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Procedura di indottrinamento dei TdG

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    00 27/05/2006 20:46
    Vediamo di ricapitolare per non passare dalla parte degli stupidotti , o non informati , che è quello che NON SIAMO

    Per Il Gabbiano , tutto ok , infatti inserendo il link hai fatto quello che doveva essere fatto , mentre per i post di utenti di altri forum , non c'è nessuna regola perchè il copyright è su ffz ma non nei forum , e dunque cara un sorriso la questione da te sollevata e corretta ma se si gioca nella serietà da parte di TUTTI i forum nessuno escluso

    per gandhi non facciamo passare SERIO quello chenon è i copyright vale nel momento che è aggiornato , mi spiego scrivere copyright 1997 non serve a nulla , infatti se chiedi ti rispondono di inserire il link al sito io libro che dir si voglia e poi , informiamoci esempio ffz ha il copyright 2002-2006 ma perchè i copyright sono comprati e DEVONO ESSERE DATATI , infatti nessuno può costruire una piattaforma come quella di ffz
    Poi ci sono i riferimenti , cioè il copyright deve ripostare tutta una serie di informazioni e fori competenti per tutelarsi ecc...ecc..
    e stiamo tutti sereni senza dare serietà a chi non la possiede o vuole farla apparire


    Per Rino appena hai tempo trova la formula per inserire queste cose che ho scritto nel regolamento cosi almeno gli sprovveduti sanno di cosa si sta parlando [SM=g28002]
  • il.gabbiano
    Iscriviti
    00 27/05/2006 21:25
    Re: Re: Re: Ciao Gabbiano.....

    Scritto da: .gandhi. 27/05/2006 18.45

    Da quello che leggo, loro hanno chiesto il permesso al sito.
    Quindi lo hanno il permesso, visto che hanno posto anche delle regole su come riportarlo.

    Tu hai chiesto il permesso al forum liberamente, per riportare continuamente discussioni che sono nate in quel forum?


    gandhi




    Che il forum liberamente abbia o meno chiesto l'autorizazione a pubblicare parti del sito a me non può importare. E' una questione che non riguarda nè il sottoscritto, nè il presente forum.
    Non ho bisogno di chiedere permessi ai forum in rete per riprodurre posts o parti di essi.
    Esiste già una regolamentazione, che è la

    legge 248/2000 Art. 14 :



    1. L’articolo 171-ter della legge 22 aprile 1941, n. 633, è sostituito dal seguente:

    «Art. 171-ter. - 1. È punito, se il fatto è commesso per uso non personale, con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinque a trenta milioni di lire chiunque a fini di lucro:

    a) abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un’opera dell’ingegno destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento;

    b) abusivamente riproduce, trasmette o diffonde in pubblico, con qualsiasi procedimento, opere o parti di opere letterarie, drammatiche, scientifiche o didattiche, musicali o drammatico-musicali, ovvero multimediali, anche se inserite in opere collettive o composite o banche dati;

    (il grassetto è mio)

    Dal sito
    www.senato.it/verdi

    "Un atto per ribadire che la duplicazione senza fini di lucro è permessa e garantita dalla legislazione vigente. Per la precisione si entra nell'ambito dei reati solo quando tale duplicazione supera le cinquanta copie...In particolare temiamo che l'eccessiva richiesta, da parte delle aziende, di atteggiamenti protezionistici sui materiali digitali produca alla fine misure di restringimento delle libertà in Internet...Invece la copia per uso personale non può essere perseguita sia perchè questo produrrebbe limitazioni alla diffusione di conoscenze e di cultura nell'ambito della società, sia perchè nei settori in questione il suo impatto economico è già largamente previsto e conteggiato nel prezzo di vendita."


    Aggiungo che non riporto da altri forum parti di posts per incaggiare una guerra santa, ma per chiarire posizioni da un punto di vista diverso, nel limite delle libertà personali e nel rispetto delle libertà dei foristi che scrivono in altri forum.
    Questi foristi che scrivono in pubblico ed il cui contenuto giunge fino a casa mia non credo trovino da ridire se alle loro asserzioni oppongo le mie, nel limite del rispetto delle reciproche libertà di parola e di espressione, che è quella qui consentita.

