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Anima e spirito

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    00 13/07/2005 11:07
    Ciao Teodoro , cosa ne pensi se approfondiamo la questione dell'Anima , lo sviluppo che ha avuto nel corso del tempo attraverso il Cristianesimo o i padri Apostolici ?
    Ciao

    «Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
    (P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



  • barnabino
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    00 13/07/2005 14:07
    Nei Padri apostolici non trovo considerazioni sull'anima mentre con i Padri Apologisti cominciano a farsi strada concetti filosofici estranei alle scritture, in genere questi ultimi considerano l'anima composta d'una certa materia e quindi non naturalmente immortale ma essi sono sotto l'influsso delle correnti filsofiche pagane nelle quali regna una gran confusione circa la natura dell'anima.

    Gli stoici ritenevano che Dio fosse l'anima del mondo e le singole anime umane parte di quell'anima ai quali attribuivano qualità proprie della materia. I platonici dicevano che non c'è anima senza corpo (ma l'anima era increata perchè particella di divinità). I neoplatonici che l'aniam esiste sempre in un corpo, sulla terra un corpo animale e nell'aldilà con un corpo sottile.

    I Padri Apologisti sembrano essere alternativamente influenzati da tutte queste concezioni antropologiche con la costante che essi non ritenevano l'anima immortale, questi sarebbe piuttosto un dono divino dato dall'esterno.

    Ciao [SM=x511460]
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    Polymetis
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    00 13/07/2005 20:47
    Non ho intenzione di immischiarmi in discussioni patristiche ma c’è un’ affermazione inerente alla storia della filosofia fatta da Barnaba che vorrei mi chiarisse.

    “I platonici dicevano che non c'è anima senza corpo”

    Se intendi dire che per i platonici non può esistere l’anima senza il corpo hai sbagliato in pieno. E’ il contrario: il corpo per i platonici è la tomba dell’anima. Anzi, Platone arriva a dire che “l’uomo è anima”, infischiandosene del corpo. Le anime esistono anche separate da esso, basti ricordare il mito della biga alata nel Fedro.

    Ciao
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  • Teodoro Studita
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    00 14/07/2005 12:31
    Re:

    Scritto da: barnabino 13/07/2005 14.07
    Nei Padri apostolici non trovo considerazioni sull'anima mentre con i Padri Apologisti cominciano a farsi strada concetti filosofici estranei alle scritture, in genere questi ultimi considerano l'anima composta d'una certa materia e quindi non naturalmente immortale ma essi sono sotto l'influsso delle correnti filsofiche pagane nelle quali regna una gran confusione circa la natura dell'anima.



    Il solito disco rotto. "Excusatio non petita accusatio manifesta" recita un antico adagio... perché non provi a rilassarti una volta tanto, invece di fare SEMPRE di tutta l'erba un fascio, come se tutto il mondo si incentrasse sulle dispute dei TdG?

    In ogni modo ne parleremo, con lo stesso metodo che stiamo applicando nel post sulla Trinità, quindi con una certa calma ma con precisione, e soprattutto LEGGENDO gli originali, e non i commenti di.....terze parti.

    Un saluto,
  • barnabino
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    00 23/07/2005 16:04
    Caro Teodoro, non capisco...

    perché non provi a rilassarti una volta tanto, invece di fare SEMPRE di tutta l'erba un fascio, come se tutto il mondo si incentrasse sulle dispute dei TdG?


    Io sono rilassatissimo, e non mi pare che io faccia riferimento a nessuna disputa dei TdG nella mia risposta, ho solo riportato quanto ho constatato dalla lettura dei testi patristici, almeno quelli che ho potuto consultare. Negli scritti dei padri apostolici non ho trovo particolari considerazioni sull'anima mentre in quelli dei padri apologisti è evidente il loro oscillare tra le diverse dottrine filosofiche del loro tempo forse, per rispondere anche a Polymentis, non del tutto metabolizzate o comprese, talvolta prendendone le distanze e talvolta utilizzandole in senso apologetico. Crto si assiste ad un graduale processo di inculturazione del concetto di anima come si era sviluppato nel pensiero greco. Ancora in Giustino e in Tertulliano si assiste ad una sorta di strenuo (e tal volta mal riuscito) tentativo di resistenza e salvaguardia del concetto originario di nefesh-psyche in un contesto linguistico e culturale che non permettono più di esprimerlo con fluttuazioni non del tutto chiare.

