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Fanatismo e intolleranza religiosa .

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    00 18/05/2007 11:07
    “In realtà gli storici sono apertamente divisi in due schieramenti principali.
    Integristi e revisionisti. “

    No, c’è anche chi, come il più grande esperto dell’inquisizione in Italia il Prof. Prosperi e con lui Andrea del Col, hanno una posizione equilibrata e descrivono le cose per come andarono senza revisionismi ne integralismi anticlerical.

    “Lo scandalo è che a noi passa l'idea che torture, roghi, persecuzioni ecclesiastiche siano storicamente ed unanimemente comprovate...ma questo è assolutamente falso.”

    Ma davvero ? il Prof. Prosperi storico dell’inquisizione la pensa molto diversamente.

    “Invito chi si appoggia ancora a tali posizioni di approfondire un po' la questione. “

    E’ proprio quello che ho fatto e questo che segue è il risultato, buona lettura:

    Un nuovo, ponderoso volume sull'Inquisizione in Italia documenta il numero delle vittime e ripropone le pagine più discusse della storia della Chiesa. Con una domanda: perché?



    Quella stessa arena di Verona che dal 16 al 20 ottobre ha ospitato il convegno della Chiesa italiana il 13 febbraio 1278 vide il rogo più alto della storia d'Italia con circa 200 catari bruciati vivi in una volta. È nel ricordo di quell'evento che inizia il volume, 850 pagine, L'Inquisizione in Italia.
    Dal XII al XXI secolo (Oscar Mondadori, in libreria il 14 novembre) di Andrea Del Col, storico dell'Università di Trieste, opera unica nel suo genere per la vastità dello sguardo e la precisione delle analisi. Parte dal Medioevo e si concentra sull'età moderna, per la quale la documentazione è tale da consentire un'idea precisa del lavoro degli inquisitori e dei vescovi nelle regioni italiane.

    Il libro ha anche il pregio di essere chiaro e presenta le questioni in modo equilibrato. Il quadro fornito è lontano sia dalla leggenda nera che equipara l'Inquisizione alle unità speciali di Adolf Hitler, sia dalla leggenda bianca che tende a sottovalutarne i danni o persino a esaltarne gli effetti.
    La forza del libro di Del Col sta nei numeri, ricavati da un paziente lavoro archivistico sui documenti originali. Per il periodo dal 1542 (nascita dell'Inquisizione romana in dipendenza diretta dal papa) al 1761 (ultima esecuzione capitale per motivi di fede a Roma), Del Col calcola in Italia un numero di imputati che va da un minimo di 204 mila a un massimo di 300 mila, dei quali solo una parte (circa 62 mila) sottoposti a un processo formale.

    Secondo lo storico le condanne a morte furono 1.250, il 2 per cento dei processi.
    Emerge, contro la leggenda nera, che «l'Inquisizione non fu sanguinaria come si credeva»; d'altro lato, contro la leggenda bianca, il sangue innocente non fu poi così poco.
    Nel periodo analizzato infatti si ha una media di quasi sei morti l'anno: in Italia ogni due mesi un uomo o una donna venivano fatti uccidere dalla Chiesa per le loro idee religiose. Non bisogna poi dimenticare che nella gran parte dei casi venivano inflitte comunque delle condanne quali anni di prigione, invio alle galere, confisca dei beni, privazione dei diritti civili.

    I condannati a morte erano bruciati vivi solo nei casi più gravi, come il filosofo Giordano Bruno mandato al rogo a Roma il 17 febbraio 1600 all'età di 52 anni. I più venivano prima uccisi (di solito impiccati o decapitati) e poi bruciati sul rogo. Le vittime furono per la maggior parte aderenti alla Riforma protestante, con circa la metà dei condannati a morte.
    Tra i filosofi, oltre a Giordano Bruno, vi fu Tommaso Campanella che, più fortunato, fece «solo» 27 anni di carcere subendo più volte la tortura. Vi furono scienziati come Galileo, che ebbe salva la vita perché abiurò il 22 giugno 1633 all'età di 69 anni; e poi mistici, giansenisti, massoni, donne accusate di stregoneria. Vi furono ebrei, quelli diventati cristiani, e i pochissimi cristiani convertiti all'Ebraismo, ma vi furono anche i cristiani convertiti all'Islam.

