00 24/04/2006 09:19
Lo stato finanzia l’editoria per circa 700 milioni di euro all’anno. A chi, come, e soprattutto a che titolo vengono spesi questi soldi? Poiché in Italia si legge poco e nessun giornale riesce a vivere di sole vendite, nel 1981 fu approvata una legge, pensata proprio per dare sostegno ai giornali di idee, come i giornali di partito, penalizzati dal mercato e non sorretti dalla pubblicità e allegati. Ma nell’inchiesta di Bernardo Iovene scopriamo che in realtà i giornali considerati di partito oggi in tutto prendono il 5% degli stanziamenti. E allora il restante 95% a chi va? I lettori dei quotidiani non lo sanno, mentre lo sanno bene gli editori, che incassano corposi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Una fetta di finanziamenti va poi a una galassia di giornali che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l’appartenenza della testata a un movimento politico. Come il Giornale d’Italia, ‘Organo del movimento unitario pensionati uomini vivi’, che gira parte dei suoi contributi alla Lega. Ma non sono i soli, ci sono anche le Tv locali, per esempio Teleoggi, con i soldi pubblici ha “ringraziato” l’ex ministro Gasparri per l’attenzione dimostrata. Anche Radio Padania e Radio Maria incassano. E anche il quotidiano “Sportsman, Cavalli e Corse”.
Alla fine della fiera i giornali prendono un sacco di soldi ma i giornalisti precari e sottopagati sono sempre di più.


Riprendo questa discussione perchè mi ha molto colpito questo trafiletto trovato su Report , che è la trasmissione di Rai Tre andata in onda ieri sera , la cosa che mi ha rattristato è sapere che Radio Maria ha bisogno dei fondi da parte della politica , mentre i fedeli dovrebbero essere i primi a sovvenzionare la Radio , è chiaro che oramai tutti lo fanno chi di più e chi di meno però mi ha rattristato [SM=g27992]

Se qualcuno ne sa di piu siamo interessati ad approfondire

[Modificato da Justeee 24/04/2006 9.20]