"La filosofia nel Medioevo" rappresenta la summa teorica del più grande storico della filosofia medievale: Étienne Gilson. Dalla patristica a Gerson, l'autore ricostruisce la vicenda dell'incontro tra la rivelazione cristiana e la filosofia greca che, attraverso le mediazioni del pensiero arabo ed ebraico, giungerà ai suoi più alti risultati con l'opera di Tommaso d'Aquino, Alberto Magno, Giovanni Duns Scoto e Guglielmo di Ockham. Questo saggio è la chiave di volta di un movimento di pensiero contemporaneo che ha demolito lo stereotipo dei "secoli bui" evidenziando l'originalità dell'epoca medievale.
No Mefisto, però sono incluse delle pasticche allucinogene, le stesse che prende Gilson prima di scrivere.