    Faccio inoltre presente a gandhy, che vorrebbe ridurre questo comportamento ad un diatriba personale, che il regolamento del presente forum e quello di Anime libere, anche se sono simili nel contenuto, e magari l'hanno copiato, come tu dici,
    non hanno però incluso in esso, MOLTO CIVILMENTE, l'elemento pregiudiziale ed antiliberale contenuto nel forum a cui, forse, dovrebbero essersi rifatti.
    Difatti il forum in causa, nel suo regolamento, contiene un preambolo che non invita semplicemente, nel rispetto di un normale regolamento, ad aderire e partecipare alle discussioni nel forum, oppure uno scopo che potrebbe essere quello, se volessero, di parlare di una particolare comunità religiosa ed approfondirne gli aspetti sociali e dottrinali, per vedere fino a che punto c'è repressione di scelta e di coscienza,
    ma invita ad un'azione precisa.
    Lo scopo è quello di evidenziare errori e contraddizioni, (non delle comunità in generale come è recitato nel forum presente), ma di una e sola particolare comunità, e far risaltare come l'adesione a quella comunità " finisca per reprimere - e in molti casi annullare completamente - la libera ed autonoma capacità di decidere ed agire secondo coscienza, con conseguenze spesso drammatiche, a vari livelli dell'esperienza umana."

    Chi decide di aderire al forum deve obbligatoriamente accettare il regolamento con il suo preambolo.
    IN pratica lo scopo non è più la finalità che il forum si propone di dimostrare, dopo discussioni e partecipazioni, ma è l'anticipazione di un obiettivo già a priori dato per scontato.

    Che poi io abbia diritto a riportare parti di quel forum, (all'occasione e non per ribattere per ripicca), ma per vero interesse, è previsto da uno specifico articolo del regolamento, che recita:

    "Con la tua iscrizione riconosci di essere il solo responsabile del contenuto dei tuoi messaggi e accetti di mantenere indenne questo Forum e i suoi Gestori da qualsiasi reclamo possa essere fatto in relazione a qualunque messaggio presente sul Forum.

    Ribadisco, molto educatamente, a Gandhy che non me la sento più di continuare in questa personalizzione della questione e che io non ho nessun rancore nei confronti di nessuno, tantomeno delle stimabilissime persone di quel forum, come ho già ripetuto. La mia nasce come questione di principio ed intende essere discussa come tale. Se dovessi aver errato, non avrò problemi a porgere le mie scuse.

    Un'altra cosa:
    Al di là della precisazione appena fatta sullo scopo del forum, non è mia intenzione sovvertire e mettere in discussione tutto il buon lavoro fatto in quel forum, soprattutto per quanto riguarda l'evidenziazione del calpestamento dei fondamentali diritti umani.
    Le questioni di ordine dottrinale non mi interessano se non nella misura in cui limitano le libertà personali.
    L'adesione a qualunque credo non mi riguarda, se non nella misura in cui questa adesione calpesta i diritti di parola e di espressione, nonchè quelli di assentire e dissentire del cittadino credente, come ha giustamente e felicemente messo in risalto il giurista prof. Parisi.
    Delle esperienze raccontate va presa sicuramente nota per il loro impatto sulla coscienza di chi le racconta, avendo egli sicuramente la libertà e la necessità di esprimere e raccontare ciò che gli accade, ottenendo in questo modo la comprensione ed il conforto di chi è spinto a concederlo a titolo di solidarietà.

    Spero di aver chiarito

    Tanti saluti
    Il Gabbiano








  • il.gabbiano
    Iscriviti
    00 28/05/2006 00:06
    Re: Re: Re:
    Scritto da: .gandhi. 27/05/2006 13.32
    ---------------------------
    > Questi preti, chi sono? Perchè sono stati scomunicati?
    > Vadi caro Gabbiano, non conosco i fatti da poter risp
    > onderti.


    Ho già scritto in merito nel thread sulla scomunica. Ti è sfuggito?


    > Circa il fatto che in alcuni aspetti sono d'accordo c
    > on te, mi riferisco al fatto che non trovo giusto
    > che una persona perda il suo lavoro per aver espresso
    > una sua opinione.


    E ti pare poco?
    Ma puoi mai pensare che il solo fatto di salutare o meno sia la parte più drammatica di una scomunica?
    Sia la perdita di lavoro che la privazione del sociale rappresentano conseguenze che logorano la dignità di una persona. Ogni decisione presa che ha come ricaduta, in qualunque modo e con qualunque mezzo, la destabilizzazione della dignità della persona viola i fondamentali diritti umani.


