Caro Siegil,
Credo che tu stia tralasciando una cosa, e cioè che nella fase più antica dell'ebraismo, con il titolo elohim (tradotto con theos) si definivano gli esseri potenti in generale
Mi pare di aver già risposto a questa obiezione, infatti la LXX venne realizzata al più presto nel II-III secolo prima di Cristo e non si fa problemi a rendere con "theos" il termine theos (senza articolo) anche quando a riferito ad angeli e altri esseri. Lo stesso Filone, nel I secolo, usa theos per definire Mosè ed il Logos quali rappresentanti e mediatori divini, ovviamente non identificandoli con l'Iddio Onnipotente che egli definisce specificamente ho theos. Il fatto che la LXX mantenga la
distinzione tra "theos" e "ho theos" indica che essa era chiaramente compresa dai lettori.
Ma a mano a mano il termine è andato ad indicare solo Dio (Isaia dice infatti "non ci sono dei al di fuori di me")
La frase "non c'è altro Dio all'infuori di me" non è una novità di Isaia ma si trova anche in Deuteronomio e se pure Isaia la usa lo stesso profeta definice il re messianico come ’El
Gibbòhr ovvero "dio potente" dimostrando che non aveva problemi ad usarlo, limitato al suo senso secolare, ad altro esseri genericamente potenti.
Questo perchè 'elohim nel senso di giudice, angelo o re messianico non indica un essere trascendente in concorrenza con YHWH ma semplicemente un essere potente, secondo la radice della parola, o un rappresentante divino.
potresti spiegarmi meglio cosa vuol dire monos-gennaw e la differenza con monos-genes?
Monos-genes indica solo che Gesù è "figlio unico", l'unico del suo tipo (e dunque non assimilabile a Dio Onnipotente)oppure il più "amato" secondo il senso che spesso questo termine ha nella LXX. Se invece derivasse da monos-gennaw indicherebbe che Gesù è il "solo generato" da Dio (tuuti glialtri sono creati). Etimologicamente genes indica "specie, tipo" mentre gennaw indica "
generare".
all'interno dello stesso contesto, viene detto sia che il padre è l'unico Dio, sia che il figlio è l'unico Signore
E allora? Il Padre è l'unico Di in relazione ai molti detti dei, il Figlio è Signore in relazione ai molti detti Signori. E' ovvio nelle scritture che Dio (YHWH) è il Signore del Signore Gesù (vedi Salmo 110,1) e che a sua volta Gesù è da lui investito dell'autorità come Signore su coloro che sono Signori.
Leggi poi il passo alla luce di I Timoteo 6,15:
"Questo il felice e solo Potentato [nel contesto Gesù] mostrerà nei propri tempi fissati,
il Re di quelli che governano come re e Signore di quelli che governano come signori"
Come vedi per Paolo la Signoria di Gesù è relativa ad un ambito di autorità e non a quella assoluta dell'Iddio Onnipotente.
In Efesini Paolo ribadisce il concetto 4,5-6: "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti e mediante tutti e in tutti"
Paolo è chiaro: solo il Padre è
heis Theòs traduzione di
’Elohìm ’echàdh che nelle scritture indica l'esclusività dell'unico Dio e che
non viene mai usato a proposito di Gesù.
Questa è una tua interpretazione, ma hypostasis vuol dire sostanza, e sostanza è l'intima essenza intrinseca di un qualcosa.
Anche questa è una tua interpretazione, il termine ha molti significati, letteralmente indica solo "sostrato, quello che sta sotto". Quello che tu dai è un significato filosofico, presente ma non certo l'unico o il più consueto. Diciamo che delle 5 volte in cui hypostasis compare nel NT (puoi controllare le altre 2 occorrenze di Eberi) e le 20 volte nella LXX non mi pare che abbia un significato metafisico di sostanza in senso trinitario. In un dizionario biblico io leggo: "
base, fondamento, supporto, sostegno, pegno, possesso, sedimento, realizzazione, esistenza, realtà, proposito". Insomma ne abbiamo di che sbizzarirci.
Ma anche se avesse il senso da te descritto di "intima essenza" qui Paolo non dice che essa apparteneva anche a Gesù o che la condividesse con Dio, dice solo che Egli ne era "l'impronta" (immagine/riflesso) cioè il calco "vuoto" e non "pieno", diverso come diversa è la sostanza del sigillo e quella dell'orma che lascia sulla creta.
Ma di Gesù di dice non che egli riproduce la sostanza o l'immagine di Dio, ma si dice che è riproduzione dell'hypostasis
Questo è ovvio, nessun uomo ha mai visto Dio dunque
in nessun caso Gesù può essere l'immagine in senso "letterale"! Ma se noti anche di Adamo viene detto che è fatto "
ad immagine di Dio" (come di Gesù è detto che è l'immagine del Padre) senza che questo implichi nessuna identità di sostanza.
In Giovanni è detto che Gesù "
è colui che ha spiegato" il Padre e il Luca si dice che "
nessuno conosce pienamente il Padre eccetto il Figlio". Gesù ci ha mostrato la sostanza del Padre, in particolare le sue qualità, come quella dell'amore (Dio è amore!) ma questo non vedo cosa posso sostenere la tesi di una condivisione di sostenze in senso trinitario!
In tutti i casi, torno a ripetere, qui vi accentrate sulla divinità di Cristo, mentre Eupeptico chiedeva della
trinità. Che Gesù fosse la rappresentazione dell'essere di Dio sono d'accordo anche i TdG ma non ci vedo nulla di trinitario, non vedo ricordate tre persone che condividono la stessa sostanza dovina!
Shalom