00 28/05/2006 12:20
Re: Re: Re:
Scritto da: .gandhi. 28/05/2006 10.30
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> Gabbiano scrive:

> Nella peggiore delle ipotesi andrebbe rivisto in u
> n contesto più umano
, che è quello, come mostrano
> alcuni versetti del NT, della presa di posizione
> dei singoli che decidono le distanze all'interno
> della comunità locale di appartenenza.
> Chi di questi credenti si sentisse offeso dal co
> mportamento di un suo correligionario potrebbe
> prendere liberamente le distanze da lui, senza
> che ciò gli sia imposto dall'alto e senza pretenderlo
> da altri.
> >>>Proprio ciò di qui parlo io, questo è il tipo di scomunica c
> he accetterei, ma che credo non sia possibile attuare,
> nemmeno fra la CC.


Quando io delego un terzo a scomunicarmi e ne accetto la decisione, poi non mi devo lamentare.
Se io riconosco a terzi il potere su di me e lo armo (parlo di armi in senso metaforico, ovvero gli riconosco la facoltà di esprimere su di me un giudizio e di emarginarmi), poi non posso piangere sulla decisione presa e sulle sue conseguenze.

A PARER MIO NON ESISTE UNA SOLA RAGIONE PER CUI UN QUALUNQUE CRISTIANO DEBBA DELEGARE UN ALTRO CRISTIANO A GIUDICARLO, DA COME SI EVINCE DAI SINOTTICI, AMMESSO CHE LE PAROLE DEL CRISTO SIANO STATE RIPORTATE CORRETTAMENTE NELLE COPIE MANOSCRITTE DEI SECOLI SUCCESSIVI.
Nell'ipotesi del concetto di scomunica contenuto nelle lettere apostoliche, allora, come minore dei due mali, tollererei come soluzione alternativa quella che vuole che, a decidere le distanze da prendere dal peccatore, siano le persone dei singoli aderenti alla comunità, e non un gruppo di potere.

Qui Però si sta parlando di indottrinamento.

Il risultato più concreto dell'indottrinamento consiste nell'accettare supinamente e passivamente l'autorità di terzi su di sè.
Quando una persona delega la gestione della propria persona a terzi è bella che indottrinata, non solo, ma anche condizionata.

L'indottrinamento altro non è che istruzione (come ha detto Barnabino), percorso educativo (come ha detto il papa), catechizzazione (come sogliono dire i cattolici).
Le università indottrinano nei vari rami dello scibile.
Un filosofo, così come un medico, sono degli indottrinati.

Non vedo tutto questo male nell'indottrinamento, perchè in fondo siamo tutti degli indottrinati.

Quello che i nostri amici del forum vicino vogliono mettere in risalto non è tanto la tecnica di indottrinamento, quanto la capacità delle confessioni relgiose tutte, attraverso l'indottrinamento, di spersonalizzare, che è ciò che definiamo condizionamento.
D'altronde in genere le confessioni tutte non negano che avviene questo processo, che è anche chiamato cambiamento di personalità, che è un modo di rivestire l'uomo nuovo.
Molto più chiaramento lo definiscono assoggettamento all'autorità religiosa a cui va l'ubbidienza assoluta.
Pensate al condizionamento dei seguaci di sant'Ignazio di Layola, i gesuiti, che giurano ubbidienza assoluta, così come accade anche nei vari altri ordini, o come accade al prete che fa promessa irrevocabile a rimanere celibe.
Capite, ora, perchè non sono consentiti appelli alla decisione definitiva? O perchè non è consentita la difesa?
Perchè quando accetti l'autorità religiosa l'accetti incondizionatamente. Come per i regimi militari.
Di punto in bianco e senza troppe ciance hanno fatto fuori il prof. Vallauri. Idem per tutti gli scomunicati, a qualunque confessione appartengano.

Indottrinati sono perciò tutti.
Indottrinati e condizionati sono quelli che consentono l'esercizio del potere a spese della propria dignità, quelli che si sottomettono senza battere ciglio, nella convinzione che gli altri faranno il meglio per lui.
Per questo ritengo che sia inaccettabile qualunque forma di scomunica.
Però, per andare incontro alle esigenze di chi si è fermamente convinto della necessità di questa pratica, come te ad esempio, è preferibile quella che vuole che a giudicarti ed a decidere sul da farsi sia solo ed esclusivamente la comunità locale di appartenza.


> Parleresti di ostracismo, di indottrinamento, di condizionamento, di
> manipolazione, di dipendenza, di sangue,
> e di tutto quello che vuoi se non ti toccasse la
> scomunica con le sue conseguenze?
> Ne parleresti se fossero rivendicati i tuoi diri
> tti di persona umana e la tua dignità e se le decisioni
> dipendessero unicamente da te?

> >>>Scusami ma non ho capito il senso della domanda.

Intendevo dire: Tutti quelli che hanno subito l'ostracismo a mezzo della scomunica starebbero qui a parlare di queste problematiche se fosse abolito il concetto di scomunica?
Avrebbe modo di esistere il forum "liberamente" se non ci fossero esperienze da raccontare sull'ostracismo, (nel caso che non esistesse più la pratica della scomunica)?
In pratica se tu sei libero di dissentire e assentire senza che succeda d'essere colpito dalla scomunica, staresti qui a lamentarti della conseguenze?
Non credo.

Ad esempio sulle vaccinazioni non si dice nulla. Nessuno viene qui a lamentarsi per aver deciso di vaccinarsi. Un tempo le vaccinazioni provocavano l'ostracismo. Oggi, che ognuno decide liberamente il da farsi, non se ne parla. Nessuno viene qui a raccontare le proprie disgrazie imputabili alla trasgressione sul consenso alle vaccinazioni, mentre ci vengono per le trasfusioni di sangue, o per il dissenso.
Io penso che le confessioni religiose ci guadagnerebbero in salute e tempo se escludessero dal'indottrinamento l'obiettivo finale del condizionamento, che, detto in altri termini, è anche asservimento.

Tanti saluti

Il Gabbiano