    > Trovo però deviante da parte tua insistere sul f
    > atto che non si debba fare un distinguo sulla scomunica
    > attuata dalla CC e quella fra i TDG, cosa che ti
    > ho già detto in passato.


    Non esistono distingui. Tutte le scomuniche hanno come effetto quello di emarginare, ostracizzare, discriminare ed, in ultima analisi, colpire e punire, in qualunque modo, il credente, per una qualunque ragione. La scomunica è l'espressione più eclatante del potere religioso, fra l'altro indiscusso dai credenti, di decidere e disporre della dignità della persona a proprio piacimento, che non ha paralleli in nessuna comunità civile del mondo democratico.

    Ul thread sulle "streghe", nel forum "liberamente" ci sono terribili accuse reciproche, fra cattolici e protestanti, per la responsabilità di scomuniche orrende che hanno avuto come risultato milioni di vittime innocenti.
    Allora il potere religioso arrivava a tanto. Fortunatamente che quelle scorrerie non sono addebitate alla WT.
    Oggi le scomuniche, con le loro conseguenze, sono ciò che è ancora rimasto di un critianesimo vissuto all'insegna del potere più spietato ed irrispettoso della persona dei credenti.


    > Questo tipo di battaglia potrebbe rivelarsi cont
    > roproducente per chi è stato disassociato dalla
    > WTS, subendo un isolamento che non ha pari, e che
    > non avviene di certo nella CC.

    Non puoi fare distingui sulle scomuniche, sono tutte simili ed opprimenti. Riporto un'altra parte dell'intervista a Vallauri:

    "Per quanti anni ha insegnato alla Cattolica?

    Vi entrai nel 1976 sotto lo shock procuratomi dallo scoprire che sadismo ("considera l'altro come mezzo e non come fine") e nichilismo ("se Dio non esiste, tutto è permesso") si erano insediati nel pensiero europeo moderno. E ho cominciato a uscirne, al principio degli anni Novanta, sotto un altro shock, simmetrico al primo: quello della scoperta dei soprusi intellettuali - starei per dire delle mostruosità teoriche e pratiche - del cattolicesimo romano.

    E che ne è stato dei diritti e del rispetto della persona? Ebbene, come per ogni altra comunità religiiosa, ecco cosa è avvenuto:

    "UN'ISTRUTTORIA SVOLTA IN SEGRETO, SENZA DIRITTO ALLA DIFESA

    Il processo è stato avviato dal cardinale Pio Laghi, prefetto della Congregazione per l'educazione cattolica. L'imputato non ha avuto il testo dei capi d'imputazione che gli avrebbero consentito una difesa. Fuori dunque dal patto internazionale sui diritti civili, peraltro mai sottoscritto dalla Santa Sede.

    L'istruttoria è stata svolta in segreto dal domenicano Georges Cottier, responsabile del comitato che ora indaga sull'Inquisizione. Vi ha partecipato anche don Velasio De Paolis, l'unico che l'imputato ha incontrato.

    L'espulsione è stata notificata con la lettera del rettore della Cattolica Adriano Bausola del 4 novembre 1998 e giunta a Lombardi poche ore prima del Consiglio di facoltà."

    (Da: la Repubblica, sabato 7 novembre 199[SM=g27989]

    Ci sono, come vedi, tutti gli ingredienti di un processo teocratico senza appello:
    Negazione del diritto alla difesa
    Inappellabilità
    Scomunica/espulsione

    Che cosa avrebbero dovuto fare per violare oltre la dignità di questa persona? [SM=x511458]


    Tanti saluti

    Il Gabbiano









  • .gandhi.
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    00 28/05/2006 00:12
    Vedo che continui a non comprendere il punto che cerco di farti capire.
    Evidentemente non c'è possibilità di trovare un punto d'incontro con il tuo modo di argomentare.
    Fa niente, io ci ho provato.
    Mi dispiace però, ma se ognuno resta trincerato nelle sue idee non c'è possibilità di dialogo. (non io però perchè dove potevo ti ho sempre dato ragione)

    gandhi
  • il.gabbiano
    Iscriviti
    00 28/05/2006 00:35
    Re:

