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Lo yoga,quello vero.

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    benimussoo
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    00 08/02/2006 10:30
    Caro Thommy, prima di intraprendere questo metodo, per quanto ti conosco, e ti voglio bene come forista, ti suggerisco di prendere il libro (anche in biblioteca) "Autobiografia di uno Yogi" scritto da Yonaganda.

    Perchè devi capire per prima cosa, cosa vuol dire realmente lo Yoga, vedrai lo leggerai velocemente , perchè è molto interessante. Poi cerca un bravo Maestro, che non lo fà per speculazione, anche i corsi Comunali o provinciali, sono meritevoli, non paghi quasi nulla!

    Perchè ti dico questo sono stata presidente di un centro sociale territoriale gestito dal Comune di Milano, per dare via ad un corso di Yoga, per i cittadini, mi sono documentata attentamente!

    La pratica Kundalini Yoga è difficilissima, se non eseguita attentamente, tra l'altro abbiamo notato che molti maestri di questa pratica sono, molto spesso grandi manipolatori, riescono a fare dei danni a livello psicologico!

    Pochi se ne salvano, ma ripeto è meglio iniziare Thommy dal basso, niente si costruisce dall'alto, se non aria fritta!

    Scusami ShivaBhaKta, sono moderatrice e devo prendermi cura dei foristi, sicuramente tu avrai avuto un esperienza positiva con il Kundalini, ma non ci si può riferire in rete per capire una pratica Yoga, a volte girano grandi buffalatte , ma chi ne fà le spese sono i più sensibili!

    Ciao Dana [SM=x511460]
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    Thommi
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    00 08/02/2006 19:07
    Dana

    Caro Thommy, prima di intraprendere questo metodo, per quanto ti conosco, e ti voglio bene come forista, ti suggerisco di prendere il libro (anche in biblioteca) "Autobiografia di uno Yogi" scritto da Yonaganda.


    ok
    vedo se lo trovo


    Perchè ti dico questo sono stata presidente di un centro sociale territoriale gestito dal Comune di Milano, per dare via ad un corso di Yoga, per i cittadini, mi sono documentata attentamente!


    Brava, spero allora che quello che mi hai consigliato non sia l'unico che hai letto.


    Pochi se ne salvano, ma ripeto è meglio iniziare Thommy dal basso, niente si costruisce dall'alto, se non aria fritta!


    mi dai la ricetta?

    Farò attenzione, prima di cominciare mi documenterò sui pericoli e sulle persone con qui pratico.

    Ti ringrazio della tua premura, certo s'io fossi veramente uno sprovveduto come pensi l'apprezzerei di più.

    Ciao Thommy 345
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    ShivaBhakta
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    00 13/02/2006 15:35
    Re:

    Scritto da: benimussoo 08/02/2006 10.30


    Scusami ShivaBhaKta, sono moderatrice e devo prendermi cura dei foristi, sicuramente tu avrai avuto un esperienza positiva con il Kundalini, ma non ci si può riferire in rete per capire una pratica Yoga, a volte girano grandi buffalatte , ma chi ne fà le spese sono i più sensibili!

    Ciao Dana [SM=x511460]



    Scusarti?Guarda che non mi sono per nulla offeso.Certamente comprendo le tue ragioni.
    Saluti.
    Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
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    Thommi
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    00 13/02/2006 15:43
    Shivabaktha mi parleresti un attimo della sensazione che si prova quando si attiva la Kundalini?

    ci si può ustionare?
    ho letto di persone morte carbonizzate ma non ricordo bene cos'avevano fatto. probabilmente non centra niente.
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    ShivaBhakta
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    00 13/02/2006 19:04
    Caro Thommy,la bellissima sensazione che ho provato io è stata la seguente.Ho avvertito un'ondata di estatica beatitudine partire dalla base della colonna vertebrale fino a salire non ricordo dove.Poi ho provato sensazioni mistico/estatiche su tutto il corpo.Purtroppo la cosa è durata poco dato che mentre recitavo inni devozionali qualcuno ha suonato (o bussato,non ricordo) a casa mia.Così sono dovuto andare ad aprire.Per quanto riguarda le persone morte "carbonizzate" so solo che se praticata impropriamente,il kundalini yoga può portare surriscaldamento corporeo,ma non mi risulta che si posso morire carbonizzati.
    Saluti.
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    ShivaBhakta
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    00 13/02/2006 19:10
    Caro Thommi,ho appena trovato la seguente scritta a www.fratellanzabiancauniversale.it/chakra/enter.htm

    "Nella Genesi è scritto che Adamo ed Eva vivevano nel giardino dell'Eden, dove, fra gli alberi di ogni specie, crescevano anche l'Albero della Vita e l'Albero, della Conoscenza del Bene e del Male. Adamo ed Eva avevano ricevuto da Dio la proibizione di mangiare i frutti dell'Albero, della Conoscenza del Bene e del Male, ma il serpente riuscì a convincere Eva a mangiare il frutto proibito... e Eva trascinò Adamo.

