00 15/10/2005 10:12
Troppo sfruttato il sentimento dell'amore, al punto che alcuni lo impiegano in ogni minestra, quasi fosse un incrediente atto a colmare ogni lacuna. Così una risposta all'aggressività altrui, una presa di posizione nei confronti degli irrispettosi e di quanti calpestano la dignità altri, il manifestare disappunto per il raccontare provocatoriamente ipotesi ed esperienze non sostenute dai fatti e dal rigore della prova, il doversi sorbire persone continuamente inpegnate in una lotta contro ogni buon senso con la scusa di avvertire gli ignari onde essere lui esente dalla colpa, peggio di Savonarola ecc. ecc. diventa una forma, più o meno grave, di mancanza di amore.

Chi l'ha mai ordinata questa ricetta?
Chi ha mai ordinato di far appello al sentimento dell'amore per assolvere ogni tipo di comportamento socialmente dannoso e scorretto nei confronti della dignità umana?
Chi ha mai ordinato di doversi sorbire ad ogni costo, nel nome del sentimento nobile dell'amore, persone che non sanno nemmeno che cosa sia il dialogo e che vanno diritti per la loro strada irta di incoerenze e di stupida voglia di danneggiare, col solo scopo di danneggiare, la reputazione altrui, nel presupposto che loro hanno appurato il vero e che ora devono smascherare i falsari?Che cosa centra l'amore con la presunzione di chi usa le parole senza criterio e senza sapere dove vanno a parare?

Chi ha mai ordinato di armarsi del sentimento dell'amore per essere atti a sopportate tutto e tutti, ed ogni insolenza?Questo è il tipo di amore che le religioni predicano ma che poi evitano scrupolosamente di applicare. Lo stesso Paolo che predica che l'amore sopporta ogni cosa dimostra con la sua vita d'essere insofferente e poco ben disponibile verso l'altrui pensare ed operare.
Se tu vieni a casa mia a dirmi che mia moglie ed i miei figli sono dei manipolati mentali e che io sono poco attento ai loro interessi propinando loro ogni sorta di falsità e giochetti infami, insegnando loro falsità come verità ed incantandoli con storielle ed illusioni da bravo incantatore di serpenti ecc, permetti che, dopo qualche ripetuta insistenza a contenerti nel linguaggio che usi, ti prenda con il bavero della giacca e ti sbatta fuori dicendoti di andare a rompere i bastoni altrove?
Oppure vorresti, nel nome del'amore, costringermi a sorbire personaggi del genere, con tutte le nefandezze che raccontano e che appartengono loro e di cui non si rendono conto?
L'amore, come la religiosità, è un sentimento che ognuno gestisce in modo autonomo...cos'è questa storia delle regole dell'amore a cui attenersi? E' una nuova relgione?
Io non credo nella religione dell'amore, ma credo nel sentimento personale dell'amore, così come credo nel RISPETTO ALTRUI E NEL RISPETTO DELLA DIGNITA' DI CHI MI CIRCONDA, ma ciò non significa che mi circonda, appellandosi al mio sentimento dell'amore, debba sentirsi libero di fare con me, o a casa mia, come piace e pare a lui, calpestando ogni criterio di pudore e di buon senso. Anche la pazienza, l'amore, il buon senso e la sfacciataggine devono o avere un limite, altrimenti qui, con la scusa dell'amore, permettiamo ad ogni pensiero infame di insudiciare noi con il mondo che ci circonda.
Scusami, Pino, se è poco...se appena si sta, qui, tentando di ergere un minimo di riparo alla propria dignità svilita e colpita da chi lancia frecciate a chi "coio coio". Sappiamo anche difenderci nel nome dell'amor proprio e dell'amore di chi ci circonda.

Apprezzo i tuoi inviti ad un amore più responsabile, ma, non avertela (la mia non è insensibilità nei confronti di quanto hai scritto) se la reazione che intento riservare a chi pensa d'avere la verità in tasca e che considera le altrui opinioni semplici e pure falsità, sia una reazione di respinta decisa di illazioni e voglia di danneggiare e screditare senza contegno.

Tanti saluti
Chidoqua