    Scritto da: .gandhi. 28/05/2006 0.12
    Vedo che continui a non comprendere il punto che cerco di farti capire.
    Evidentemente non c'è possibilità di trovare un punto d'incontro con il tuo modo di argomentare.
    Fa niente, io ci ho provato.
    Mi dispiace però, ma se ognuno resta trincerato nelle sue idee non c'è possibilità di dialogo. (non io però perchè dove potevo ti ho sempre dato ragione)

    gandhi



    Quali trincee?
    Non è ancora chiaro?
    Il concetto di scomunica andrebbe bandito in toto, e con esso le sue conseguenze, come insegnano i sinottici.
    Nella peggiore delle ipotesi andrebbe rivisto in un contesto più umano, che è quello, come mostrano alcuni versetti del NT, della presa di posizione dei singoli che decidono le distanze all'interno della comunità locale di appartenenza.
    Chi di questi credenti si sentisse offeso dal comportamento di un suo correligionario potrebbe prendere liberamente le distanze da lui, senza che ciò gli sia imposto dall'alto e senza pretenderlo da altri.

    Dimmi:

    Parleresti di ostracismo, di indottrinamento, di condizionamento, di manipolazione, di dipendenza, di sangue,
    e di tutto quello che vuoi se non ti toccasse la scomunica con le sue conseguenze?
    Ne parleresti se fossero rivendicati i tuoi diritti di persona umana e la tua dignità e se le decisioni dipendessero unicamente da te?

    Tanti saluti

    Il Gabbiano





  • .gandhi.
    Iscriviti
    00 28/05/2006 10:30
    Re: Re:
    Gabbiano scrive:
    Quali trincee?
    Non è ancora chiaro?
    Il concetto di scomunica andrebbe bandito in toto, e con esso le sue conseguenze, come insegnano i sinottici.
    >>>Sai che secondo me non deve essere eliminato, tu stesso poi ne fai un adefinizione che io stesso approvo.

    Nella peggiore delle ipotesi andrebbe rivisto in un contesto più umano, che è quello, come mostrano alcuni versetti del NT, della presa di posizione dei singoli che decidono le distanze all'interno della comunità locale di appartenenza.
    Chi di questi credenti si sentisse offeso dal comportamento di un suo correligionario potrebbe prendere liberamente le distanze da lui, senza che ciò gli sia imposto dall'alto e senza pretenderlo da altri.
    >>>Proprio ciò di qui parlo io, questo è il tipo di scomunica che accetterei, ma che credo non sia possibile attuare, nemmeno fra la CC.


    Dimmi:

    Parleresti di ostracismo, di indottrinamento, di condizionamento, di manipolazione, di dipendenza, di sangue,
    e di tutto quello che vuoi se non ti toccasse la scomunica con le sue conseguenze?
    Ne parleresti se fossero rivendicati i tuoi diritti di persona umana e la tua dignità e se le decisioni dipendessero unicamente da te?
    >>>Scusami ma non ho capito il senso della domanda.
    Intendi dire: "ti interesserebbe il problema della scomunica se non ne fossi direttamente implicato e parte in causa?"
    Se questo è il senso della domanda, ti rispondo subito: non lo so!
    Si sà che nella vita, le esperienze ti segnano e ti formano, indirizzandoti nei gusti, obbi, e pure nella sensibilità verso i problemi legati all'essere umano. Mi consolo pensando che magari sarei sensibile verso altri problemi e sofferenze dell'uomo legate a esperienze che avrei fatto, se non avessi fatto questa.

    gandhi






  • il.gabbiano
    Iscriviti
    00 28/05/2006 12:20
    Re: Re: Re:
    Scritto da: .gandhi. 28/05/2006 10.30
    ---------------------------
    > Gabbiano scrive:

    > Nella peggiore delle ipotesi andrebbe rivisto in u
    > n contesto più umano
    , che è quello, come mostrano
    > alcuni versetti del NT, della presa di posizione
    > dei singoli che decidono le distanze all'interno
    > della comunità locale di appartenenza.
    > Chi di questi credenti si sentisse offeso dal co
    > mportamento di un suo correligionario potrebbe
    > prendere liberamente le distanze da lui, senza
    > che ciò gli sia imposto dall'alto e senza pretenderlo
    > da altri.
    > >>>Proprio ciò di qui parlo io, questo è il tipo di scomunica c
    > he accetterei, ma che credo non sia possibile attuare,
    > nemmeno fra la CC.


