00 25/10/2007 20:42
L’ipnosi è un trattamento escluso dalle istituzioni
sanitarie avventiste
Nav/Ann
I dirigenti della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno,
una denominazione Protestante mondiale, durante una sessione
amministrativa presso la loro sede centrale, il 16 ottobre
scorso, hanno deciso che le istituzioni sanitarie della
Chiesa Avventista, continueranno a ricorrere a quelle
terapie mediche, supportate da prove empiriche, che non sono
in contrasto con la Bibbia e gli scritti della pioniera
della chiesa Ellen G. White.
I 300 delegati hanno votato di integrare il documento guida
del dipartimento Ministeri della Salute della Chiesa
avventista mondiale, con un elenco di trattamenti e terapie
ufficialmente
“scoraggiate” dalla Chiesa avventista – fra questi l’ipnosi,
la magneto terapia, e i rimedi fitoterapici non testati e
l’uso del pendolo.
Il dott. Peter Landless, vice direttore dei Ministeri della
Salute della Chiesa avventista mondiale, nel aggiornare le
linee guida, ha sottolineato il “ritorno” alla temperanza e
al vivere sano.
Prima del voto finale, molti delegati hanno chiesto
spiegazioni sui cambiamenti apportati.
Un delegato ha fatto notare che i principi curativi
avventisti sono fondamentalmente basati sulla medicina
occidentale e hanno la tendenza a sottovalutare il valore di
medicine tradizionali, spesso più seguite e apprezzata nelle
regioni asiatiche.
Il dott. Allan Handysides, direttore del dipartimento
Ministeri della Salute della Chiesa avventista mondiale, ha
detto “noi non stiamo scegliendo la medicina occidentale, le
medicine orientali o anche le medicine alternative. Noi
vogliamo soltanto sottolineare che le cure seguite dalla
chiesa devono essere giustificate da chiare prove .
Egli ha proseguito dicendo che in linea di massima i
regolamenti del Dipartimento dei Ministeri della Salute sono
pensati per aiutare le istituzioni mediche avventiste a
studiare i loro protocolli di trattamento terapeutico, che
devono includere solo cure e terapie “razionali”. Ha anche
aggiunto che certi trattamenti, che potrebbero essere
considerati come “irrazionali”, bel lungi dall’essere
nefasti, se risultato di aiuto e senza effetti secondari
deleteri, potrebbero essere accettati per un uso privato.
Circa le terapie fitoterapiche, il dott. Handyside ha
ribadito che potranno essere introdotte nelle istituzioni
mediche nelle pratica medica nella misura in cui si sarà in
grado di dimostrarne l’efficacia..
Thomas Zirkle, vice direttore del dipartimento della Salute
ha aggiunto: “Nessuno può dire che l’erboristeria non ha
nessuna efficacia, il problema è che non possiamo separare i
risultati positivi da quelli negativi”. Siccome
l’erboristeria oggi ha numerosi partigiani, i medici oggi
nel prescrivere delle medicine chiedono ai pazienti se
seguono altre cure che potrebbero interferire con alcune
medicine quali anticoagulanti e altri medicinali.
Il dott. Lendless ha tenuto a sottolineare l’attenzione che
deve essere tenuta verso le cure con le erbe, ma non
dobbiamo chiudere gli occhi alle nuove ricerche
scientifiche. Nel 2004 l’Organizzazione Mondiale della
Sanità ha pubblicato dei risultati che sottolineano
l’importanza dell’uso di cure a base di erbe, soprattutto in
quelle regioni del mondo con difficoltà economiche.
Rispondendo a un delegato della regione Sud Pacifico, Martin
W. Feldbush, direttore dei Cappellani, ha detto che la lista
pubblicata è utile agli amministratori e dottori degli
ospedali avventisti per organizzare corretti programmi di
cura nelle nostre istituzioni mediche.

anche gli avventisit hanno molte cose su cui stare attenti