00 16/07/2008 14:00


Scusate il “leggero” ritardo ma leggo solo ora.

Studita conclude il suo pezzo affermando:
“L’impressione di superficialità nell’analisi viene alimentata da un linguaggio artatamente semplice, che talora sacrifica anche la sintassi, se a pag. 76 ci imbattiamo in un grottesco “la maggioranza dei suoi membri ebbero un atteggiamento...” laddove i anche nostri ragazzi delle scuole medie (che non dispongono di revisori di bozze!) sono in grado di concordare il numero di soggetto e verbo. Anche per questo, quando il volume scomparirà dai supermercati, difficilmente lo si troverà nei dipartimenti di scienze storico-religiose”

Esprimo un paio di mie considerazioni:
La frase “incriminata” e ridicolizzata da Studita si configura nella cosiddetta concordanza a sensum, o sinesi, ed è un costrutto tipico dell’italiano contemporaneo (anche se ne esistono esempi risalenti ai secoli precedenti). E’ una delle tendenze di ristandardizzazione in atto nella nostra lingua.
Premesso che anche io la trovo stilisticamente sgradevole e me ne guardo bene dall’usarla, mi guardo altrettanto bene dal ridicolizzare chi la usa ponendolo ad un livello inferiore ad “un ragazzo delle scuole medie”.

Un noto studioso italiano di sociolinguistica osserva “largamente accettata risulta poi la concordanza ad sensum del predicato verbale quando il soggetto è un nome collettivo seguito dal suo complemento partitivo, es.: una serie di prove mostrano” (G. Berruto, sociolinguistica dell’italiano contemporaneo, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1987, p.81)

La sinesi è un costrutto tipico della lingua contemporanea, ormai considerato legittimo da tutte le grammatiche (L. Cerianni e A. Castelvecchi, grammatica italiana, italiano comune e lingua letteraria: suoni, forme, costrutti, UTET, Torino 1988, pp. 389-390)

La Grande grammatica italiana di consultazione (a cura di Lorenzo Renzi e Gianpaolo Salvi, Il Mulino, Bologna 1991, vol.2, pp. 228-229) afferma: “se il soggetto contiene un’espressione partitiva al singolare che introduce un sintagma nominale al plurale, l’accordo può essere sia con l’espressione partitiva, sia con il sintagma nominale che questa introduce”.

Del resto, una frase simile a quella ridicolizzata, si trova nella Bibbia CEI e nella NR in Fil 1:14 – “…la maggior parte dei fratelli ... ardiscono annunziare la parola di Dio con maggior zelo”.

Spero che Studita non me ne voglia (più di quanto già me ne vuole ^_^) per questa precisazione, che non ha alcuna motivazione polemica.

Eup