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Libero Arbitrio

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    00 29/10/2005 22:53
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    Scritto da: The Red baron 28/10/2005 23.44

    L'ignoranza crea il male!?!?!

    Perchè Hitler-Stalin-e tutti i vari criminali al potere per caso erano ignoranti????

    yhuj (Ignorantoni a dir poco, non meno di chi li consigliò)

    Ci sono tre tipi (almeno) di ignoranza:

    1-Pregressa (dogmatica, che ingenera fanatismo(pericolosa,malefica)

    2-Statica (bonaria, corrente, ondeggiante, ricca di preconcetti)

    3-Decrescente(tollerante, del buon senso, che si riconosce come tale, modesta) (è auspicabile)
    Saluti

    [Modificato da Chi.dove.quando 29/10/2005 22.55]

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    genyus67
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    00 16/11/2005 17:24
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    [SM=x511457] opljyy oggi come oggi la scuola ci vuole xchè anche gli insegnamenti sono + portati all'amore=Dioftrytry
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    genyus67
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    Ho solo detto che una metafora di Gesù insegna più di anni di scuola, non che la scuola non insegna niente di buono [SM=g27987]
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  • Ljub@
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    00 17/11/2005 08:59
    Buongiorno carissimi...

    Certo che Red Baron ha aperto una discussione bellissima, notevole, profonda, di cui si potrebbe parlare per mesi e mesi...(si fa per dire [SM=g27987] )..

    Mi viene in mente Dostojevskii il quale fa dire a Ivan Karamazov che se Dio non esiste tutto è lecito...
    Ovvio, la cosa equivarrebbe a dire "Non credo, quindi pecco"!! E invece, come ricordavate anche voi, la libertà di scegliere fra il bene e il male non è legata ad una determinata fede religiosa, bensì all'intima natura umana.
    A questo punto bisognerebbe chiedersi...che ruolo hanno Dio e la religione nell'incanalare il libero arbitrio verso il bene..., se ne hanno uno, e se si possono conciliare l'onnipotenza ed onniscienza di Dio con tutto questo..

    Aspetto con ansia i vostri pensieri...è un tema interessantissimo

    Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi. Leo Longanesi pqgp (scusate la nuvoletta, ma a Roma piove di brutto) [SM=g27987]
  • Seabiscuit
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    00 17/11/2005 09:51


    Scritto da Red Baron:

    Ma cosa è questo misterioso libero arbitrio??

    Perchè uno sceglie di fare il bene e un'altro il male???

    Perchè chi fa il male è egoista e come dice Giacomo essendo attirato dal proprio desiderio pecca.

    OK, ma perchè uno resiste al proprio desiderio e l'altro no??

    Poi tra l'altro quanto tempo si può resistere a rinnegare il proprio desiderio???

    Uno resiste perchè è buono e l'altro no perchè malvagio.

    Ok, ma qual'è l'elemento scatenante che fa diventare uno buono e l'altro no???


    Secondo me, l’elemento scatenante che, spinge a peccare non é il libero arbitrio. Il libero arbitrio ci concede la libertà di poter, noi e nessun altro per noi, scegliere le nostre azioni da fare.

    L’elemento che scatena l’azione che porta a peccare è il coltivare un desiderio errato. Giacomo si esprime così:
    Giacomo 1:14,15
    14 Ma ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. 15 Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte.

    Un desiderio errato dal punto di vista di Dio, non del nostro. Noi non pecchiamo contro di noi, ma contro Dio.


    Scritto da Ljuba:

    A questo punto bisognerebbe chiedersi...che ruolo hanno Dio e la religione nell'incanalare il libero arbitrio verso il bene..., se ne hanno uno, e se si possono conciliare l'onnipotenza ed onniscienza di Dio con tutto questo..


    Il libro Perspicacia da questa definizione al peccato che io trovo sia appropriata e condivisibile per i credenti.

    “Qualunque cosa non sia in armonia con la personalità, le norme, le vie e la volontà di Dio, e quindi contraria ad esse; qualunque cosa danneggi la propria relazione con Dio.”

    Quindi il ruolo di Dio è primario. Come ho detto prima il peccato si riferisce verso Dio. Stabilisce Dio cosa è peccato.



