00 10/01/2006 14:01
Ma la Parola di Dio approva realmente questa visione di Girolamo
che fa l'apologia della sapienza umana?

La Bibbia afferma innanzitutto:

Giacomo 4:6

Comunque, l’immeritata benignità che egli dà è maggiore. Quindi dice: “Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”.

Perciò l'umiltà è un requisito importante per ricevere conoscenza e questa proviene solo da Dio. L'uomo può stare millenni sui libri ma se parte dal presupposto che la conoscenza di Dio sarà frutto dei suoi studi e delle sue speculazioni mentali si sbaglia di grosso.

E infatti Giacomo 1:5 afferma:

Quindi, se qualcuno di voi manca di sapienza, continui a chiederla a Dio, poiché egli dà generosamente a tutti e senza biasimare; ed essa gli sarà data.

Come si dimostra la veridicità di queste dichiarazioni ispirate?

In effetti gli studi e le speculazioni umane sia degli scribi ebrei che dei filosofi greci li aveva resi ciechi alla sapienza di Dio manifesta nella accessibilità della sua Parola.

Paolo scrisse: “Siccome, nella sapienza di Dio, il mondo per mezzo della propria sapienza non ha conosciuto Dio, Dio ha ritenuto bene salvare quelli che credono per mezzo della stoltezza di ciò che viene predicato”. ( 1 Cor. 1:21 )

L'originario messaggio cristiano, semplice e diretto, che toccava i cuori delle persone umili e semplici era stoltezza per gli Ebrei. La loro sapienza insegnava che potevano salvarsi mediante le opere della Legge, facendo l’elemosina, e per merito dei loro antenati, specialmente Abraamo. Soprattutto non volevano un Messia debole che si lasciasse sopprimere.

La predicazione cristiana era insipienza anche per i Greci. Non avevano bisogno che un Ebreo morisse come un disprezzato criminale per salvarli: avevano anime immortali, che non sarebbero mai morte! — 1 Cor. 1:21.

Per gli scribi ebrei col suo labirinto legalistico di tradizioni orali, sia per i filosofi greci con i loro sofismi e le loro disquisizioni il messaggio del Cristo con la sua disarmante semplicità, era da rigettare.

Ma i primi cristiani non avrebbe adulterato la Parola di Dio per renderla più appetibile ai cristiani ebrei o greci che volevano introdurvi le loro credenze d’un tempo. Non l’avrebbe annacquata con tali impurità per renderla più accettabile a un mondo la cui sapienza era stoltezza agli occhi di Dio. (2 Cor. 2:17; 4:2; 11:13).

La Parola di Dio aveva previsto che sarebbe venuto il momento in cui falsi insegnamenti d’origine sia ebraica che gentile avrebbero contaminato la verità cristiana con la sua originale semplicità, e diede alcuni avvertimenti:

Atti 20:29, 30:

So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli.

2 Tim. 4:3, 4:

Vi sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi; e allontaneranno i loro orecchi dalla verità, mentre si volgeranno a false storie.

La storia ha confermato che gli avvertimenti degli apostoli erano ben fondati. Come è stato esposto finora, e regolarmente confutato a torto da Teodoro e Polymetis, dalla metà del secondo secolo E.V. i cristiani che avevano una
certa dimestichezza con la filosofia greca cominciarono a sentire il bisogno di esprimere la loro fede nei suoi termini, sia per propria soddisfazione intellettuale che per convertire i pagani istruiti.

Inoltre molti dei primi cristiani successivi al primo secolo diventarono apostati in quanto attratti dalle dottrine filosofiche greche e le adoperarono come armi per difendere e diffondere il cristianesimo, cioè adattarono le verità del cristianesimo al modello filosofico greco.

Ben poco è cambiato fino al nostro giorno. Le disquisizioni di Teodoro e di Polymetis lo dimostrano ampiamente. Coloro che riportano il messaggio cristiano all'originale semplicità sono considerati da loro stolti e ignoranti.

D'altra parte, sull'onda lunga di queste umane speculazioni dei cosidetti "saggi e istruiti" la grande maggioranza delle chiese cosidette cristiane insegna ancora dottrine come l’immortalità dell’anima, la trinità e altre, infiltrate dalla filosofia greca nel cristianesimo apostata a partire dal secondo secolo E.V.

Dottrine che i greci, a loro volta, avevano prese da culture più antiche, che risalgono alle religioni egiziana e babilonese. Anche questo è stato ampiamente esposto, ma Teodoro e Polymetis continuano a negarlo malgrado le schiaccianti evidenze.

Per non dire che in aggiunta a questo molti religiosi della cristianità, pur definendosi cristiani, insegnano che Dio creò mediante evoluzione, pensando di modernizzare le proprie dottrine, ma in effetti abbracciano dottrine filosofiche preesistenti che risalgono a tempi anteriori la venuta di Cristo. Ma non fanno altro che rigiutare in effetti la verità biblica che Dio creò la vita sulla terra, che la vita si riproduce “secondo la sua specie”, che Geova è dall’eternità ed è onnipotente e che Cristo Gesù è suo Figlio, ha avuto un inizio ed è sottoposto a lui.

Per noi Testimoni di Geova oggi questa sapienza religiosa e filosofica non ha alcun valore. Accettiamo la dichiarazione di Paolo che scrisse: "Una cosa stolta di Dio è più saggia degli uomini, e una cosa debole di Dio è più forte degli uomini". ( 1 Cor. 1:25)

Sandra




[Modificato da sandraN 10/01/2006 14.09]