    Quando io delego un terzo a scomunicarmi e ne accetto la decisione, poi non mi devo lamentare.
    Se io riconosco a terzi il potere su di me e lo armo (parlo di armi in senso metaforico, ovvero gli riconosco la facoltà di esprimere su di me un giudizio e di emarginarmi), poi non posso piangere sulla decisione presa e sulle sue conseguenze.

    A PARER MIO NON ESISTE UNA SOLA RAGIONE PER CUI UN QUALUNQUE CRISTIANO DEBBA DELEGARE UN ALTRO CRISTIANO A GIUDICARLO, DA COME SI EVINCE DAI SINOTTICI, AMMESSO CHE LE PAROLE DEL CRISTO SIANO STATE RIPORTATE CORRETTAMENTE NELLE COPIE MANOSCRITTE DEI SECOLI SUCCESSIVI.
    Nell'ipotesi del concetto di scomunica contenuto nelle lettere apostoliche, allora, come minore dei due mali, tollererei come soluzione alternativa quella che vuole che, a decidere le distanze da prendere dal peccatore, siano le persone dei singoli aderenti alla comunità, e non un gruppo di potere.

    Qui Però si sta parlando di indottrinamento.

    Il risultato più concreto dell'indottrinamento consiste nell'accettare supinamente e passivamente l'autorità di terzi su di sè.
    Quando una persona delega la gestione della propria persona a terzi è bella che indottrinata, non solo, ma anche condizionata.

    L'indottrinamento altro non è che istruzione (come ha detto Barnabino), percorso educativo (come ha detto il papa), catechizzazione (come sogliono dire i cattolici).
    Le università indottrinano nei vari rami dello scibile.
    Un filosofo, così come un medico, sono degli indottrinati.

    Non vedo tutto questo male nell'indottrinamento, perchè in fondo siamo tutti degli indottrinati.

    Quello che i nostri amici del forum vicino vogliono mettere in risalto non è tanto la tecnica di indottrinamento, quanto la capacità delle confessioni relgiose tutte, attraverso l'indottrinamento, di spersonalizzare, che è ciò che definiamo condizionamento.
    D'altronde in genere le confessioni tutte non negano che avviene questo processo, che è anche chiamato cambiamento di personalità, che è un modo di rivestire l'uomo nuovo.
    Molto più chiaramento lo definiscono assoggettamento all'autorità religiosa a cui va l'ubbidienza assoluta.
    Pensate al condizionamento dei seguaci di sant'Ignazio di Layola, i gesuiti, che giurano ubbidienza assoluta, così come accade anche nei vari altri ordini, o come accade al prete che fa promessa irrevocabile a rimanere celibe.
    Capite, ora, perchè non sono consentiti appelli alla decisione definitiva? O perchè non è consentita la difesa?
    Perchè quando accetti l'autorità religiosa l'accetti incondizionatamente. Come per i regimi militari.
    Di punto in bianco e senza troppe ciance hanno fatto fuori il prof. Vallauri. Idem per tutti gli scomunicati, a qualunque confessione appartengano.

    Indottrinati sono perciò tutti.
    Indottrinati e condizionati sono quelli che consentono l'esercizio del potere a spese della propria dignità, quelli che si sottomettono senza battere ciglio, nella convinzione che gli altri faranno il meglio per lui.
    Per questo ritengo che sia inaccettabile qualunque forma di scomunica.
    Però, per andare incontro alle esigenze di chi si è fermamente convinto della necessità di questa pratica, come te ad esempio, è preferibile quella che vuole che a giudicarti ed a decidere sul da farsi sia solo ed esclusivamente la comunità locale di appartenza.


    > Parleresti di ostracismo, di indottrinamento, di condizionamento, di
    > manipolazione, di dipendenza, di sangue,
    > e di tutto quello che vuoi se non ti toccasse la
    > scomunica con le sue conseguenze?
    > Ne parleresti se fossero rivendicati i tuoi diri
    > tti di persona umana e la tua dignità e se le decisioni
    > dipendessero unicamente da te?

    > >>>Scusami ma non ho capito il senso della domanda.

