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Manca solo un mese alla lapidazione di Amina

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  • rinata4
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    00 28/01/2005 00:33
    ...mi piacerebbe sentire il pensiero di barnabino sul mio precedente post[SM=g27994]m1:
  • barnabino
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    00 30/01/2005 17:04
    Non sono d'accordo sulla descrizione che fa rinata4 della disassociazione, non è vero che si parli in modo sprezzante di un disassociato, anzi, io ho visto fratelli e sorelle piangere per loro e pregare perfino per loro.

    La disassociazione è un provvedimento ESTREMO che viene realizzato solo dopo ripetuti amorevoli consigli ad abbandonare una condotta errata, non si viene disassociati per aver fumato una sigaretta o alzato un pò il gomito, non si viene disassociati neppure per adulterio, rapporti omosessuali o fornicazione. Si viene disassociati per aver peccato in modo sfacciato contro le leggi di Dio, quindi si tratta di PRATICA di peccato senza PENTIMENTO. I peccati sono gravi, tali che una persona potrebeb diventare un pericolo sopirituale o materiale per altri.

    Lo scopo è sempre di ricondurre il peccatore al pentimento, e quindi non si disassocia con leggerezza, lo scopo non è espellere il peccatore ma far in modo che cambi condotta.

    Alla fine, se si espelle, questo ci rende molto tristi, ma la persona non è abbandonata... atti di normale benignità o rapporti sociali sul lavoro o nel commercio sono del tutto normali, inoltre ogni sei mesi il disassociato riceve la visita di anziani per essere incoraggiata. Non cambiano i rapporti con i famigliari. I casi in cui questo avviene sono di solito estremi, e di solito è per volere del disassociato che non rispetta più la religione dei perenti, non viceversa.

    La descrizione fatta da rinata4 mi pare esagerata, non escludo che quella sia la sua esperienza, la mamma degli stupidi è sempre incinta in qualunque religione, per cui anche noi abbiamo la nostra dose di persone poco sensibili o pettegole, ma questo non è un atteggiamento generalizzato, almeno non è il mio o di quelli che gravitano tra le mie amicizie.

    Ciao [SM=g27994]m3:
  • rinata4
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    00 30/01/2005 17:26
    ...mi ripeto in teoria dovrebbe essere come dici tu ma spesso nella pratica succede il contrario...quello che tu dici riguardo al fatto che quando una persona viene allontanata crea dolore nei fratelli ci credo perchè l'ho provato di persona quando in passato miei amici di fede sono stati disassociati..
    ..in quanto al fatto che la persona disassociata viene visitata ogni sei mesi dagli anziani è vera in teoria ma nella pratica non succede spesso..esperienza diretta..non sono qui con l'intento di volere screditare a tutti i costi i tdg anche perchè sono dell'idea che i tdg sono solo vittime della wts mia personale opinione...non credo di essere stata esagerata ma realista..un ministero del regno di qualche anno fà dava disposizioni precise su come ci si deve comportare con un disassociato anche nel caso di familiari che vivono sotto lo stesso tetto..provvedimento molto duro da prendere da parte di un genitore che ha un figlio disassociato ricordo benissimo che tale articolo risulto molto doloroso per quei fratelli che avevano in casa un disassociato...farò ricerche per vedere se riesco a trovarlo.
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    fr44
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    00 31/01/2005 18:27
    Con la disassociazione si prende atto che un componente della congregazione ha deciso di vivere in contrasto con precisi principi cristiani.
    Prima di arrivare a questo estremo si fanno tutti i tentativi e si ragiona con la persona per indurla a vivere secondo le norme morali del cristianesimo. In tantissimi casi, magrado siano state commesse gravi trasgressioni, questo tentativo è coronato da successo e la disassociazione non viene fatta.
    Il provvedimento risulta normalmente più doloroso per chi lo dà che per chi lo riceve.
    Se successivamente alla disassociazione, può essere dopo mesi o dopo anni, la persona riprende una vita cristiana, viene riassociata.
    Comunque si prende questo provvedimento per aiutare la persona a riflettere sulla gravità del violare le norme divine e per proteggere la congregazione da l'influenza negativa e dal biasimo che comporta il tollerare la presenza di una persona
    che segue tale condotta.
    Questo provvedimento, come faceva notare Barnabino, non influisce sui rapporti affettivi familiari, sui rapporti di lavoro, su eventuali atti di benignità umana etc.
    Purtroppo alcuni disassociati, anche se una minima parte di loro per quel che mi risulta, maturano nel loro animo un grande rancore che li spinge ad ampliare la vera natura della disassociazione.



    Francesco



    E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
    (Geremia 1:19)
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