    Sul metodo seguire hai perfettamente ragione, io riportavo solo una mia opinione per di più condivisa dalla maggior parte di studiosi di patristica, non mi pare di aver dato addito a nessuna dichiarazione polemica.

    Ciao [SM=x511460]


    [Modificato da barnabino 23/07/2005 18.06]

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    00 06/09/2006 20:42
    " Se wikipedia dice il vero e se ho ben capito all'inizio c'erano due termini in seguito eleborati è fatti divenire uno."

    Non ho letto l'articolo di wikipedia di cui parli, ma dalle poche righe che hai postato non mi sembra parli della differenza tra anima e spirito bensì afferma che nella Bibbia ebraica vi sono vari termini come "ruah" (soffio) che in seguito sono stati letti come "anima". In reatà l'antropologia vetero-testamentaria non prevede alcun dualismo.

    Per un esegesi patristica della differenza tra psyche e pneum puoi leggere quest'intervento:
    www.totustuus.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopi...

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    00 08/09/2006 07:43
    A parte l'esegesi patristica. yhuj
    Ma nelle Scritture i due termini non sono scambiabili.

    Per esempio nefesh o spichè non va da nessuna parte ne vive per sempre ma si dà o se ne esce quando è riferito alla vita di un essere umano.

    Mentre ruach o pneuma si dice che torna al Padre che è immortale che soffia che è dato per uno scopo ma non si dice che pensa cioè non è mai riferito ad una forza personale.

    [Modificato da bungatunga 08/09/2006 7.46]

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    Polymetis
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    00 08/09/2006 12:07
    Scusa ma di che antropologia stiamo parlando? La nefesh dell'AT non è la pysche del Nuovo così così come la ruah dell'AT non ricalca perfettamente il pneuma del Nuovo. La nefesh non è immortale perché è semplicemente l'unitù psicofisica dell'individuo, la persona, e non una sua parte spirituale, e non c'è dubbio che le persone muoiano (Ez 1[SM=g27989].

    Ad maiora
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  • barnabino
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    00 08/09/2006 14:11
    Caro bambatunga,

    Nel DCBNT, EDB, 1976, p 116 leggo che "anche nel NT psyche è la sede della vita o semplicente la vita" in senso veterotestamentario oppure, ma anche questo fa parte del significato veterotestamentario, la vita interiore che equivale a persona, o personalità, con tutte le facoltà di volontà, intelletto e sentimento. Il NT rifugge le elaboraizoni filosofiche che pure avevano in parte influenzato il giudaismo ellenistico.

    Secondo il DCBNT sebbene certi passi possano denotare una qualche impronta ellenistica "sono tuttavia collocati in un'altra dimensione a motivo della tradizione biblica".

    In tutti i casi non vedo passi del NT in cui i termini psyche o pneuma non siano pienamente compatibili con il significato veterotestamentario di nephesh o ruach, ed in nessun caso sono cosiderati interscambiabili, per esempio nelle citazioni o nei riferimenti.

    Naturalmente questi concetti rivestono una grande valenza teologica e spesso si ricorre all'interpretazioni dei padri della chiesa per sostenere la tradiozione della chiesa.

    Shalom fdetr

  • Eupeptico
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    00 08/09/2006 14:15
    Re:

    Scritto da: Polymetis 08/09/2006 12.07
    ... La nefesh non è immortale perché è semplicemente l'unitù psicofisica dell'individuo, la persona, e non una sua parte spirituale, e non c'è dubbio che le persone muoiano (Ez 1[SM=g27989].

    Ad maiora



    Potrei sapere:

    1- come mai lo scrittore di 1 Pt 3:20 sembra equiparare il significato di nephes con quello di psychè ?

    2- i primi cristiani, indubbiamente di origine ebraica, assegnavano alla parola "psychè" lo stesso significato che gli assegnano i cattolici oggi?

    Grazie.
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