    Oggi giustamente ci si scandalizza che l'Islam punisca con la morte il musulmano che passa a un'altra religione, ma è esattamente quello che avveniva ai tempi d'oro dell'Inquisizione cattolica. Tra le vittime infine gli omosessuali: San Pio V stabilì nel 1568 che dovevano essere consegnati al braccio secolare per l'esecuzione capitale.
    Tutte le sentenze dell'Inquisizione erano emesse in «Christi nomine amen». Il nome di chi ha insegnato a porgere l'altra guancia è stato usato per secoli dai suoi più autorevoli rappresentanti per dare la morte, e non a criminali, ma a chi semplicemente la pensava diversamente in fatto di religione o filosofia. Del Col giustamente si chiede come sia stato possibile che «il Cristianesimo, religione dell'amore di Dio e del prossimo, fondata dal Figlio di Dio condannato da autorità religiose, abbia criminalizzato e talora messo a morte uomini e donne che vedevano in altro modo le verità che portano a Dio».

    Come fu possibile? L'Inquisizione non fu un incidente, ma una pratica sistematica e continua, teorizzata dai papi, dai concili e dai teologi più autorevoli, e durò centinaia di anni, visto che iniziò nel Duecento e finì di spargere morte solo a metà del Settecento (il secolo dell'Illuminismo). Nel discorso di Ratisbona, noto a livello mondiale a causa delle polemiche con l'Islam, Benedetto XVI ha detto che «la violenza è in contrasto con la natura di Dio».
    L'Inquisizione dimostra che queste parole, pronunciate in riferimento all'Islam, valgono anche per la Chiesa. L'Inquisizione è stata la jihad cattolica. Non vedo molta differenza tra Bin Laden con le sue stragi di «infedeli crociati» e l'inquisitore cattolico di Verona con la sua strage di «infedeli catari», oppure tra i talebani che hanno distrutto la statua del Buddha e il papa e i cardinali che costrinsero Galileo ad abiurare l'eliocentrismo.

    Oggi la Chiesa si è liberata dall'Inquisizione e con Giovanni Paolo II ne ha chiesto pubblicamente perdono. Il libro di Del Col arriva fino al XXI secolo, ma io ritengo sia giusto sottolineare che l'Inquisizione e l'attuale Congregazione della fede sono due fenomeni distinti, separati da una netta discontinuità, perché un conto è sopprimere chi la pensa diversamente, un altro è non permettergli di insegnare nelle proprie università (cosa che ritengo del tutto legittima).
    Ma chiedere perdono non basta, occorre capire la causa. È ingiusto scaricare le colpe sugli uomini di Chiesa di allora. Vi sono stati inquisitori che torturavano e uccidevano credendo di agire per la gloria di Dio, e alcuni dei grandi inquisitori, come San Roberto Bellarmino e San Pio V, sono stati anche canonizzati.

    Chi li aveva posti lì era la Chiesa. E se la Chiesa agiva così era soprattutto per l'errata teologia che la guidava, che consisteva nel porre il bene del mondo non come assoluto, ma come sottoposto alla sua autorità. La radice dell'Inquisizione consiste nel ritenere che il bene del mondo è quanto stabilisce la Chiesa, e non quanto stabilisce la ragione (il logos).
    La radice della violenza sta nella sottomissione dell'etica alla religione, mentre è vero il contrario, che la religione è autenticamente se stessa quando serve l'etica, cioè il bene del mondo.

    La Chiesa non ha rinunciato all'Inquisizione di sua spontanea volontà. L'ha fatto perché costretta dall'avanzare della coscienza civile grazie a quel relativismo illuminista che ai nostri giorni viene quotidianamente preso di mira dalle alte gerarchie cattoliche. Per la scomparsa dell'Inquisizione dalla società italiana va ringraziato l'Illuminismo.
    L'Islam, che non ha ancora avuto un suo illuminismo, ha ancora l'Inquisizione e le condanne a morte. La libertà religiosa è anche il frutto del secolo dei lumi. Chi tra i cattolici ama davvero la verità dovrebbe riconoscerlo e non sparare a zero, come avviene quasi ogni giorno con l'antico furore inquisitorio, contro questo nostro mondo moderno.

    Vito Mancuso
    14/11/2006

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    Roberto Bellarmino
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    00 18/05/2007 11:56
    Evviva l'equilibrio (senza ironia)! Ma anche l'opera di Runciman, che ho letto, è interessante.

    Domanda: visto che l'Inquisizione è acqua passata, e visto che l'Islam non ha ancora avuto il suo Illuminismo; visto inoltre che l'Islam integralista non fa mistero di voler conquistare il mondo con qualsiasi mezzo violento e non, e riportarci indietro nel tempo, come possiamo fare a proteggere la libertà che faticosamente abbiamo conquistato?

    Grazie,
    Roberto
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    descubridor
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    00 18/05/2007 12:06
    Capisco lo sconcerto e anche forse l'irritazione che certe notizie storiche possono suscitare in persone cattoliche.
    Ma questo non dovrebbe indurre a negare l'evidenza .
    I crimini passati commessi in nome della religione dovrebbero invece spingere ciascuno di noi ad una profonda riflessione.
    Negare l'impatto terribile delle crociate o il terrore dell'inquisizione non rende giustizia ne' alla verita' storica ne' alle persone che, spesso innocenti, hanno pagato con la vita l'essere e il pensare diverso . Questo non cancella il fatto che anche persone appartenenti ad altre religioni abbiano compiuto atrocita', ma questo non fa altro che accrescere il bisogno di riflessione affinche' questi fatti si ripetano sempre meno.Per quel che mi riguarda citero' anche crimini commessi da altre religioni.
    Tra l'altro nei miei post sono a volte riportate dichiarazioni di persone dell'epoca di ambito ecclesiale e che quindi non possono essere tacciate di intenti provocatori.
    Ma al di la' dei documenti e delle impostazioni storiografiche, che questi fatti siano effettivamente avvenuti ce lo conferma indirettamente, se vogliamo, uno dei Papi della Chiesa Cattolica.
    Infatti durante il suo pontificato Papa Giovanni Paolo II ha chiesto piu' volte perdono per gli errori commessi nel corso dei secoli da parte della Chiesa Cattolica.
    Qui sotto c'e' un elenco di domande di perdono di detto Papa. In esso troviamo l'ammissione praticamente di tutto cio' di cui si sta parlando.
    Oltre a questo e per chi ne fosse interessato invito a leggere il libro di Luigi Accattoli, Quando il Papa chiede perdono , Milano, Mondadori,1997.
    Mi rendo altresi' conto che i fatti da me citati sono spesso fuori della storiografia ufficiale. Il motivo e' ovvio. Alcuni sono piu' papisti del Papa. Anche a livello storiografico.
    Devo infine aggiungere che dell'inquisizione ho parlato solo di sfuggita ma spero di parlarne piu' avanti in maniera piu' precisa con la ripetuta precisazione che i miei vogliono essere solo dei flash su avvenimenti storici. Per chi vuole approfondire metto una ( credo ) discreta bibliografia . Soprattutto per chi dovesse ritenere che i fatti da me citati siano esagerati o ideologicamente diretti l'invito e' ancora piu' pressante. Accertatevene anche da voi stessi.
    Grazie

    Domande di perdono di Papa Giovanni Paolo II


    Il 31 ottobre 1992 per la persecuzione dello scienziato italiano Galileo Galilei ed il processo che seguì nel 1633.
    Il 9 agosto 1993 per il coinvolgimento dei cattolici nella tratta degli schiavi africani.
    Nel maggio 1995, nella Repubblica Ceca, per il ruolo avuto dalla Chiesa nei roghi e nelle guerre religiose che seguirono la riforma protestante.
    Il 10 luglio 1995 inviò una lettera destinata «ad ogni donna» in cui chiedeva perdono per le ingiustizie compiute verso le donne nel nome di Cristo, la violazione dei diritti femminili e per la denigrazione storica delle donne.
    Il 18 dicembre 1999 per l'esecuzione di Jan Hus nel 1415.
    Durante una Messa il 12 marzo 2000, chiese perdono per i peccati commessi in ogni epoca dai cattolici che violarono «i diritti di gruppi etnici e intere popolazioni, e dimostrarono disprezzo per le loro culture e tradizioni religiose.»
    Il 4 marzo 2001 si scusò con il Patriarca di Costantinopoli per i peccati commessi dai crociati in occasione della Quarta crociata, che nel 1204 si mosse contro Costantinopoli invece che verso la Terrasanta.
    Il 21 novembre 2001 chiese scusa, via internet, per gli abusi commessi dai missionari nel passato contro le popolazioni indigene del Pacifico meridionale.

