00 28/03/2007 11:17
Il mondo del travaglio psicologico è estremamente serio e delicato da affrontare.
Ho letto e studiato molti libri sull'argomento.
Uno dei primi libri veramente interessante, lo lessi a 17 anni, "L'uomo questo sconosciuto", del 1935, scritto da Alexis Carrel, scienziato esperimentatore, chirurgo e biologo francese. Premio Nobel per la medicina e la fisiologia del 1912!
In quel libro, Carrel, profetizza alcuni disagi mentali che, oggi, sono più attuali che mai.
Disse che l'uomo invece di essere la misura di tutto, si è costruito una società in cui è prigioniero, perchè non ha tenuto conto delle sue necessità biologiche.
L'uomo si è dilettato nella tecnica, nella matematica, nell'industrializzazione, nella scienza atomica e cosmica, ma non ha tenuto conto delle semplici esigenze dell'uomo.
Così, oggi, abbiamo a che fare con malattie che non sono di natura organica, ma psicologica, come lo stress, la solitudine, i vuoti interiori, la mancanza di valori.
Si aggiunge a tutto questo, una miseria morale e spirituale tra le più squallide e profonde della storia.
Tutto questo ha creato, nel nostro tempo, specie nelle società moderne, un disorientamento psicologico molto grave.
Nei paesi dove si soffre la fame e i disagi ambientali ed esistenziali, questo problema non esiste o è meno acuto.
C'è ancora molto da dire.
Per il momento mi fermo, in attesa di altri interventi.
Saluti
Pino