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Dio e la poesia: versi teologici o materialisti?

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    eliysciuah
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    00 25/01/2005 14:56
    il mondo dell'anima umana
    questa discussione la aprò per introdurre una serie di opere poetiche finalizzate alla comprensione dell'anima dell'uomo e delle sue potenzialità quando raggiunge la coscienza&memoria.

    ringrazio sin da ora tutti coloro che vorranno esternare domande e chiarimenti, sul come avviene e su cosa voglio rappresentare, graditissime le critiche ed ancora più amate sono le opinioni con il quale svolgeremo una specie di dialogo socratico, ognuno cercando di rispondere ascoltando la parte divina della propria anima.

    va bene qualsiasi cosa, disegni, poesie, analisi, sintesi, aforismi. sappiate che qui inizio un opera che ho progettato per il teatro che spero di realizzare anche con le vs idee..

    un salutone,

    eliysciuah micahl ghjk
    Modificato da eliysciuah 25/01/2005 15.02
    keter immà'u'ish malkutà
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    eliysciuah
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    00 25/01/2005 14:58
    Benvenuto
    Benvenuto : “la voce si assapora,
    si rende come la mietitura d’estate,
    quando viene raccolta abbonda,
    mentre la pianti l’inverno sorride.
    La cristianità è un velo bianco,
    un sentimento di rivalsa occidentale,
    un sapore di scusante impropria”

    “la valle ricorda il monte dal ruscello,
    il vento sbatte l’erba e ne fa fasci!”

    ecco, in verità vi dico: “ ci saranno
    giorni in cui mi vorrete ed io sarò con voi,
    non mi riconoscerete ma avrete dubbi.
    La vita è un frutto di sale, nasce dall’acqua
    Come un mistero, segna l’angolo
    nel nome della Croce!

    Cos’è la croce: “palum or crucis?”

    Verba volunt, fuisse in caelo torbi,
    magna vitae illeare movisse.
    Cum praetello movit, vir dixit:
    “ferma passo tuo, omine inglorioso!”
    ferma mia! Et ecco dicem: “omine mea?
    Sed cuorarum muvit solem, ille seda qua
    Renovatur integra terram, qui est partum
    Anima et spiriti sancto fuisse. Oblatum furunt
    ominem quia est dictum: “no!” tua vita
    est partum libera spiriti sancti silent …


    nel lunedì 24 gennaio 20005.

    c.
    keter immà'u'ish malkutà
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    00 26/01/2005 18:23
    colei che sale dal deserto
    tgyov Vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, di non destare,
    di non svegliare l’amore finché esso non lo desideri.
    (Cantico dei Cantici 8,4)

    la vigilia di natale, compie l’ora nona,
    io seduto al tavolo scrivo dell’amore mio.
    Sogno d’inverno
    Dolce brezza del mattino
    Fiore di pesco.

    Quando ti penso la pelle trema,
    gli occhi si tranquillizzano e tutto tace.
    Non so neanche io dove ti porterò stasera,
    sono una rosa selvatica, cresco nel campo
    di Gerusalemme, adorno di meraviglia.

    Amore, semplice amore,
    fatto di gentilezze e ricoperto di baci,
    invidio le coperte la sera,
    respiro del tuo profumo
    e nel suo silenzio m’abbandono.

    Nella sera dolcemente trascorsa scrivendo di Kristine.


    c.


    keter immà'u'ish malkutà
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    00 26/01/2005 18:33
    l'arco di Cupido
    Non voglio pensare quando scrivo
    d’Amore!

    Non voglio ricordare dove ripongo
    il Cuore!

    Guardami adesso musa divina!
    che allieti con la tua presenza
    l’Angelo che mi sovrasta!

    Toccami subito dolce impeto!
    perché quando mi chiami
    respiro il fuoco nel petto!

    Sentimi, quando una notte
    d’Amore t’attende… ascolta
    bene!.… non dimenticare!…..
    io sono ovunque tu voglia,
    non perdo l’orientamento
    perché sei la più luminosa.

    Non immagini quanto ho camminato
    sperando di essere nel cielo, è solo
    dopo averti amata, che mi sono visto
    a terra, là dove tutto inganna, qui dove
    vivono solo delle macchine, piccoli
    cosmi di carne che non vedono che là?…

    ..Ma tu dolcissima acqua, hai dissetato
    il mio corpo tanto da formargli le ali,
    mi hai detto: “giudeo! buttati dalla
    montagna più alta e raggiungimi?”.

