00 25/04/2007 14:37

Scritto da: descubridor 19/04/2007 18.13

Come si pongono di fronte a queste indicazioni cosi' stringenti per la loro vita? Come conciliare queste indicazioni con l'accusa fatta da diversi cattolici a fedi minoritarie di controllare la vita dei propri fedeli?



A mio avviso un cattolico che voglia seguire sinceramente la propria religione dovrebbe provare ad obbedire agli insegnamenti della sua Chiesa, almeno per un certo periodo di tempo, anche a costo di qualche apparente rinuncia. Meglio ancora sarebbe se prima di obbedire meditasse sul significato di quegli insegnamenti, in maniera da viverli più consapevolmente. In fondo spesso, a livello intuitivo, già "sappiamo" che certe regole sono giuste e salutari, ma altrettanto spesso cerchiamo dei pretesti per smontarle intellettualmente, allo scopo di adattarle ai nostri comodi, per sfuggire al sacrificio che comporterebbe il rispettarle, mantenendoci allo stesso tempo la coscienza "pulita" e magari spesso finendo per convincerci di essere per questo degli spiriti più liberi, più intelligenti e più forti di altri.

Credo che il cattolicesimo non incoraggi semplicemente (e banalmente o - come molti pensano - furbescamente) a credere per partito preso alle parole del Papa o del tale vescovo, ma a seguire le loro indicazioni per sperimentare nella propria esperienza se siano valide o meno e per vedere che tipo di frutti queste producano nel proprio cammino spirituale, che è sempre un qualcosa di squisitamente personale, benchè vissuto nella Chiesa.

Ci sono certamente cattolici che obbediscono alla parola della Chiesa rigidamente, in maniera farisaica (questi purtroppo credo siano quelli più deboli spiritualmente, anche se possono sembrare irreprensibili), ma in genere l'obbedienza che la Chiesa cattolica richiede è funzionale al proprio sviluppo spirituale e umano ed è per questo che, pur ponendosi come autorità, non usa metodi coercitivi che impongano il rispetto dei propri insegnamenti, che otterrebbero solo un'adesione formale che non servirebbe a niente.

Per quanto riguarda invece le altre fedi minotarie, credo stiamo parlando di una serie di realtà talmente eterogenee che non le si possono valutare tutte assieme, ma in genere l'impressione che si ha quando si parla di controllo sulla vita degli adepti, di lavaggi del cervello e quant'altro, è che le misure prese da certi capi religiosi per spingere i propri fedeli a rispettare le regole del gruppo, siano prese per glorificare le regole in sè per sè, trascurando il fatto che le regole sono un mezzo, non un fine.
"Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira, perchè l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio."