00 16/11/2005 15:25
Re:
Scritto da: M.Tamburino 16/11/2005 14.56
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> E' giusto? Se è frutto di una libera scelta, sì.
> Altrimenti no.

Fin qui ci siamo. Chi sceglie liberamente ha il diritto di farlo.
Mentre è garantita la libera scelta iniziale, non è più garantito la scelta di desistere, che potrebbe essere quella finale.
Quando il prete va dalla madre superiora in Africa a chiedere di metterle a disposizione una suora per il suo piacere, che cosa vuol dire?
Vuol dire che ha fatto una certa scelta iniziale, ma ora non ce la fa più a mantenere quell'impegno. E' a questo punto che va rispettato il suo diritto.
Quando un prete s'accorge che ha le famose voglie, comuni a tutti gli esseri umani, e s'accorge che abbordare una donna è più difficile che abbordare un bimbo, a questo punto egli deve recedere. Ma sa che recedere è problematico ed impossibile.
E' qui che è violato il diritto di quella persona.
Poi si può discutere anche sulla discutibilissma ed anomala, oltre che impraticabile pratica del celibato, ma prima garantiamo al prete che sceglie il celibato che potrà recedere in qualunque momento senza conseguenze, anzi gli si dovrebbe garantire che si farà di tutto per agevolarne l'abbandono e per aiutarlo ad inserirsi nella società. (Stai fresco tu, idem per gli scomunicati).
C'è un sito di alcune migliaia di preti che versano in condizioni di enorme disagio e protestano. Ma non vorrei riportare qui il piagnisteo, peraltro giustificabilissimo, di queste persone. Lo dico per dire a Sea che il suo commento non ha senso. Molti possono riprendersi e continuare a fare i sacerdoti, ma ciò non significa che non sia stato violato il diritto di scelta di recedere degli altri.

> Io
> dissento dall'equazione celibi=pedofili

Anch'io, e nessuno lo ha affermato. L'equazione potrebbe essere
celibe= alto potenziale di rischio.

Ciao