    Io sbigottito dalle mani?.. cominciai
    dalle vette più basse fino a risalirle
    tutte!..: “vidi il sole evadere le nuvole”.

    Poi guardai in basso e vidi un enorme
    Dirupo: “non c’era più strada!?.. nessuna
    via d’uscita!?.. l’unica era saltare e vivere
    un attimo di vuoto per poi amare… amo
    l’infinito moto delle tue voci, che sono
    le parole che ho dentro…sai?..si moltiplicano
    in carezze che ’l cuor ha da farti.. anche
    quando non pensi e lavori e scrivi e vivi
    ricordando quell’Amor della sera che
    ti sconvolge e che è la tua parte autentica…
    …quella magica…quella che non osi dire
    ma che esprime tutto di te quando canti
    dalla gioia e ti racchiudi nel divenire:

    “…Amore per amare ancora Amore…”

    al Mar d’estate nel primo mercoledì di agosto.
    keter immà'u'ish malkutà
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    eliysciuah
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    00 26/01/2005 18:38
    la Vergine di Magdala-quabballah
    vbnm La Vergine di Magdalah - Quabballah -

    Proemio.

    Quale corsa beata l’anima racchiude!
    Là sono i soffi dell’anno nostro
    dove l’angelo nell’Amore mio giunge? 3
    Su! vieni a raccontarmi la tua storia,
    succo prelibato dalla mia bocca..
    ..“da tanto aspettai questa tua venuta, 6
    cosa aspetti?” Dove sguardi domenica
    rapita? O Estate! sei tu l’estro mio
    ricomparso in una dolce parola? 9

    Visto! sai capir quando scrivi, perché se
    lavori e tieni mente e forma
    ed altro ancor di più che si racchiude. 12

    La man nuova, è in corsa continua!
    Disciolta nella mente di un altro?..
    ..io, fuor dal mio ermo mortale e corpo?! 15
    Vedo le sue mani muovere parole!…
    …cosa trasmetti da quel mondo lassù
    vicino al settimo Arco del Cielo? 18

    la Trasmigrazione.

    In quell’attimo non rividi più niente
    mi trovai sperso nel nulla rapito,
    e dalla mia casa in campagna, salii 21
    per un deserto caldo e camminavo
    solitario nel cuor che m’avvince.
    Sgomenta e non si riflette più come 24
    il battito dell’amor che da lontano
    sento, nel ricordo dove cammino
    al rosso della terra. Non so dove sia 27
    riapparso l’animo mio? Sei tu stato
    liberato dal quel mortal inganno?

    annullamento del Ricordo.

    Tutto d’un tratto: “il campo di Betlemme?” 30
    Ho trasmigrato mi dissi! non sentivo
    più disturbare la televisione
    e ’l suono del traffico pomeridiano? 33
    Beato me mi dissi! Perché ho sentito
    il suono più bello che la musica
    possa creare. Or canta spassionata 36
    bocca mia! chi ti sente? sei tu in mezzo
    al mar della vita? Chiama!…Ascolta!…
    senti il suono del Vento, lascia cantar 39
    la gola! è la tua musa che s’avvince
    nel cuore del capo riccio, per bere
    dell’anima tua. Non arrenderti giovane! 42
    basta seguir con la metrica ogni tuo
    passo, per saper che in esse troverai
    senza alcuna fatica il tuo ritorno! 45

    Introduzione di Elisabetta.

    Cristo giudeo, cosa pensi? Vuoi tu che
    sia così bello?…credi che sia così
    aver come amante un’altra anima? 48

    Pensa come ti pare! baciami col cuor
    se lo vuoi! Sorridimi e lasciami
    ora che sono dentro al tuo canto… 51
    Suona felice movimento del corpo!
    Tue le parole di Elisabetta
    Tua la gioia del suo divenire Madre: 54

    Dalla Vergine Elisabetta.