    Intendevo dire: Tutti quelli che hanno subito l'ostracismo a mezzo della scomunica starebbero qui a parlare di queste problematiche se fosse abolito il concetto di scomunica?
    Avrebbe modo di esistere il forum "liberamente" se non ci fossero esperienze da raccontare sull'ostracismo, (nel caso che non esistesse più la pratica della scomunica)?
    In pratica se tu sei libero di dissentire e assentire senza che succeda d'essere colpito dalla scomunica, staresti qui a lamentarti della conseguenze?
    Non credo.

    Ad esempio sulle vaccinazioni non si dice nulla. Nessuno viene qui a lamentarsi per aver deciso di vaccinarsi. Un tempo le vaccinazioni provocavano l'ostracismo. Oggi, che ognuno decide liberamente il da farsi, non se ne parla. Nessuno viene qui a raccontare le proprie disgrazie imputabili alla trasgressione sul consenso alle vaccinazioni, mentre ci vengono per le trasfusioni di sangue, o per il dissenso.
    Io penso che le confessioni religiose ci guadagnerebbero in salute e tempo se escludessero dal'indottrinamento l'obiettivo finale del condizionamento, che, detto in altri termini, è anche asservimento.

    Tanti saluti

    Il Gabbiano

  • .gandhi.
    Iscriviti
    00 28/05/2006 13:22
    Re: Re: Re: Re:



    Intendevo dire: Tutti quelli che hanno subito l'ostracismo a mezzo della scomunica starebbero qui a parlare di queste problematiche se fosse abolito il concetto di scomunica?
    Avrebbe modo di esistere il forum "liberamente" se non ci fossero esperienze da raccontare sull'ostracismo, (nel caso che non esistesse più la pratica della scomunica)?
    In pratica se tu sei libero di dissentire e assentire senza che succeda d'essere colpito dalla scomunica, staresti qui a lamentarti della conseguenze?
    Non credo.

    Ad esempio sulle vaccinazioni non si dice nulla. Nessuno viene qui a lamentarsi per aver deciso di vaccinarsi. Un tempo le vaccinazioni provocavano l'ostracismo. Oggi, che ognuno decide liberamente il da farsi, non se ne parla. Nessuno viene qui a raccontare le proprie disgrazie imputabili alla trasgressione sul consenso alle vaccinazioni, mentre ci vengono per le trasfusioni di sangue, o per il dissenso.
    Io penso che le confessioni religiose ci guadagnerebbero in salute e tempo se escludessero dal'indottrinamento l'obiettivo finale del condizionamento, che, detto in altri termini, è anche asservimento.

    Tanti saluti

    Il Gabbiano



    Certo che no, se la scomunia non esistesse, non staremmo qui a parlarne.
    E il fatto che viene effettuata in quel modo che ha dato luogo a vari pnti di "rivolta", per così dire.

    ciao gandhi
  • il.gabbiano
    Iscriviti
    00 28/05/2006 14:34
    Re: Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: .gandhi. 28/05/2006 13.22

    Certo che no, se la scomunia non esistesse, non staremmo qui a parlarne.
    E il fatto che viene effettuata in quel modo che ha dato luogo a vari pnti di "rivolta", per così dire.

    ciao gandhi




    Appunto...allora ci siamo!

    Avevo scritto:

    "Ad esempio sulle vaccinazioni non si dice nulla. Nessuno viene qui a lamentarsi per aver deciso di vaccinarsi. Un tempo le vaccinazioni provocavano l'ostracismo. Oggi, che ognuno decide liberamente il da farsi, non se ne parla."


    Quella del divieto delle vaccinazione sembra essere stato, nel cinquantennio passato, appannaggio esclusivo (?) della WT.
    Si dà il caso che non molti decenni prima era posizione assunta anche dalla CC:

    "“Chiunque procede alla vaccinazione cessa di essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo” (Leone XII, 1760-1829).

    Fonti:
    www.ilcannocchiale.it

    Nota : i link non sono accessibili

    Oggi posizioni così radicali sono assunte cira i geni, le cellule staminali, il preservativo, le trafusioni di sangue,
    la contraccezione, il celibato e tutta una serie di altre posizioni fondamentaliste e dogmatiche.

    Chi paga per la trasgressione è il povero credente indottrinato e condizionato.

    Saluti

    Il Gabbiano









    [Modificato da mps_rh 01/08/2014 12:13]
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