  • Ljub@
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    00 18/11/2005 12:17

    Ahh Seabiscuit, ma tu mi hai invitata a nozze!!!!

    Meno male che si entra nel vivo del discorso!!!! yhuj Qui entrerebbero in gioco Paolo, la legge, il peccato, la sua oggettività ecc…ma si rischia di andare off topic…
    Allora…..
    Ragionando ....e digitando...penso che:

    -la libertà umana, come citi tu da Perspicacia, è condizionata dalla presenza di Dio, dal credere in Lui…

    -gli insegnamenti religiosi tendono, anzi tracciano una strada, un sentiero, su cui il fedele “deve incamminarsi”, a cui deve far aderire la propria vita, rinunciando magari a delle idee personali, forzando il suo pensiero e cercando di adeguarlo a ciò che gli viene insegnato..

    Avremo, a seconda della risposta dell’uomo, tre tipologie, a mio avviso, che mi permetto di generalizzare, e ovviamente se ne accettano altre… [SM=g27985] , perché secondo me questi confronti sono bellissimi..e chiedendo scusa se oso impacchettare l’animo umano con le sue contraddizioni, sentimenti in tre banali recinti tghyuj …ma lo faccio solo per semplificare…

    a) Ho fiducia in Dio, in questa istituzione religiosa, credo che tutto quello che mi insegni venga da Dio, e quindi mi adeguo in toto

    b) No, pur rimanendo culturalmente, affettivamente, anagraficamente, legato a questa religione, mi sento libera di contraddire a mio piacimento, accetto solo gli insegnamenti che si confanno al mio modo di essere, alla mia cultura, ecc…

    c) Mi dissocio da qualsiasi forma di condizionamento della mia mente, agisco secondo il mio istinto, la mia coscienza, non influenzata da nessuna forma religiosa…io, solo io, divento Arbitro di me stesso…
    d)...a voi...

    Il peccato appartiene comunque alla sfera umana…indipendentemente dalla religione o meno che si segue…ecco perché ho citato Ivan Karamazov, perché non credo in quel “se Dio esiste è tutto lecito”…equivarrebbe a dire…io non credo quindi pecco di più, e questo non è assolutamente vero!
    Allora, arrivo al dunque..mi e Vi chiedo:
    -chi di queste tre tipologie, o 4, o tutte quelle che spero verrano fuori, si possono dire veramente libere?

    -se Dio ha dotato l’uomo di libero arbitrio, perché allora le regole morali,ridotte in alcune religioni in sterili normative a volte patetiche? La religione non dovrebbe in realtà tracciare un sentiero che però l’uomo deve percorrere applicando i Principi, non una serie di divieti e obblighi.. ?
    Con affetto…. cvdf


    Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi. Leo Longanesi

  • Chi.dove.quando
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    00 21/11/2005 14:42
    Re:

    Scritto da: Ljub@ 18/11/2005 12.17

    Ahh Seabiscuit, ma tu mi hai invitata a nozze!!!!

    Meno male che si entra nel vivo del discorso!!!! yhuj Qui entrerebbero in gioco Paolo, la legge, il peccato, la sua oggettività ecc…ma si rischia di andare off topic…
    Allora…..
    Ragionando ....e digitando...penso che:

    -la libertà umana, come citi tu da Perspicacia, è condizionata dalla presenza di Dio, dal credere in Lui…

    -gli insegnamenti religiosi tendono, anzi tracciano una strada, un sentiero, su cui il fedele “deve incamminarsi”, a cui deve far aderire la propria vita, rinunciando magari a delle idee personali, forzando il suo pensiero e cercando di adeguarlo a ciò che gli viene insegnato..

