Sì, Sandro, sono io il vero qualunquista ed il vero relativista!
Ero sicuro di questa risposta ed anche del tono usato. Per una volta devo convenire con te.
Torniamo un attimo al tema, riprendendo alcune tue frasi:
Perciò è un annuncio che richiama l'attenzione sulla pedofilia, senza discriminare lo stato sociale di chiunque la ingenera.
Significa che il problema pedofilia coinvolge anche, perciò non solo, anche esponenti della Chiesa cattolica, qui come negli S.U.
Ci si chiedeva se il celibato non potesse avere qualche nesso di causalità con la pratica della pedofilia.
Sono tre frasi in immediata sequenza e come si vede si parte da un discorso generale per finire poi invece dove si voleva realmente arrivare fin dall’inizio.
Le statistiche, da qualsiasi fonte provengano, confermano che la percentuale maggiore di casi di pedofilia avvengono dove il celibato non esiste, cioè proprio nell’ambito familiare dove il sesso può essere consumato in qualsiasi momento gli spermatozoi bussino, perciò mi sembra evidente che sia difficile poter sostenere che sia il celibato la causa scatenante. I casi di pedofilia all’interno delle organizzazioni religiose, soprattutto cattoliche, vengono enfatizzati in modo clamoroso, ma sono sempre le statistiche che dimostrano, anche in paesi come gli Stati Uniti, come la percentuale di pedofili accertati all’interno della chiesa cattolica siano comunque largamente inferiori a quelli presenti nella società laica.
Se ci fosse un nesso di casualità tra celibato e pedofilia, le statistiche dovrebbero essere clamorosamente capovolte.
Se il problema fossero gli spermatozoi che spingono, basterebbe al limite masturbarsi, senza dover incorrere nella pedofilia, per risolvere il problema; è evidente quindi che nella pedofilia ci sono altri aspetti di tipo deviante che non c'entrano niente con il celibato.
Ci sono molti elementi che tu ed altri non prendete neanche in considerazione: la forza delle convinzioni, la forza interiore ed il dominio di sé e, dal lato opposto, la forza delle abitudini negative ed il mettersi totalmente nelle mani del proprio istinto senza mai provare a guidarlo, in ossequio alla falsa idea che la realizzazione dell’istinto sia la massima espressione della libertà individuale.
Colui che ha ceduto al fumo ha un desiderio molto maggiore di fumo, chi ha ceduto all’alcool ha un desiderio molto maggiore di alcool, chi si è cibato di pornografia ha sempre fame di pornografia; colui cioè che già usufruisce ha un desiderio amplificato rispetto a chi invece cerca la rinuncia.
Oppure non si vuol capire e contribuire a perpetuare una praticca illegittima, sia secondo natura che secondo la dichiarazione dei fondamentali diritti umani (eccezion fatto per chi dice d'avere la forza superiore di cui tu parli...
Qui si continuano, a mio giudizio totalmente a sproposito, a tirar fuori i diritti fondamentali umani. Colui che si sente chiamato al sacerdozio, sa già prima che questo richiede una dedizione totale al suo ministero che comporta anche la rinuncia al sesso, ed in altri casi, anche a svariate altre forme di possesso. Il potenziale sacerdote afferma in prima persona “desidero rinunciare a qualsiasi invito luccicante del mondo, per servire unicamente Cristo, non voglio nient’altro perché ho già tutto”; la libera scelta viene “prima”.
Non solo non c’è nessuna privazione della libertà dell’individuo, ma anzi è l’individuo stesso che riconosce “falsa” la libertà proposta dal mondo e sceglie la “vera libertà”, quella che non si basa sui propri limiti, ma sull’Unico capace di liberarci da questi limiti.
Sandro
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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)