00 12/01/2006 02:56
Ho postato delle argomentazioni, le ho sostenute con basi scritturali e che cosa mi si obbietta? Che la scelta degli aggettivi dei traduttori della TNM non è delle più felici!

Che povertà di argomenti! Cotanta scienza di cotanti interlocutori è pari alla classica montagna che partorisce il topolino.

Comunque tornando all'argomento, anche Gesù era disprezzato dai dottori di quel tempo, ma il suo insegnamento era ancorato alla parola di Dio, come quello degli apostoli definiti uomini illetterati e comuni ( Atti 4:13 )

L'apostolo Paolo, che pure era uomo colto, non fece leva sulla sua istruzione. Parlando ai Corinti della sua predicazione egli scrisse: “Quando venni da voi, fratelli, non venni con stravaganza di parola o di sapienza dichiarandovi il sacro segreto di Dio. . . . La mia parola e ciò che predicai non furono con persuasive parole di sapienza ma con dimostrazione di spirito e potenza, affinché la vostra fede fosse non nella sapienza degli uomini, ma nella potenza di Dio”. (1 Cor. 2:1-5)

Benché Paolo sapesse che il parlare forbito, con forte personalità e la sapienza secolare avevano potere di persuasione, egli non vi ricorse.

Paolo rivolse invece l’attenzione alla parola di Dio, al suo spirito e alla sua potenza, affinché quelli che ascoltavano ciò che diceva avessero un fondamento solido per la fede e l'amore.

Quella fede e quell'amore che ci spinge a portare la parola di Dio dalle persone comuni come noi, nelle case, nell'opera pubblica, nella predicazione informale, ovunque ci sia data l'opportunità usciamo all'aperto per parlare di Dio con fede ed amore.

"In ogni modo che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere" ( Matteo 11:19 ).

Non ci chiudiamo al chiuso delle accademie per coltivare la conoscenza.

Noi, illetterati e comuni che parliamo al cuore della gente comune siamo gli interpreti di quel che è scritto in 1 Corinti 8:1 :

" La conoscenza gonfia, ma l'amore edifica"

Sandra.

[Modificato da sandraN 12/01/2006 2.58]