00 13/11/2005 11:28
Un'ennesimo processo per pedofilia.



giorno 15 novembre 2005 inizierà il primo processo civile in Italia, e presumibilmente in Europa, avente ad oggetto un'azione di responsabilità oggettiva... in atti di libidine su di un minore a lui affidato durante il corso di catechizzazione.

L'azione promossa chiede il coinvolgimento indiretto anche della Chiesa cattolica per la condotta dei propri rappresentanti che compiono atti di pedofilia e si avvicina a quelle già poste in essere negli Stati Uniti d'America in situazioni analoghe.

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A dimostrazione che impegni, quantunque volontari e liberi, ma che non sono in linea con la natura dell'uomo, come il celibato, comportano nel lungo periodo una continua erosione della fibra morale del credente che, suo malgrado, sfocia in comportamenti anomali della personalità.

Con ciò volendo dire che anche l'accettazione iniziale degli impegni di un credo possono, nel lungo periodo, dar luogo ad un rifiuto psicologico, anche sostanziale, che, in assenza della libertà di pensiero e di parola, perciò di scelta di credere o non più credere, può comportare un fattore di forte disagio e di destabilizzazione della personalità e della coscienza del credente.
Quelli che sostengono che una comunità relgiosa debba sentirsi libera di espellere e punire il credente non sanno quanto grave è un tale tipo di concezione.
Per cui è giusto che i fondamentali diritti umani, come quello della scelta o del rifiuto del credo, nel caso specifico del celibato, siano lasciati alla libera coscienza dell'individuo, senza che ciò comporti un qualunque provvedimento atto ad evidenziarne la discriminazione e l'emarginazione.

Gli esseri umani non possono essere costretti, anche solo moralmente, a mantenere nel tempo la fedeltà ad impegni ideologici, ancorchè di fede.

Tanti saluti

Chidoqua