    “”sai come fa una donna a divenir
    Madre rimanendo una Vergine?
    Ascolta mio dolcissimo amante! 57
    ti racconto una mia storia vissuta:

    “una notte mio marito, mi prese
    a mezzanotte e mi portò distante 60
    dove ’l mio sguardo non vide che stelle.
    Egli non mi disse niente per tutto
    il viaggio: camminava innanzi a me 63
    tenendomi per mano, ogni tanto
    girava il volto, e guardandomi
    sorrideva e mi baciava in bocca. 66
    Il nostro silenzio là, fatto di baci
    fermò il passo… la più alta duna
    era sotto di noi? e sopra il Cielo!… 69
    …a braccia aperte, lo guardò e mi disse:
    “come puoi Cielo essere nero?”
    m’accostai a lui senza capire cosa 72
    volesse dire, ma voltatami sopra
    non potei che scordare! eravamo
    abbracciati stretti su’n letto di sabbia 75
    che cullava col vento della mattina
    i nostri cuori, là sopra nel Cielo
    coccolato dalla Sua crescente Luna. 78
    Poi mi baciò e disse: “conta le stelle!?”
    Ed io che sapevo solo amarlo
    dissi: “come posso contar l’Amore mio?” 81
    lui sorrise, mi strinse a sé, mi baciò
    e mi amò per quasi tutta la notte….
    …poi al risveglio lo trovai affianco me 84
    che dormiva scaldandomi con le braccia;
    come avvolta dalla nostra carne
    mi sentivo in Paradiso! Quando poi 87
    aprì gli occhi.. guardò..mi baciò..mi fece
    amar l’orizzonte e disse: “eccomi!”
    il primo raggio di sole illuminò 90
    la Notte che si fece viola, e poi sempre
    più chiara fintanto che Luna baciò
    il giorno. Ancor tremavo per l’amore?… 93
    …che mi riprese la mano e cominciò
    a correre e cantare!.. giubilo
    insieme con lui cantando i suoi inni!.. 96
    Poi gli chiesi: “signor mio perché fai così?”
    mi rispose: “donna del Paradiso,
    tu Madre!” ma io non mi capii al tempo 99
    e dimenticai quelle cinque parole,
    nell’euforia che aveva il cuor
    suo, al quale nulla avrei mai negato. 102
    Poi ’l giorno seguente mi prese ancora
    nell’ora sesta, mi portò su ’n monte
    e disse: “guarda il Cielo!” io mi voltai 105
    e vidi il Sole e le Montagne d’Israel
    calare lasciando il cielo rosso
    e tinto dai primi sguardi della Luna. 108
    Egli pianse sulla mia spalla, s’accasciò
    ai miei piedi e mi disse: “ecco!
    Sarebbe questo il mio Regno nei Cieli?”. 111
    Tornammo dove avevamo gli armenti,
    dalle vettovaglie prese la Spada,
    la conficcò ’n terra, le mise un fiore 114
    al centro e disse: “ecco come farò!”.
    L’indomani nel caldo mezzogiorno
    andammo laddove conficcò la spada, 117
    là guardò, prese a parlare e disse:
    “Eccomi: è il Figlio che hai in grembo!
    quello per cui canto. Ecco: è la Notte 120
    del Padre! che da Luce al Figlio. Ecco
    come: è la Vita nel Regno di Dio!
    per la quale eredità Lui può crescere 123
    nella notte che ha cullato i nostri
    cuori; vivranno chi dal tuo ventre
    nasce!.. come il sole cammina alto 126
    sulla terra e lascia che il tramonto
    cada sulla terra rossa di Bagdad,
    così essi sapranno che ha vissuto dopo 129
    essere stato messo in Croce. Ecco
    mio giudeo cosa fece il Santo tuo
    per ritornare da dov’era tornato!”“ 132

    Epilogo.

    Insolita notte d’estate, sia festa
    e quiete ed ancor più che non ti so
    mai dir! Corro alla lettura, cerco.. 135
    ..trovo in Te la Sua vera Passione
    assaporando con la bocca il Miele
    che la Maddalena minge dai fiori. 138

    Nello spirito di Elisabeth nel pomeriggio della seconda domenica di agosto.

    Incosciente nella mattina di giovedì 16 settembre a un mese dalla mia partenza.

    Getto d’inchiostro che m’hai colpito,
    mi sono sentito parte del tuo tutto…

    …infinito e piccolo dentro un cuore..
    ..molti sono i fiori di un campo..
    colorati e profumati disperdono
    il loro odore… io che non faccio
    molto in questo periodo, ho sconvolto
    la mia ottica, ho abbandonato la paura.


    …donna…amica…compagna…
    anima della storia… musa delle mie dita…
    paura d’amare…sogno estivo…
    figlio disperso… amore ritrovato…
    un anno senza vita…un anno senza Jhoshua…
    piccolo amor silenzioso….tenero abbraccio
    …corse a cavallo…vita sportiva…
    certezze o incertezze, quale di queste è più reale???

    I cavalli corrono

    Le foglie sussurrano

    Chi ha orecchie intenda!


    Nella vita ci sono molte cose
    Nascoste, tu ne hai rivelata una
    Una che adesso riconosco…

    …quando esco dal corpo vado
    da mio figlio, vedo il mare dallo stretto
    essere lo specchio del cielo…giungo
    dalla rugiada mattutina nel campo
    dove gioca mio figlio, lo vedo biondo
    come l’oro, vispo come l’argento…
    difficile quanto semplice…e tu che sei
    madre, cosa mi diresti da far quando
    tutto ciò che ami ti sta distante?..e solo
    il tempo potrà…se Dio vorrà!!! Poi
    nel silenzio vedo le forze intorno a me,
    sento il loro potere, ascolto la loro melodia.

    Decisero per me una vita a cavallo, mi
    dissero: parti! Ed io me ne andai colà
    come m’avevano suggerito, trovai mio
    figlio…fui sgomento..capii che non
    serve arricchirsi in una corsa contro il tempo,
    non trovai più senso nel vender case…
    mi dissi: che aspetti! Cosa devi vedere
    ancora per credere, i miei desideri
    smiracolavano il destino che mi portava
    dove voleva perché sapeva che lo desideravo.

    Ora sono senza lavoro, senza paura,
    non m’interessa d’esser povero,
    perché ciò che mi prefiggo si realizza,
    non ho bisogno di soldi, perché ciò
    che bramo non ha prezzo, è come la perla:
    risiede nel letto dei mari. Povero è certo,
    certo perché d’incerto vivere, talento
    semplice perché disinteressato, non chiedo
    nulla e tutto mi viene dato. Sbagliare
    è il verbo che mi è affine di carattere,
    capire è il suo complemento, quando
    la gioia si posa nelle mani, io non smetto
    di scrivere….lenta come una tartaruga
    canta prima della lepre, solitario nella notte
    ama senza ricordare… l’amore cos’è?
    se non uno scambio dove doni e ricevi:

    “ho amato molto e molto ancora amerò”.

































    keter immà'u'ish malkutà
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    spinoza
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    Sesso: Maschile
    00 29/01/2005 11:59
    Ciao amici
    vi propongo un bella poesia,non mia .ma di Dorothee Solle(teologa evangelica) tratto da reteblù




    Non credo
    al diritto dei più forti,
    al linguaggio delle armi,
    alla potenza dei potenti.
    Voglio credere
    ai diritti dell'uomo,
    alla mano aperta,
    alla potenza dei non-violenti.
    Non credo alla razza o alla ricchezza,
    ai privilegi, all'ordine della forza e dell'ingiustizia:
    è un disordine.
    Non credo di potermi disinteressare
    a ciò che accade lontano da qui.
    Voglio credere che il mondo intero
    è la mia casa e il campo nel quale semino,
    e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato.
    Non credo
    di poter combattere altrove l'oppressione,
    se tollero l'ingiustizia qui.
    Voglio credere che il diritto è uno,
    tanto qui che altrove,
    che non sono libero finché un solo uomo è schiavo.
    Non credo che la guerra e la fame siano inevitabili
    e la pace irraggiungibile.
    Voglio credere all'azione semplice,
    all'amore a mani nude,
    alla pace sulla terra.
    Non credo che ogni sofferenza sia vana.
    Non credo che il sogno degli uomini resterà un sogno
    e che la morte sarà la fine.
    Oso credere invece, sempre e nonostante tutto,
    all'uomo nuovo.
    Oso credere al tuo sogno, o Dio,
    un cielo nuovo, una terra nuova dove abiterà la giustizia.
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    benimussoo
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    Scripta Manent...
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    00 29/01/2005 15:52
    Re:

    Scritto da: spinoza 29/01/2005 11.59
    Ciao amici
    vi propongo un bella poesia,non mia .ma di Dorothee Solle(teologa evangelica) tratto da reteblù





