00 17/05/2007 18:26
Re: Re:

Scritto da: descubridor 17/05/2007 17.39

Scusami Roberto . Non so se hai letto il mio post iniziale. La questione e' un po' piu' complessa che non la vecchietta condizionata dal parroco.
Allora facciamo cosi' . Scendiamo nel pratico. Tu che sei cattolico cosa ne pensi del sondaggio che c'e' nel mio post iniziale?
Ciao


Effettivamente la mia risposta non era diretta al tuo post iniziale ma ai successivi.

Io credo che oggi il cattolico non si faccia condizionare dall'opinione dei vertici della Chiesa, come dimostra il sondaggio da te illustrato. Il cattolico medio, magari anche non praticante, filtra tali indicazioni attraverso il suo buon senso; così si spiega il fatto che i cattolici abbiano votato a favore del divorzio, ma rimangano molto scettici sui DiCo. Del resto la Chiesa stessa afferma che tutti gli uomini, cattolici e non, praticanti e non, sono in qualche modo guidati da una interiore legge naturale (e in un certo senso lo afferma anche Paolo nella lettera ai Romani...). Il cattolico più impegnato, tende inoltre ad approfondire, discutere e magari argomentare un suo eventuale dissenso.
Personalmente credo che le indicazioni della Chiesa in materia di morale vadano rispettate, ma non vadano forzate nei credenti. L'adeguamento ad esse deve scaturire in maniera naturale da una sincera e profonda adesione alla fede. Quindi mi piacerebbe che la gerarchia ecclesiastica indicasse la strada giusta focalizzandosi maggiormante sull'aspetto pastorale piuttoisto che su quello "normativo".
Ad ogni modo, coloro che non si attengono a determinate indicazioni ecclesiastiche sono esclusi dalla comunione, ad esempio i divorziati risposati o gli omosessuali. Tuttavia essi possono continuare a far parte della comunità, e in alcune Chiese sono invitati partecipare a una forma di comunione non fisica, detta "di desiderio".
Provvedimenti più forti, come la scomunica, sono confinati a casi particolari e gravi, e comunque non è mai prevista l'emarginazione sociale.

Grazie,
Roberto