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Germania

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    00 04/02/2005 09:49
    Berlino - primo Land tedesco a vietare i simboli religiosi ai funzionari pubblici
    Gli evangelici tedeschi: “La nuova legge mina la libertà religiosa”
    A Berlino (Germania) tra qualche settimana entrerà in vigore la cosiddetta “legge di neutralità”: lo scorso 20 gennaio il parlamento regionale del Land di Berlino ha approvato con i voti della coalizione di governo (socialdemocratici ed ex comunisti) un disegno di legge che vieterà a chi lavora nell’amministrazione pubblica ogni ostentazione di simboli religiosi. Giudici, procuratori, poliziotti, docenti non potranno più presentarsi con veli, kippà, grandi croci o stelle di Davide, eccezion fatta per le catenine discrete o altri gioielli.
    Il varo della legge era stato preceduto da un acceso dibattito nel quale era intervenuto anche il vescovo luterano Wolfgang Huber, presidente della Chiesa evangelica tedesca (Ekd) e capo della Chiesa evangelica di Berlino-Brandeburgo. Nelle sue ripetute prese di posizione aveva messo in guardia da un tale provvedimento, invitando a un più ampio coinvolgimento delle varie comunità religiose in merito. Secondo la Ekd inoltre, la “legge di neutralità” sarebbe incostituzionale, e rappresenterebbe una “via totalmente sbagliata”. Il divieto dell’uso di simboli religiosi in larghi settori dell’amministrazione pubblica sarebbe per la Ekd una “inaccettabile limitazione della libertà religiosa”. Prendere come pretesto il dibattito sociale e culturale creatosi intorno al foulard islamico delle docenti per far diventare la scuola uno spazio ‘a-religioso’ - afferma Huber - è del tutto sproporzionato”.
    Berlino è così il primo Land tedesco ad avere una tale legge; nei mesi scorsi svariati Länder avevano istituito nuove norme che vietano al corpo docente nelle scuole pubbliche l’uso del velo (vedi Nev 03/04). Con questa “legge di neutralità”, invece, tutte le religioni sono trattate alla stessa stregua: questo l’argomento dei sostenitori, che ritengono il provvedimento possa solo favorire l’integrazione dei musulmani nella società. Di parere opposto le forze politiche del centro-destra che hanno parlato di un testo intriso di una “concezione antireligiosa dello stato”, nonché del tentativo di introdurre in modo subdolo una sorta di “ateismo ideologico”.
    da Nev


    «Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
    (P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



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    fr44
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    00 04/02/2005 13:59
    questo è solo l'inizio dell'adempimento della profezia di Apocalisse 17:16







    Francesco

    [Modificato da fr44 04/02/2005 14.01]

    E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
    (Geremia 1:19)
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    00 04/02/2005 17:19
    Re:

    Scritto da: fr44 04/02/2005 13.59
    questo è solo l'inizio dell'adempimento della profezia di Apocalisse 17:16


    Francesco

    [Modificato da fr44 04/02/2005 14.01]





    Dopo tanti avvertimenti caduti nel vuoto in passato, pensi che qualcuno prenda in considerazione questo tuo ennesimo?
    Se è vero che possa avere un significato che riguarda la tua fede, è altrettanto vero che la notizia riportato non può essere valutata con il metro della tua fede.
    Perciò mi divi dire cosa centra la notizia riportata con l'applicazione che ne fai tu, spero non anche l'intera tua comunità.
    E' ovvio che una qualche soluzione a livello civico va ricercata in un trambusto di religiosità così contrastanti fra loro ed indifferenti ad ogni avvertimento. La libertà non ha nulla da spartire con la provocazione. L'Inghilterra non ha tollerato che il principino incollasse la svastica sulla sua camicia. Perchè? Per evitare la provocazione e l'odio.
    E' ora che si finisca con il potere religioso a cavallo del potere politico. La Germania, crogiulo di tante religiosità, è un esempio dell'importanza di elimiare il potere religioso e di stabilire regole di comune convivenza. I capi religiosi non stanno certo dando un buon esempio reclamando i loro diritti,a scapito del vivere pacifico.
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    fr44
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    00 04/02/2005 23:06
    Re: Re:

