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Avventisti del settimo giorno
Con circa cinque milioni di fedeli in tutto il mondo, gli avventisti del settimo giorno rappresentano il ramo principale dell'Avventismo, ossia di quei movimenti religiosi che credono che ci sono due avventi di Cristo e che la sua seconda venuta è imminente. La dottrina è riassunta nelle 36 tesi pubblicate nel 1957. Le prime 19 sono presentate come comuni a tutti i cristiani e si riferiscono alla Trinità, alla divinità di Gesù, al peccato originale e alla redenzione. Il secondo gruppo, di 12 tesi, comprende dottrine condivise con i protestanti, come il battesimo per immersione, il sabatismo, il pagamento della decima, la proibizione di alcol e tabacco. Le ultime cinque tesi sono quelle che definiscono la specificità degli avventisti del settimo giorno. In base a un calcolo numerologico si afferma che il 22 ottobre del 1844 Cristo è asceso alla parte superiore del santuario celeste, e che da quel giorno è iniziato un "giudizio investigativo", la grande inchiesta in cielo sulla vita di tutti gli uomini della storia: un processo nel quale Cristo intercede per i peccatori pentiti davanti al Padre. Un'altra tesi importante segnala lo scontro fra il "suggello di Dio" e il "marchio della Bestia": il suggello è la santificazione del sabato e il marchio è la sua diabolica sostituzione con la domenica. La Bestia responsabile della modifica è la Chiesa di Roma. Facile capire come mai il dialogo tra avventisti e cattolici sia particolarmente difficile.

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>