    Avremo, a seconda della risposta dell’uomo, tre tipologie, a mio avviso, che mi permetto di generalizzare, e ovviamente se ne accettano altre… [SM=g27985] , perché secondo me questi confronti sono bellissimi..e chiedendo scusa se oso impacchettare l’animo umano con le sue contraddizioni, sentimenti in tre banali recinti tghyuj …ma lo faccio solo per semplificare…

    a) Ho fiducia in Dio, in questa istituzione religiosa, credo che tutto quello che mi insegni venga da Dio, e quindi mi adeguo in toto

    b) No, pur rimanendo culturalmente, affettivamente, anagraficamente, legato a questa religione, mi sento libera di contraddire a mio piacimento, accetto solo gli insegnamenti che si confanno al mio modo di essere, alla mia cultura, ecc…

    c) Mi dissocio da qualsiasi forma di condizionamento della mia mente, agisco secondo il mio istinto, la mia coscienza, non influenzata da nessuna forma religiosa…io, solo io, divento Arbitro di me stesso…
    d)...a voi...

    Il peccato appartiene comunque alla sfera umana…indipendentemente dalla religione o meno che si segue…ecco perché ho citato Ivan Karamazov, perché non credo in quel “se Dio esiste è tutto lecito”…equivarrebbe a dire…io non credo quindi pecco di più, e questo non è assolutamente vero!
    Allora, arrivo al dunque..mi e Vi chiedo:
    -chi di queste tre tipologie, o 4, o tutte quelle che spero verrano fuori, si possono dire veramente libere?

    -se Dio ha dotato l’uomo di libero arbitrio, perché allora le regole morali,ridotte in alcune religioni in sterili normative a volte patetiche? La religione non dovrebbe in realtà tracciare un sentiero che però l’uomo deve percorrere applicando i Principi, non una serie di divieti e obblighi.. ?
    Con affetto…. cvdf


    Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi. Leo Longanesi





    Non saprei che cosa selezionare dell'intervento di Ljuba.
    Lo trovo tutto molto interessante.
    Io penso che la religiosità debba essere essenzialmente un fatto strettamente personale e che l'associazione di più credenti che si concordini su un certo numero di punti di vista debba tuttalpiù dar luogo a comunità che vivono insieme un certo numero di regole e che si incoraggino insieme, ma mai dar luogo a comunità che si organizzino in enti di potere per far rispettare le regoli su cui hanno raggiunto un'uniformità di intenti. Una tal cosa sarebbe condizionante, ed imprigionerebbe inevitabilmente per sempre la libertà di pensiero e di espressione, non solo, ma darebbe luogo, come di fatto succede, a guerre senza quartiere condotte con armi, a parole, con emarginazione e discriminazione.


    Lieti se anche altri aggiungeranno il proprio pensiero allo spunto di Ljuba che, in fatto di catechismo e di regole, è stata nel passato maestra. jyhu

    Tanti saluti a te Ljuba

    Chidoqua
  • Seabiscuit
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    00 21/11/2005 14:49
    Re: Re:
    Scritto da: Chi.dove.quando 21/11/2005 14.42


    ma mai dar luogo a comunità che si organizzino in enti di potere per far rispettare le regoli su cui hanno raggiunto un'uniformità di intenti. Una tal cosa sarebbe condizionante, ed imprigionerebbe inevitabilmente per sempre la libertà di pensiero e di espressione, non solo, ma darebbe luogo, come di fatto succede, a guerre senza quartiere condotte con armi, a parole, con emarginazione e discriminazione.



    Caro CHI
    un organizazione mai si potrebbe denominare tale con questi presupposti.
    Questa è anarchia
  • OFFLINE
    parliamonepino
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    Senior
    00 21/11/2005 19:12
    Libero arbitrio: Libertà di volere, di scegliere, senza essere condizionato da nessuno.

    Il bene ed il male, sono presenti nella natura imperfetta dell'uomo.

    Siamo più predisposti a fare il male del bene. Per fare il male non ci vuole niente. Per fare il bene dobbiamo fare uno sforzo.

    Tutti hanno una rapidità di mimetismo comportamentale in base alle circostanze. Spesso il nostro comportamento non è controllato o controllabile, per il nostro carattere. Inevitabilmente si cade nell'errore.

    Questo aspetto della nostra natura, predisposta al male, si manifesta in modo più marcato, quando c'è uno schieramento.

    Per esempio, lo schieramento verso una squadra di calcio, porta ad essere, a qualunque costo di parte, Anche quando ci sono evidenti errori di una o dell'altra squadra.

    Il libero arbitrio, in questi casi, è condizionato.

    Saluti
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