Scritto da: LupoNero666 29/03/2005 15.32
Eliysciuah, il tuo dubbio mi sembra legittimo e io stesso, quando ancora frequentavo la mia chiesa locale, mi ponevo le stesse domande. Nel mio caso, questo mi ha fatto abbandonare del tutto il Cristianesimo.
L'uomo spesso si vanta di possedere la "verità", cosa impossibile se non ci si crede esseri divini. Ovviamente le scritture, anche se si crede nella loro origine divina, sono passate per secoli nelle mani dell'uomo ed é possibile che alcuni concetti siano stati male interpretati o trascritti in modo errato.
E' provato che alcune parti sono state addirittura eliminate del tutto...
Quindi Eli, non sentirti un folle per aver avuto certi pensieri, non sei l'unico.
Quando si fa un'affermazione, si deve tener conto anche dei propri pregiudizi...che, a volte, non permettono di vedere le cose come stanno veramente.
Nel tuo caso hai detto un'imprecisione alquanto fuorviante.
Mi riferisco a "errori di trascrizione"ed "omissioni"...che secondo te comprometterebbero in maniera intrascurabile le dottrine della Sacra Scrittura
Riguardo al Nuovo Testamento:
In tutto il Nuovo Testamento, fra i 24.000 manoscritti ci sono solo circa 40 righe di testo (400 parole) che presentano delle variazioni, peraltro minime. Paragonato all'Iliade di Omero, con 643 copie disponibili, le linee varianti sono più di 700. In percentuale questo significa che i testo dell'Iliade è alterato al 5%, mentre il testo del NT è alterato in misura dello 0,5%. Le variazioni o gli errori del NT consistono essenzialmente in duplicazioni o errori d'ortografia e non incidono minimamente su alcuna dottrina fondamentale. Nessun altro libro al mondo presenta tali garanzie di qualità.
L'affidabilità storica dell'Antico Testamento:
A differenza del Nuovo Testamento, i manoscritti dell'Antico Testamento non sono così numerosi. La redazione dei libri dell'Antico Testamento è terminata attorno al 400 a.C. Prima della scoperta dei rotoli del Mar Morto la copia più antica risaliva al 900 d.C. Questo dava un intervallo di 1300 anni fra gli originali e la prima copia disponibile. Ciò significava che era affidabile quanto altri documenti dell'antichità (vedi tabella).
Che cosa sono i rotoli del Mar Morto? Sono una serie di più di 40.000 manoscritti o frammenti, dei quali più di 500 provengono da libri dell'Antico Testamento. Fra questi si trova un manoscritto completo del profeta Isaia che risale circa al 125 a.C., cioè 1000 anni prima del più antico manoscritto noto fino ad allora. Il libro del profeta Isaia trovato presso il Mar Morto dimostra chiaramente la cura con la quale venivano trascritti i testi sacri. In pratica è identico all'odierna versione in ebraico antico in misura maggiore del 95%. Il 5% di variazioni è imputabile a variazioni ortografiche e sviste durante la copia.
La storia degli ebrei ci spiega con quale cura gli scribi trascrivevano le Sacre Scritture. Essi credevano che le Sacre Scritture erano la Legge di Dio, perciò era necessario applicare la massima diligenza durante il processo di scrittura per preservare la Sua Parola.
Fra il 2° e il 6° secolo d.C. i talmudisti usarono metodi di trascrizione molto severi. I rotoli per le sinagoghe dovevano essere scritti su pergamene speciali di animali puri. Ogni pergamena doveva contenere un determinato numero di colonne. Ogni colonna doveva avere fra 48 e 60 linee di testo della larghezza di 30 lettere. Perfino la spaziatura fra le consonanti, le sezioni e i vari libri era molto precisa. L'inchiostro doveva essere nero e preparato secondo una ricetta particolare. Lo scriba non poteva scostarsi in nessuna maniera dall'originale. Nessuna parola poteva essere scritta a memoria. Prima di iniziare a scrivere, lo scriba doveva lavarsi completamente e vestire l'abito giudaico. Doveva avere una cura molto particolare quando scriveva il nome di Dio; non poteva fermarsi nemmeno se un re si indirizzava a lui.
A causa della grande attenzione con la quale venivano scritte le copie, i talmudisti erano certi che queste erano esatte. Essi distruggevano le copie più vecchie poiché temevano che danneggiandosi con l'età, era possibile interpretare male il loro contenuto. Ecco perché ci sono così pochi manoscritti.
Dal 6° al 9° secolo d.C. anche i massoreti possedevano un complesso sistema per garantire che le copie erano accurate. Numeravano i versi, le parole e le lettere, e mediante combinazioni numeriche erano in grado di assicurare che la trascrizione del testo era fedele.
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Il cristiano non si vanta di possedere la verità, è conscio di avere di fronte la Parola di Dio e di riconoscere in Gesù Cristo, tale Parola come Parola di Dio vivente.
Che merito o che onore viene dal conoscere la Verità o dal vantarsene?
Il merito viene nel seguirla...
Per questo il tuo ragionamento e la tua sensazione è senza senso.
Vedi un orgoglio e una vanità fasulla che ti mettono davanti esclusivamente i tuoi pregiudizi.
m2:
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)