    Alla luce della scienza tantrica, si può dire che l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male non è altro che il sistema dei chakra distribuito lungo la colonna vertebrale. E il serpente che era alla base dell'albero, arrotolato su se stesso, è Kundalini. Il serpente parlà a Eva e le disse: "Se mangi i frutti di questo albero - cioè se risvegli i tuoi chakra - diventerai come Dio, avrai onniscienza, chiaroveggenza, onnipotenza". Naturalmente Eva fu tentata e Adamo pure. Ma entrambi non erano ancora pronti a sopportare la potenza di quegli elementi. Avrebbero dovuto continuare a mangiare i frutti dell'Albero della Vita, cioè attingere le energie dal plesso solare, poiché era grazie a quelle energie che essi non conoscevano né la fatica, né la sofferenza, né la morte. Infatti, l'Albero della Vita è il plesso solare, mentre l'altro, l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, è la colonna vertebrale. Adamo ed Eva hanno avuto troppa fretta nell'assaggiarne i frutti. Avrebbero dovuto attendere l'autorizzazione divina.

    La stessa cosa accade agli uomini anche al giorno d'oggi. Coloro che sanno nutrirsi attraverso il plesso solare, che è collegato al sole, riescono a mangiare i frutti dell'Albero della Vita: essi attingono il prana, l'elisir della vita immortale. Coloro, invece, che vogliono prematuramente mangiare i frutti dell'altro albero, prima di essersi sufficientemente rinforzati e purificati, corrono i rischi peggiori. Essi tentano di risvegliare Kundalini, parlano con questo serpente che li attira verso la morte, la morte spirituale.

    Il miglior consiglio da dare agli occidentali è di non tentare di risvegliare la forza Kundalini, ma di vivere una vita pura, conforme alle leggi divine. Kundalini si risveglierà, allora, quando sarà giunto il momento giusto. Non si deve essere precipitosi. Ogni altro modo di procedere rischia di causare molti danni, poiché tale forza è simile a un fuoco che può anche devastare certi organi del corpo. Quando tutto procede naturalmente, senza urti, l'uomo si risveglia armoniosamente alla coscienza del mondo divino.

    Sento in voi un immenso desiderio di giungere a questo risveglio della coscienza, ma non affrettatevi; esso arriverà al momento giusto!"

    Leggere l'articolo completo potrebbe risultarti utile.
    Saluti.
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    Thommi
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    00 13/02/2006 19:55
    Grazi Shivabaktha
    Leggerò con attenzione il testo linkato.
    Io sull'albero della vita descritto nella genesi bibblica conoscevo altre teorie, una l'avevo letta da questo link: www.mednat.org/religione/alberovita.htm

    le altre 2 erano scritte in altri testi new age che adesso non vado a ricercare.

    ciao thommy
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    ShivaBhakta
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    00 16/02/2006 15:46
    Ciao.
    Thommmi,se conosci l'inglese,puoi leggere l'HATHA YOGA PRADIPIKA su www.yoga-age.com/
    Basta cliccare sulla relativa voce a sinistra.

    Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
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    ShivaBhakta
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    00 17/02/2006 16:43
    Re:

    Scritto da: ShivaBhakta 02/02/2006 18.32
    Molti già sapranno che lo yoga viene dall'India e che il suo contesto d'origine è la religione vedica.
    Vi sono vari tipi di yoga:karma-yoga,bhakti-yoga,jnana-yoga...
    Leggendo in internet ho visto che praticamente tutti,anche non-indù,hanno ben compreso questi tre tipi di yoga.
    Il problema,invece,riguarda il raja-yoga o astanta-yoga.
    Le più importanti (da notare:NON le uniche!) sono i 4 Veda.
    Ogni Veda è diviso in 4 parti[SM=g27994]amhita,Brahmana,Aranyaka e Upanishad.Una descrizione di queste scritture è decisamente off topic.Chi fosse interessato può andare su www.hinduism.it/induismo.htm ,cliccare su LE TRADIZIONI SPIRITUALI e poi sui nomi relativi ai testi citati.
    Nella Upanishad si parla di yoga,asana(posture) e pranayama (controllo del respiro),ecc.
    Anche nel Mahabharata,uno dei due poemi indù (l'altro è il Ramayana) si parla di yoga e di yogi.
    Ritrovamenti archeologici e studi storici hanno scoperto che già prima del 2000 a.c. si praticava yoga...quello vero!
    La parola sanscrita (il sancrito è una lingua dell'antica India) yoga può essere tradotta in diversi modi.Usualmente la si traduce con "unione",nel senso di unione con la Divinità.
    Oggi lo yoga si usa per cose molto materiali,ad esempio migliorare le proprie capacità sessuali, o per mantenersi calmi e concentrati,ecc.
    Ve bene la calma e la salute,ma l'aumento delle proprie capacità sessuali è contrario al vero spirito del raja-yoga!
    Comunque,in generale,solo collocandolo nel suo contesto d'origine,lo yoga acquista la sua giusta dimensione spirituale e filosofica.



    Salve a tutti.Sto tornando ad un discorso meno leico del raja-yoga.Citerò passi delle Upanishad riguardanti lo yoga.

    O principe tra i saggi, due sono le vie per distruggere la mente: lo yoga e la conoscenza. Lo yoga è il superamento della condizione di mutabilità dell'organo mentale, la conoscenza è il suo corretto esame. Una volta superata la sua condizione di mutabilità, la mente subito si placa. E' invero quando le fluttuazioni della mente si placano, anche il ciclo di nascite e rinascite viene meno, a quel modo in cui gli affari quotidiani cessano col venir meno del movimento dell'orbe solare intorno alla superficie della terra.Sandilyopanisad I 41 - 43 a

    Odi dunque, o figlio di Samkrti, io ti esporrò la dottrina dello yoga con le sue otto membra. Prima le prescrizioni e le restrizioni d'ordine morale, quindi le posture del corpo, ed infine il controllo della forza vitale. A ciò segue la ritrazione dei sensi dagli oggetti loro propri, supremo patrimonio di conoscenza. Poi concentrazione, meditazione o incentramento dell'attenzione coronano, o saggio, la disciplina. Srijabaladarsanopanisad I 4 - 5

    Non violenza, verità, rifiuto adesso ogni appropriazione indebita, castità, compassione, rettitudine, pazienza, fermezza, moderazione nel vitto e purezza sono le dieci prescrizioni. La non violenza consiste nel non causare mai dolore a nessun essere mediante atti corporei, vocali o mentali. La verità consiste nel proferire parole conformi ai fatti e che siano foriere di prosperità per gli esseri, mediante atti fisici, vocali o mentali. Il rifiuto di ogni appropriazione indebita consiste nel non impadronirsi di proprietà altrui mediante atti corporei, vocali o mentali. La castità consiste nel rinunciare sempre al rapporto sessuale in ogni circostanza e condizione mediante i propri atti corporei, vocali o mentali. La compassione consiste in una perpetua disposizione d'animo pietosamente favorevole verso tutti gli esseri. La rettitudine consiste nel mantenimento di equanimità ed uniformità negli atti corporei, vocali o mentali per quanto riguarda l'esecuzione o la non esecuzione di azioni rispettivamente prescritte o proibite. La pazienza consiste nel sopportare con mansuetudine tutto ciò che risulti spiacevole o piacevole, come l'esser battuto o riverito. La fermezza consiste nella capacità di conservare la stabilità mentale in occasione dell'acquisto o della perdita di beni o persone care. La moderazione nel vitto consiste nel cibarsi solo di alimenti oleosi e dolci, lasciando vuota la quarta parte dello stomaco. La purezza poi è da considerarsi duplice, a seconda se si esterna o interna. Quella esterna consiste nella pulizia del corpo con argilla ed acqua; quella interna comporta la purificazione dell'organo mentale, e si ottiene grazie alla conoscenza del proprio Sé.
    Sandilyopanisad I 1