    Scritto da: Chi.dove.quando 04/02/2005 17.19



    Dopo tanti avvertimenti caduti nel vuoto in passato, pensi che qualcuno prenda in considerazione questo tuo ennesimo?
    Se è vero che possa avere un significato che riguarda la tua fede, è altrettanto vero che la notizia riportato non può essere valutata con il metro della tua fede.
    Perciò mi divi dire cosa centra la notizia riportata con l'applicazione che ne fai tu, spero non anche l'intera tua comunità.
    E' ovvio che una qualche soluzione a livello civico va ricercata in un trambusto di religiosità così contrastanti fra loro ed indifferenti ad ogni avvertimento. La libertà non ha nulla da spartire con la provocazione. L'Inghilterra non ha tollerato che il principino incollasse la svastica sulla sua camicia. Perchè? Per evitare la provocazione e l'odio.
    E' ora che si finisca con il potere religioso a cavallo del potere politico. La Germania, crogiulo di tante religiosità, è un esempio dell'importanza di elimiare il potere religioso e di stabilire regole di comune convivenza. I capi religiosi non stanno certo dando un buon esempio reclamando i loro diritti,a scapito del vivere pacifico.




    Sul primo punto del tuo intervento voglio precisare che gli avvertimenti biblici sono quanto mai attuali. Non ho mai negato che ci sono state valutazioni inesatte riguardo alla rapidità nell'adempimento delle profezie, ma questo non significa che le profezie sono superate. Le profezie sono in corso di adempimento.
    Per quanto riguarda il resto del tuo intervento trovo diversi aspetti assolutamente condivisibili.




    Francesco



    E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
    (Geremia 1:19)
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    00 27/09/2012 12:46
    BERLINO – I mezzi di comunicazione, ed in particolare il mondo del web, stanno dando non poca importanza ad una notizia che proviene dalla Germania: un decreto della conferenza episcopale tedesca starebbe per espellere dalla comunità ecclesiale tutti i fedeli cattolici che non versano il corrispettivo tedesco del nostro 8 per mille in favore della Chiesa.

    Ma le cose stanno davvero così? Veramente la Chiesa tedesca è così avidamente attaccata all’obolo dei suoi fedeli, al punto di espellere chi non lo versa? Come spesso accade si tratta di una notizia riportata male e che ignora la realtà tedesca.

    In Germania infatti l’appartenenza ad una confessione è registrata a livello civile presso l’anagrafe e ogni cittadino, al momento della dichiarazione dei redditi, versa una parte delle tasse (molto più cospicua di quella versata da noi italiani) alla propria comunità religiosa.

    Che cosa è accaduto quindi? Molti fedeli cattolici hanno deciso di non fare più parte della comunità ecclesiale e hanno comunicato tale decisione all’anagrafe. È evidente che il fedele che pubblicamente dichiara di non voler far parte della Chiesa non può più ricevere i sacramenti. Non si tratta quindi di una scomunica inflitta dalla Chiesa, ma di un’autoesclusione posta in essere proprio dal fedele che ne fa richiesta.

    Il fatto che una notizia del genere faccia tanto clamore, mette in evidenza un errore tipico della cultura moderna: secondo il pensiero comune, la religione appartiene al campo spirituale e la comunità religiosa è una comunità invisibile. Inoltre secondo questa prospettiva la fede è qualcosa di assolutamente personale e non legata ad una comunità: il fedele gestisce il suo rapporto con Dio in maniera privata e diretta (in che modo visto che Dio è invisibile!?). L’occhio più sensibile alla materia religiosa non mancherà di notare che questo modo di vedere la religione è in larga parte debitore al pensiero di Martin Lutero.

    Ma questo non è il modo in cui i cattolici guardano al mondo religioso e questa occasione ci è propizia per spiegare qual è invece l’insegnamento della Chiesa.

    Secondo la visione cattolica e il costante magistero della Chiesa, il fenomeno religioso investe tanto la sfera spirituale quanto quella materiale coinvolgendo in modo integrale tutto l’uomo offrendogli l’opportunità di vivere in modo pieno la sua umanità).

    Ciò che riguarda il singolo credente si estendere anche a tutta la comunità dei fedeli: la chiesa dunque è allo stesso tempo una realtà spirituale-invisibile e materiale-visibile. Il Mistero della Chiesa, che è prolungamento nel tempo e nello spazio di Cristo, non sfugge alla legge dell’incarnazione per la quale il Verbo (spirituale) si è fatto carne (materiale).

    Anche la realtà sacramentale sottende a questa logica: i sacramenti infatti, secondo la nota definizione data da Sant’Agostino, sono segni visibili della invisibile Grazia di Dio e sono inoltre, secondo l’eccellente insegnamento di San Tommaso d’Aquino, manifestazione della fede della Chiesa ( protestatio fidei).

    Tornando quindi alla notizia d’apertura ci possiamo quindi domandare: come potrebbe prendere parte ad una celebrazione così intesa il fedele che pubblicamente ha dichiarato di non aderire alla fede della Chiesa?

    «Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
    (P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>