00 05/12/2004 22:56
Il problema delle sette in Italia
di Mario Pulimanti

Riceviamo e pubblichiamo:
Scrivo per evidenziare il problema delle sette in Italia.
Secondo me è un problema che non va sottovalutato, perché gli appartenenti a queste sette, con atteggiamento di intolleranza unito a un proselitismo aggressivo, associano alla Bibbia altri libri rivelati, altri messaggi, o dalla Bibbia sopprimono alcuni suoi libri o ne alterano radicalmente il contenuto. Sono per lo più autoritari; fanno ricorso ad un certo lavaggio del cervello; praticano una coercizione collettiva. Ed è un problema allarmante, perché prendono di mira i più vulnerabili. Le sette più pericolose ed invadenti sono quella dei Mormoni, di New Age, dei Bambini di Dio e dei Testimoni di Geova (quest’ultima inculca un odio furibondo contro la Chiesa Cattolica ai suoi seguaci che vanno 5 volte ogni settimana alle loro riunioni per imparare gli errori e la maniera di far bere alla gente tante falsità e quasi ogni giorno vanno di casa in casa per seminare zizzania). E sono incredibili i divieti di sapore medievale ai quali questa setta obbliga i suoi adepti, come il divieto di celebrare un compleanno o un onomastico, di ricordare la nascita di Cristo, di fare un brindisi, di mangiare un volatile o qualsiasi altro animale ucciso, ma non debitamente dissanguato, di giocare a scacchi, di portare la barba, di praticare la danza classica, di mandare i figli all'asilo e all'università, di offrire dei confetti in occasione di nascite, matrimoni e occasioni simili, di acquistare un biglietto della lotteria o giocare una schedina, di fumare una sigaretta. Secondo me non può esistere il dialogo dove non c’è comprensione e non si può organizzare il cristianesimo sulla struttura di una grande azienda. Oltretutto a chi non è capitato almeno una volta di essere fermati per strada da un Testimone di Geova, e di averlo trattato con il divertito distacco riservato agli strambi? E quante volte gli abbiamo tributato l’astio che si riserva ai rompiscatole, per il solo fatto di essersi presentato al nostro citofono la Domenica mattina presto, cercando di rifilarci una rivista dal titolo “Svegliatevi!” Ed è per questo che, tra le tante testimonianze di fuoriusciti, mi è rimasta particolarmente impressa quella di un ragazzo che ha detto: “Comunque le cose che più hanno segnato la mia adolescenza sono state le proibizioni, tra cui discoteche, locali notturni ma anche certa musica rock definita satanica e molte letture. Non dimenticherò mai il giorno in cui mi costrinsero a disfarmi della mia collezione dei Pink Floyd in vinile... Ad oggi non ho ancora capito cosa avessero trovato di diabolico nei testi di Roger Waters, ma tant'è...”. Io ritengo che lo Stato dovrebbe mettere un freno alla divulgazione di queste idee, perché se da un lato è giusto rispettare la libertà religiosa di chiunque, dall’altro lato non mi sembra che la Costituzione permetta la sudditanza psicologica (come nel caso dell’organizzazione geovista nei confronti dei suoi adepti) di una persona verso l’altra ed il suo conseguente lavaggio del cervello! Per non dimenticare, infine, la situazione in cui si trova a vivere chi decide di andarsene da questo gruppo, i cui adepti si possono paragonare alle sirene dell'Odissea che con i loro sorrisini, le gentilezze e le buone maniere (tutte studiate a tavolino, perché tra i testimoni non mi sembra emergere uno slancio amorevole-emozionale), catturano l'ignaro il quale, se decide poi di uscirne, viene sottoposto a ricatti morali e familiari.
Mario Pulimanti

GdS - 30 XI 2004 - www.gazzettadisondrio.it
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