    Le dieci restrizioni sono: austerità, contentamento, retta fede, carità, venerazione del Signore, osservazione dei sommi principi, pudore, retta opinione, recitazione rituale, rispetto dei voti. L'austerità è la mortificazione del corpo mediante l'esecuzione puntuale di varie pratiche ascetiche come quella con cui a stento ci si conserva in vita o il digiuno regolato secondo le fasi lunari eccetera. Il contentamento consiste dell'esser paghi di quel che ci giunge secondo il caso. La retta fede consiste nel credere alla validità dei meriti e dei demeriti, così com'è descritta nella scienza sacra rivelata. La carità consiste nel donare con fede granaglie o denaro e simili, guadagnati onestamente, a persone meritevoli. La venerazione del Signore consiste nell'adorare con purezza gli dei, Visnu, Rudra e simili, secondo le proprie capacità. L'osservazione dei sommi principi consiste nell'attento esame del significato dei principi ultimi della scienza sacra rivelata. Il pudore è la vergogna che si deve provare qualora si compiano azioni contrarie al sentiero segnato dai precetti della scienza sacra rivelata o della saggezza mondana. La retta opinione è la fede nella condotta che segua questa sentiero. La recitazione rituale consiste nella pratica costante delle formule sacre che non siano contrarie alla scienza sacra rivelata e siano state impartite dal maestro spirituale secondo le regole prescritte. E' di due tipi, vocale e mentale. Il tipo mentale va di conserva alla meditazione intellettuale. Il tipo vocale è a sua volta duplice, a seconda che sia pronunciato ad alta voce ovvero sussurrato. Il tipo pronunciato ad alta voce reca un frutto conforme a ciò che proclamano i dettami della scienza sacra rivelata; il tipo sussurrato ha un valore mille volte superiore; e millanta quello mentale. Il rispetto dei voti poi consiste nella scrupolosa esecuzione o astensione rispetto ad azioni prescritte o proibite dai dettami della scienza sacra rivelata.Sandilyopanisad I 2

    Le posture del corpo più importanti sono otto: quella di buon auspicio, quella a muso di vacca, quella del loto, quella del leone, quella dell'eroe, quella prospera, quella libera e quella del pavone. Ponendo le piante di ambo i piedi tra ginocchio e coscia, e tenendo il corpo eretto, si assume la postura di buon auspicio. Posta la caviglia sinistra sotto il lato della natica destra e la destra sotto il lato della sinistra si ottiene la posizione a muso di vacca, così chiamata perché ricorda appunto il muso di una vacca. Se si afferra l'alluce destro con la mano sinistra e viceversa, dopo aver posto ambo i piedi sopra le cosce, si assume, o sandilya, la postura del loto, da tutti venerato. Posto un piede sopra la coscia della gamba opposta e l'altro sotto di essa si ha la postura dell'eroe. Posta a destra la caviglia sinistra e viceversa, appoggiate le mani sulle ginocchia, le dita distese, la bocca spalancata, si fissi la punta del naso attentamente: questa è la postura del leone, sempre lodata da coloro che praticano lo yoga. (...) Si stringano le caviglie sotto lo scroto ai due lati del frenulo prepuziale e si tengano fermi strettamente i lati dei piedi con le mani: questa è la postura prospera, che distrugge ogni malanno e vanifica ogni veleno. Si prema la caviglia sinistra sul lato destro del frenulo prepuziale, là dove s'assottiglia, e la destra sul fianco sinistra: questa è la postura libera. La postura del pavone, che dissipa ogni calamità, è poi la seguente. Si poggi a terra su entrambe le mani e si pongano i gomiti ai lati dell'ombelico, quindi si levino in alto il capo e i piedi, sì da restare saldi in aria come un bastone. Con queste pratiche ogni malanno del corpo svanisce, ogni veleno è riassorbito senza danno. Sandilyopanisad I 3-8,10-14a

    Il controllo della forza vitale si ottiene mediante l'inspirazione, l'espirazione e l'apnea inspiratoria, che ne costituiscono le tre varietà. (...)
    Disciplinando la forza vitale invero ci si libera in men che non si dica. Il flusso del soffio che proviene dall'esterno per riempire completamente l'interno del corpo è noto come inspirazione. Mantenere il soffio che ha interamente riempito il corpo gonfiandolo come un vaso è l'apnea inspiratoria. L'emissione all'esterno del soffio che sta all'interno è nota come espirazione.
    Srijabaladarsanopanisad VI 1b-2a,12-13

    La ritrazione dei sensi dagli oggetti loro propri consiste nella cessazione di ogni attività mentale riguardante gli oggetti che rappresentano l'ambito di esplicazione dei sensi. Mandalabrahmanopanisad I 1i