    Nei confronti degli ebrei, ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Israele ed ha chiesto perdono per le mancanze e i peccati dei cristiani verso i "fratelli maggiori" nel corso dei secoli.

    [Modificato da Justee 18/05/2007 12.12]

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    00 18/05/2007 12:35
    Re:

    Scritto da: descubridor 18/05/2007 12.06
    Capisco lo sconcerto e anche forse l'irritazione che certe notizie storiche possono suscitare in persone cattoliche.


    Se ti riferivi a me, guarda che seriamente non volevo essere ironico. Quindi, a scanso di equivoci, confermo di non essere un negazionista, e mi fa piacere che esistano studi storici equilibrati. Io stesso ho in casa la "Storia delle crociate" di Runciman, edita da Einaudi, che tu hai inizialmente citato.

    Una puntualizzazione: Giovanni Paolo II non ha chiesto perdono per i crimini commessi dalla Chiesa in quanto tale, ma lo ha chiesto per i singoli uomini, gerarchie e gruppi che ne sono stati responsabili.

    [Modificato da Roberto Bellarmino 18/05/2007 12.38]

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    00 18/05/2007 13:12
    Re:

    Scritto da: Roberto Bellarmino 18/05/2007 11.56
    Evviva l'equilibrio (senza ironia)! Ma anche l'opera di Runciman, che ho letto, è interessante.

    Domanda: visto che l'Inquisizione è acqua passata, e visto che l'Islam non ha ancora avuto il suo Illuminismo; visto inoltre che l'Islam integralista non fa mistero di voler conquistare il mondo con qualsiasi mezzo violento e non, e riportarci indietro nel tempo, come possiamo fare a proteggere la libertà che faticosamente abbiamo conquistato?

    Grazie,
    Roberto


    Ad esempio riconoscendo che la LAICITA', ovvero la NEUTRALITA' dello Stato nei confronti di qualunque ideologia religiosa, è un principio supremo, superiore a qualsiasi ideologia religiosa.
    Solo così saremo immuni da eventuali pretese teocratiche dell'Islam (e del Cristianesimo).


    [Modificato da (Upuaut) 18/05/2007 13.13]

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    00 18/05/2007 13:15
    Per quanto mi riguarda ho già spiegato com'è la faccenda:
    gli storici sono divisi in due schieramenti, Prosperi può essere anche il più intelligente di tutti, ma il mondo accademico non è Prosperi.
    Le posizioni intermedie sono esigue.

    Il mondo accademico è diviso in revisionisti ed integristi riguardo all'inquisizione ed alle crociate.
    Se voi volete appoggiare questa o quell'altra opinione è una vostra scelta che, sinceramente, non mi interessa più di tanto.

    Lasciamo agli storici queste diatribe...sono loro gli esperti nel campo.

    A noi non rimane che constatare questo dato di fatto: se si parla di inquisizione e di crociate, non si esprimono dati di fatto ma opinioni storiche.

    A partire da questo punto ci si può divertire a discuterne.

    Se volete possiamo postare la posizione degli storici revisionisti...così tanto per sapere quali sono le due campane.

    Ciao
    Mauri



    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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    Roberto Bellarmino
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    00 18/05/2007 13:29
    Re: Re:

    Scritto da: (Upuaut) 18/05/2007 13.12

    Ad esempio riconoscendo che la LAICITA', ovvero la NEUTRALITA' dello Stato nei confronti di qualunque ideologia religiosa, è un principio supremo, superiore a qualsiasi ideologia religiosa.
    Solo così saremo immuni da eventuali pretese teocratiche dell'Islam (e del Cristianesimo).


    [Modificato da (Upuaut) 18/05/2007 13.13]




    Daccordo come principio, purtroppo in concreto non è così perché Islam e Cristianesimo vengono considerati molto diversamente dai "laicisti" (senza offesa, ma non mi viene in mente un altro termine).
    Sembra che il Cristianesimo debba essere combattuto a tutti i costi, mentre nei confronti dell'Islam si ostenta tolleranza.
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    00 18/05/2007 13:32
    Re:

    Scritto da: MauriF 18/05/2007 13.15
    Per quanto mi riguarda ho già spiegato com'è la faccenda:
    gli storici sono divisi in due schieramenti, Prosperi può essere anche il più intelligente di tutti, ma il mondo accademico non è Prosperi.
    Le posizioni intermedie sono esigue.

