Vignette satiriche su Maometto
Insorge il mondo musulmano
Proteste ufficiali da parte di numerosi paesi mediorientali
Miliziani di Al Fatah
davanti alla sede Ue
SI ESTENDE a macchia d'olio l'indignazione del mondo islamico per le vignette pubblicate da un giornale danese e riprese da un settimanale norvegese. La versione online del quotidiano Jyllands-Posten, che aveva pubblicato il 30 settembre delle caricature di Maometto, stata bloccata da hacker islamici. Nel corso della giornata poi diversi paesi islamici, dall'Arabia Saudita al Kuwait fino al Qatar, al Barhein e agli Emirati Arabi Uniti, hanno manifestato contro Copenaghen e Oslo. In mattinata alcuni miliziani di Al Fatah hanno presidiato la sede dell'Unione europea a Gaza chiedendo le scuse ufficiali dei due paesi coinvolti nella vicenda e minacciando il vietare l'ingresso nei Territori ai cittadini di Danimarca e Norvegia.
Secondo un altro quotidiano danese, il sito del Jyllands-Posten sarebbe stato gi attaccato tre volte da pirati informatici di tutto il mondo, la cui provenienza o appartenenza culturale verosimilmente islamica. I tecnici del giornale si sono attivati per ripristinare il sito e per adottare un sistema di protezione pi sicuro ma dicono di non sapere se le misure adottate riusciranno a impedire agli hacker di sabotare nuovamente il sito.
Tayassir Tamimi, capo dei tribunali islamici in Palestina per l'attuazione della sharia, ha chiesto la convocazione di un summit islamico di emergenza per concordare una risposta unitaria "agli insulti verso l'Islam". L'appello sembra essere stato accolto dalla Lega araba e dall'Organizzazione per la conferenza islamica (Oci), che hanno annunciato di voler ricorrere alle Nazioni Unite.
Nel dettaglio le reazioni dei principali paesi arabi.
Arabia Saudita. Il governo di Riad ha immediatamente richiamato il proprio ambasciatore in Danimarca e ha protestato per la "mancanza di attenzione del governo danese per gli insulti al profeta Maometto". Inoltre nel paese sono stati diffusi migliaia di sms per chiedere il boicottaggio dei prodotti danesi, che stanno via via sparendo dai supermercati.
Emirati Arabi Uniti. Da Abu Dhabi il ministro della Giustizia e degli Affari islamici Mohammed Nakhira Al Daheri ha diffuso un comunicato condannando l'episodio, definito come una forma di "estremismo culturale". Un noto avvocato locale ha invece presentato una denuncia formale contro il quotidiano danese. A Dubai un gruppo di donne ha manifestato per chiedere la fine di "ogni rapporto" con la Danimarca.
Kuwait. I deputati hanno chiesto di imporre sanzioni diplomatiche ed economiche contro Copenaghen. Il presidente del parlamento Jassem al Khorafi ha chiesto un boicottaggio totale della Danimarca, come "lezione per coloro che in futuro pensassero di ripetere tali insulti".
Qatar. I principali centri commerciali hanno ritirato dagli scaffali tutti gli alimenti o gli indumenti in arrivo dalla Danimarca e dalla Norvegia.
Bahrein. Il parlamento ha indetto una seduta speciale per discutere della questione, mentre i deputati hanno gi chiesto il boicottaggio dei prodotti dei due paesi.
Fonti locali si aspettano che l'iniziativa costi perdite per milioni di dollari, considerato che nell'area del Golfo sono circa 100 i prodotti danesi o norvegesi in commercio.
Libia. Tripoli ha deciso la chiusura della sua ambasciata a Copenaghen per protestare contro il silenzio delle autorit danesi. Annunciate inoltre "misure economiche" contro la Danimarca.
Iran. Proteste ufficiali con Danimarca e Norvegia anche dal ministro degli Esteri di Teheran, Manuchehr Mottaki.