    Ecco dunque la ritrazione dei sensi, che ha quintuplice forma. Il ritirarsi a forza dei sensi degli oggetti loro peculiari è detto ritrazione. Contemplare tutto ciò che si vede come se fosse il Sé è detto ritrazione. La rinuncia ai frutti delle proprie azioni quotidiane è detta ritrazione. Distogliersi da tutti gli oggetti dei sensi è ritrazione. Ed infine è ritrazione la concentrazione rivolta rispettivamente ai diciotto punti vitali sotto elencati: piedi, alluci, caviglie, polpacci, ginocchia, cosce, ano, membro virile, ombelico, cuore, gola, palato, naso, occhi, punto mediano tra le sopracciglia, fronte e capo, compiuta in ordine prima ascendente e pi discendente. Sandilyopanisad I 69



    Il primo distogliersi della mente dagli oggetti, seguito dal consolidarsi della consapevolezza nella coscienza, è la concentrazione. Mandalabrahmanopanisad I 1l-m

    La conncentrazione è triplice, a seconda che si rivolga a fissare la mente sopra il Sé, a trasferire lo spazio esteriore nel rarefatto spazio interno, o infine a contemplare le cinque forme divine nei cinque elementi, terra, acqua, fuoco, vento e spazio. Ecco poi la meditazione, che comprende due varietà, quella dotata di attributi e quella priva di attributi. La prima consiste nella meditazione su di una forma divina. La seconda è la meditazione sulla realtà del Sé. L'incentramento dell'attenzione infine consiste nella condizione di identità che si instaura tra Sé individuale e Sé supremo, e che si pone al di là della triade di soggetto conoscente, conoscenza ed oggetto conosciuto. Tante stato è fatto di pura consapevolezza, e in esso consiste la suprema beatitudine. Sandiloypanisad I 70-72


    Riuscendo a vedere l'Assoluto ovunque vagli la mente, si ottiene la concentrazione mentale, che ne è la varietà suprema. La meditazione poi si ha quando si indulge a pensieri positivi del tipo "Io sono l'Assoluto e null'altro", senza che il pensiero si riferisca a nessun oggetto. Questo tipo di pratica conferisce somma beatitudine. Il raggiungimento e il successivo superamento di uno stato di immutabilità, mercè la comprensione della condizione dell'Assoluto, porta allo stato di incentramento dell'attenzione. E il saggio dovrebbe sforzarsi di perseguire questa beatitudine non artificiale sinchè non riesca ad unirsi per un attimo alla condizione del Sé che costituisce l'intimo del suo essere. Allora questo re di coloro che praticano lo yoga raggiunge la perfezione e si libera del bisogno stesso di una disciplina spirituale. Tejobindupanisad I 35-39a

    Senza lo yoga come potrebbe mai la conoscenza conferire la liberazione? Senza la conoscenza poi come potrebbe lo yoga procurare la salvezza. Pertanto chi ardentemente desidera più d'ogni altra cosa la liberazione dovrebbe sforzarsi di perseguire sia la gnosi sia lo yoga. Yogasikhopanisad I 13-14a

    Lo yoga va conosciuto tramite lo yoga, dallo yoga lo yoga acquista vigore. Chi grazie allo yoga attinge la concentrazione prova diletto per lungo tempo. Si fissi un termine al sonno, un limite al cibo, e si ponga mente a ben digerire. Bandita ogni eccessiva austerità ci si sieda a proprio agio in un luogo isolato e fresco, liberi da ogni brama, sforzandosi di raggiungere questa condizione, oppure si cerchi di imbrigliare la forza vitale, senza deflettere dal sentiero della propria pratica usuale. Si riempia la bocca di soffio vitale, e si faccia penetrare il soffio che scorre verso il basso sin nella sede del fuoco gastrico, divoratore dell'oblazione. Colà, arrestatolo, con le sei (sic) dita a partire dai pollici si tappino orecchie, occhi e narici. Seguendo questa via i praticanti riescono a sorgere appieno la loro parte di verità, la mente tutta intenta alla molteplice contemplazione del sacro suono interiore. Orecchie, bocca, occhi e naso vanno ostruiti. Allora nell'arteria che è detta "assai graziosa" così purificata si potrà udire senz'alcuna distorsione e chiaramente il suono interiore. Allora nella regione che si dice del suono non prodotto da percussione si udrà una risonanza distinguibile in molteplici armonie; il corpo del devoto diverrà divino, ripieno di splendore e colmo di profumi celestiali, ed egli non sarà mai più soggetto a malattie di sorta. Il suo cuore si colmerà di tale suono, ed allorquando lo spazio ivi contenuto prenderà a risuonare egli diverrà a pieno diritto un adepto dello yoga. Poi, infrantosi ogni ulteriore ostacolo, il soffio prenderà a fluire nella regione mediana.
    Saubhagayalaksmyupanisad II 1c-6

