuola ha deciso di eliminare tutti i significati veri del Natale, giudicherà lui da grande»."
Non ci sono feste più deturpate del loro significato che quelle cristiane...
La Chiesa è troppo tollerante, a parer mio.
Non c'è altra religione sulla terra che si lasci trattare le feste in questa maniera.
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)