    Non credo
    al diritto dei più forti,
    al linguaggio delle armi,
    alla potenza dei potenti.
    Voglio credere
    ai diritti dell'uomo,
    alla mano aperta,
    alla potenza dei non-violenti.
    Non credo alla razza o alla ricchezza,
    ai privilegi, all'ordine della forza e dell'ingiustizia:
    è un disordine.
    Non credo di potermi disinteressare
    a ciò che accade lontano da qui.
    Voglio credere che il mondo intero
    è la mia casa e il campo nel quale semino,
    e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato.
    Non credo
    di poter combattere altrove l'oppressione,
    se tollero l'ingiustizia qui.
    Voglio credere che il diritto è uno,
    tanto qui che altrove,
    che non sono libero finché un solo uomo è schiavo.
    Non credo che la guerra e la fame siano inevitabili
    e la pace irraggiungibile.
    Voglio credere all'azione semplice,
    all'amore a mani nude,
    alla pace sulla terra.
    Non credo che ogni sofferenza sia vana.
    Non credo che il sogno degli uomini resterà un sogno
    e che la morte sarà la fine.
    Oso credere invece, sempre e nonostante tutto,
    all'uomo nuovo.
    Oso credere al tuo sogno, o Dio,
    un cielo nuovo, una terra nuova dove abiterà la giustizia.



    Mi piace Renato, grazie non la conoscevo tghyuj


    con simpatia opljyy
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    spinoza
    Post: 799
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    00 29/01/2005 17:01
    Re: Re:



    Mi piace Renato, grazie non la conoscevo tghyuj


    con simpatia opljyy




    sei molto gentile
    grazie[SM=g27994]m1
    :
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    filingradus
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    Scripta Manent...
    00 01/02/2005 19:31
    Ombre del passato a volte
    Ritornano e volti dimenticati
    Si ripresentano con la stessa
    Chiarezza di un tempo
    nella mia mente.
    Altre volte appaiono figuri
    Che mai in vita mia vidi
    Con la medesima tremenda
    Et cristallina limpidezza.
    E qui mi ricordo di essere
    Solo uno de’tanti personaggi
    Che già fui,in questo teatro
    Chiamato mondo:
    assassino,mercenario,
    mercante,dispensatore d’arte,
    sacerdote,filosofo e mago.
    O Divina potestà,quando il mio
    Peregrinare finirà?
    Quando potrò risalire attraverso
    le fitte trame della materia,
    con l’aiuto delle divine arti
    e ricongiungermi all’Unità
    che non conosce contraddizioni?
    L’anima umana è colpevole….
    Colpevole di ignoranza del Bene.
    Solo la conoscenza mi riporterà
    All’Uno.Solo lei aiuterà l’anima mia
    Ad uscire dall’immonda materialità
    E riunirmi così all’Eterno.

    Ma tu,oh Divino,non mi abbandonare.
    Proteggimi dai miei nemici e custodisci
    La mia mente integra,per cercare la via
    Che porta a Te.

    opljyy
  • rinata4
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    00 13/02/2005 10:09
    Sulla libertà
    -Kahlil Gibran

    E un oratore disse: Parlaci della Libertà.
    E lui rispose:
    Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà,
    Così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide.
    Sì, al bosco sacro e all'ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione.
    E in me il cuore ha sanguinato, poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine e un compimento.
    In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze.
    Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.

    Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti se non spezzando le catene che all'alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l'ora del meriggio?
    Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.

    E cos'è mai se non parte di voi stessi ciò che vorreste respingere per essere liberi?
    L'ingiusta legge che vorreste abolire è la stessa che la vostra mano vi ha scritto sulla fronte.
    Non potete cancellarla bruciando i libri di diritto né lavando la fronte dei vostri giudici, neppure riversandovi sopra le onde del mare.

    Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto.
    Poiché come può un tiranno governare uomini liberi e fieri, se non per una tirannia e un difetto della loro stessa libertà e del loro orgoglio ?
    E se volete allontanare un affanno, ricordate che questo affanno non vi è stato imposto, ma voi l'avete scelto.
    E se volete dissipare un timore, cercatelo in voi e non nella mano di chi questo timore v'incute.
    In verità, ciò che anelate e temete, che vi ripugna e vi blandisce, ciò che perseguite e ciò che vorreste sfuggire, ognuna di queste cose muove nel vostro essere in un costante e incompiuto abbraccio.
    Come luci e ombre unite in una stretta, ogni cosa si agita in voi.
    e quando un'ombra svanisce, la luce che indugia diventa ombra per un'altra luce.
    E così quando la vostra libertà getta le catene diventa essa stessa la catena di una libertà più grande.

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