    Il respiro viene esalato con il suono "ha" ed inalato con il suo" sa". Pertanto ogni individuo vivente recita perpetuamente questa formula meditativa "Hamsa", ventunomilaseicento volte in un giorno e una notte. Essa è detta "formula rituale sacra non recitata", ovvero recitata inconsciamente, dai seguaci dello yoga, e si ritiene conferisca infallibilmente la liberazione. Mercè la mera decisione di compiere questa recitazione ci si sbarazza d'ogni male. Non v'è mai stata né vi sarà scienza sacra, recitazione rituale o gnosi salvifica che possa stare alla pari con questa formula ripetuta inconsciamente.
    Yogacudamanyupanisad 31b-35a

    Assunta stabilmente la postura perfetta si pratichi l'esercizio noto come sigillo di Visnu: si udrà allora infallibilmente nell'orecchio destro levarsi il suono interiore. Questo suono rende il praticante sordo a ogni disturbo sonoro d'origine esterna. Superato ogni ostacolo, il devoto raggiunge il quarto stato di coscienza in capo a una quindicina di giorni. All'inizio della pratica udrà dapprima parecchi suoni di timbro possente. Con lo sviluppo dell'esercizio il timbro del suono via via si assottiglierà sempre più. Nello stadio preliminare i suoni saranno simili a quelli generati dall'oceano, da una nube temporalesca, da un timpano o da una cascata. Nello stadio intermedio somiglieranno al suono di un tamburo, di un'esclamazione di stupore, di campane, del corpo. Nello stadio finale ricorderanno il suono di campanelle, del flauto di giunco, del liuto, del ronzio sordo delle api. In tal modo egli udrà svariati suoni via via più sottili. Giunto allo stadio in cui si percepisce il suono del timpano e simili dovrebbe sforzarsi di dirigere la propria attenzione solamente a quelli che si fanno via via più sottili. Potrà rivolgere il proprio interesse ai suoni sottili a partire da quelli grosssolani o viceversa non dovrà permettere che la mente si distragga rivolgendosi a nessun altro oggetto. L'organo mentale si con centra dapprima su di un suono qualsivoglia, si fissa progressivamente su di esso e giunge a fondervisi. Divenuta del tutto insensibile agli stimoli esterni, la mente si fa tutt'una con il suono, come il latte miscelato all'acqua, e rapidamente si dissolve nello spazio interiore della coscienza. Divenuto indifferente ad ogni stimolo sensoriale mediante la pratica costante di una simile meditazione, colui che segue il metodo dello yoga dovrebbe concentrarsi ogni giorno vieppiù su questo suono che ha la proprietà di annichilire la mente. Quandi, abbandonato ogni pensiero e lasciata ogni aspirazione egli si concentrerà con tutto il suo essere su tale suono, vedrà che la sua mente giunge a dissolversi in esso. Come l'ape tutta intenta a suggere il nettare dei fiori non si cura del profumo che essi emanano, del pari la mente, costantemente assorbita dal suono, più non brama gli oggetti dei sensi, giacché, tutta avvinta dal soave aroma di esso, ha abbandonato la sua natura instabile. Il serpente interiore della mente è ipnotizzato dal suono, e dimentico d'ogni alla cosa si fa tutt'uno con esso, senza più vagare altrove. La mente, che come un elefante infoiato scorrazza nel giardino degli oggetti dei sensi, vien controllata grazie al pungolo acuminato costituito dal suono. Il suono è la trappola per catturare l'antilope interiore, è la sponda che argina l'oceano interiore, la mente. Tale suono,
    che procede dalla sillaba sacra che è l'Assoluto stesso, è sostanziato di splendore divino. La mente è assorbita in esso, attingendo la sede Suprema di Visnu.
    Nadabindupanisad 31-47a

    Saluti a tutti.





















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    ShivaBhakta
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    00 24/05/2006 19:50
    Salve a tutti.
    Per avere altre informazioni sullo yoga,se conoscete la lingua inglese,vi consiglio caldamente di andare su www.geocities.com/sarabhanga/yoga.html
    L'autore del sito,Sharabhanga Giri,è un sannyasi (monaco) shivaita che partecipa in un forum induista in lingua inglese dove partecipo io.Anche il resto del sito,la cui pagina principale è in.geocities.com/sarabhanga/,può risultare molto interessante.
    Cordiali saluti.
    Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
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