00 07/04/2007 16:21
Ogni bibliografia è per forza di cose lacunosa, ma definirla di parte è alquanto irrispettoso sia verso l'istituzione sia verso gli autori citati in bibliografia. E poi con che coraggio tu puoi puoi definire "buone" le opere di Filoramo o di Jossa? Per te qualunque di queste persone dev'essere l'Olimpo, quando parli di loro inizia a prostrarti. Non hai le competenze per recensire opere simili e dunque qualunque frase diversa da "sono eccelse" che esca dalla tua bocca sarebbe sintomo di arroganza. Altri possono criticarle, e forse fanno bene a farlo, per quello instillano i TdG voi dovete solo tacere e ringraziare il cielo di avere la grazia di leggerle ampliando i vostri orizzonti. “Buone” è poco, perché vuol dire che tu hai gli strumenti per scoprirne e valutarne i punti deboli. Ma siamo seri…
Veniamo a noi. Riprendo questa discussione perché si continua a parlare di arianesimo, del problema se esso sia la novità o non piuttosto l'autentica prosecuzione del cristianesimo delle origini. A questo proposito vorrei consigliare due opere, la prima di esse da consigliare sopratutto perché documentatissima e perché l'autore come è noto ha una conoscenza dei testi di ben altro livello rispetto alle miserie che si possono leggere presso le pseudo-case editrici spesso menzionate. Ecco dunque i testi:

Titolo: La crisi ariana nel IV secolo
Autore: Simonetti Manlio
Editore: Ist. Patristico Augustinianum
Data di Pubblicazione: 1975
Collana: Studia ephemeridis augustinianum
ISBN: 8879610929
Pagine: VII-598

E il secondo è un classico:

Titolo: Gli ariani del IV secolo
Autore: Newman John Henry
Editore: Jaka Book
Sottotitolo: Opera storica sulla comprensione della divinità di Cristo e sull'apostolicità della Chiesa cattolica
Prezzo: Euro 23,24
Anno di pubblicazione: 1981
Pagine: 384
ISBN 978-88-16-30074-3

Ad maiora

[Modificato da Polymetis 07/04/2007 16.22]

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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)