    Il mondo accademico è diviso in revisionisti ed integristi riguardo all'inquisizione ed alle crociate.
    Se voi volete appoggiare questa o quell'altra opinione è una vostra scelta che, sinceramente, non mi interessa più di tanto.

    Lasciamo agli storici queste diatribe...sono loro gli esperti nel campo.

    A noi non rimane che constatare questo dato di fatto: se si parla di inquisizione e di crociate, non si esprimono dati di fatto ma opinioni storiche.

    A partire da questo punto ci si può divertire a discuterne.

    Se volete possiamo postare la posizione degli storici revisionisti...così tanto per sapere quali sono le due campane.

    Ciao
    Mauri


    Non cominciare a dire baggianate, come tuo solito. Che le crociate e l'inquisizione siano esistite è cosa CERTA al 100%, dimostrata e dimostrabile storicamente.
    Che poi qualche pseudo-storico fanatico integralista cattolico stia cercando di revisionare la Storia a proprio piacimento, allora questo dovrebbe solo farci INDIGNARE, perchè questo non è meno grave del fatto che esistano persone, come Ahmadinejad, che tentano (invano) di farci credere che l'olocausto degli Ebrei non è mai esistito.

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    00 18/05/2007 13:35
    Re: Re:

    Scritto da: Roberto Bellarmino 18/05/2007 12.35

    Se ti riferivi a me, guarda che seriamente non volevo essere ironico. Quindi, a scanso di equivoci, confermo di non essere un negazionista, e mi fa piacere che esistano studi storici equilibrati. Io stesso ho in casa la "Storia delle crociate" di Runciman, edita da Einaudi, che tu hai inizialmente citato.

    Una puntualizzazione: Giovanni Paolo II non ha chiesto perdono per i crimini commessi dalla Chiesa in quanto tale, ma lo ha chiesto per i singoli uomini, gerarchie e gruppi che ne sono stati responsabili.

    [Modificato da Roberto Bellarmino 18/05/2007 12.38]



    Non mi riferivo a te in quanto non avevo ancora letto il tuo post.
    Giusto sul Papa. Ma la Chiesa Cattolica e' fatta da uomini, gerarchie e gruppi.
    Ciao
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    00 18/05/2007 13:38
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Roberto Bellarmino 18/05/2007 13.29
    Daccordo come principio,


    Sono contento che ne convieni. Se ne sei veramente convinto, dovresti quantomeno essere laicista.


    Scritto da: Roberto Bellarmino 18/05/2007 13.29
    purtroppo in concreto non è così perché Islam e Cristianesimo vengono considerati molto diversamente dai "laicisti"


    Semmai, "in concreto non è così" proprio perchè MOLTI CATTOLICI NON RICONOSCONO LA LAICITA', MA VORREBBERO IMPORRE LA LORO TEOCRAZIA FACENDO CREDERE CHE SIA L'UNICA ALTERNATIVA ALLA TEOCRAZIA ISLAMICA.
    Se i laicisti considerano "diversamente" cristianesimo e islam, è solo perchè qui in Italia la religione più diffusa è il cristianesimo, e quindi si sente maggiormente il BISOGNO di criticare il cristianesimo. Non lo si fa per partito preso, lo si fa per una SERIA questione di LIBERTA' e di DIRITTI negati dalla stessa ideologia cattolica. Se non sbaglio, Bagnasco e Ratzinger sono cattolici... e nessuno di fede islamica è tanto influente in Italia quanto loro.
    Ma stai tranquillo che i laici sono ragionevoli, e sanno anche criticare l'Islam.


    Scritto da: Roberto Bellarmino 18/05/2007 13.29
    (senza offesa, ma non mi viene in mente un altro termine).


    Nessuna offesa... anzi! I laicisti sono, semplicemente, coloro che desiderano la laicità, e si contrappongono ai FONDAMENTALISTI. Credo anzi che sia un DOVERE MORALE di ogni cittadino italiano dirsi laicista.



    Scritto da: Roberto Bellarmino 18/05/2007 13.29
    Sembra che il Cristianesimo debba essere combattuto a tutti i costi, mentre nei confronti dell'Islam si ostenta tolleranza.


    E' solo un'impressione, giustificata da quanto ho detto più sopra.


    [Modificato da (Upuaut) 18/05/2007 13.44]

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