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mi sono spaventato

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    Justee
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    00 29/12/2005 10:36
    An essay entitled, "Jehovah's Witnesses, Blood Transfusions, and the
    Tort of Misrepresentation," found in Baylor University's peer
    reviewed Journal of Church and State's Autumn 2005 issue, exposes
    the vulnerability of the Watchtower Society to tort claims because
    of the religion's misrepresentations of secular writers.

    This cutting edge legal essay critically examines one of the
    religion's main publications dedicated to the blood doctrine, How
    Can Blood Save Your Life?. How Can Blood Save Your Life? dedicates
    pages to the thoughts of secular writers on the benefits of
    abstaining from blood. As late as December 2005, the Watchtower
    Society's Kingdom Ministry recommended that its followers use How
    Can Blood Save Your Life to teach their children about the blood
    doctrine in order that their children will be able to articulate
    their stance in court. The essay details the misrepresentations in
    How Can Blood Save Your Life, by analyzing the following quotes
    against the original author's (or court's) words to determine if
    they are taken out of context to the point of creating a dishonest
    secular argument that bolsters the Watchtower Society's religious
    belief.

    Writers:
    · Joseph Priestley, The Theological and
    Miscellaneous Works of Joseph Priestley, vol. 2,
    · Eusebius of Ceasarea, The Ecclesiastical
    History, Book V
    · Tertullian's The Apology of Tertullian-Chapter
    IX" (Merton College, Oxford for Parker & Co 1890);
    · Paul J. Voogt et. al., "Perioperative Blood
    Transfusion and Cancer Prognosis," Cancer
    · John S. Spratt, MD, "Blood Transfusions and
    Surgery for Cancer," The American Journal of Surgery
    · Tarter, "Blood transfusion and infectious
    complication following colorectal cancer surgery," 790
    · Lawrence Altman, MD, "Lyme Disease from a
    Transfusion? It's Unlikely, but Experts are Wary," New York Times,
    · Lawrence Altman, M.D., "Scientist Fear that a
    Paras! ite Will Spread in Transfusion" New York Times
    · Lawrence Altman, MD., "Quandary for Patients:
    Have Surgery, or Await Test for Hepatitis C?" New York Times,
    · Bruce Lambert, "4 Cases Found of Rare Strain of
    AIDS Virus-Standard Test Fail to Detect the HIV-2," New York Times
    · Jerry Kolins, MD and Leo J. McCarthy, MD,
    Contemporary Transfusion Practice (American Association of Blood
    Banks 1987)
    · Kolins, MD and McCarthy, MD, Contemporary
    Transfusion Practice
    · P.J. Howell and P.A. Bamber, "Severe acute
    anaemia in a Jehovah Witness," Anaesthesia
    · James A. Stockman III, MD., "Anemia of
    Prematurity Current Concepts in the Issue of When to Transfuse,"
    Pediatric Clinics of North America
    · Dixon B. Kaufman, "A Single-Center Experience
    of Renal Transplantation in Thirteen Jehovah Witnesses,"
    Transplantation

    Court Cases
    · Parham v. J.R., 442 U.S. 584 (1979) (US Supreme
    Court).
    · In re Hofbauer, 47 N.Y. 2d 648 at 655 (NY Ct.
    of Appeal 1979) (New York's Highest Court)

    The essay, "Jehovah's Witnesses, Blood Transfusions, and the Tort of
    Misrepresentation" does not stop here, but furthers by critically
    analyzing the Watchtower Society's current blood policy
    misrepresentations surrounding the scope of allowed blood products,
    including hemoglobin and Factor VIII, and autologous blood
    transfusions, an issue that www.ajwrb.org has repeatedly shown.

    The essay's author, Attorney Kerry Louderback-Wood, wrote this essay
    after the loss of her elderly mother due, in part, to the Watchtower
    Society's blood doctrine. She dedicates the essay to all the
    children who were harmed by the Watchtower Society's blood
    policy! . She wrote this essay in the hopes of saving one life.
    Like the first tobacco cases and Catholic church sex scandal cases,
    Kerry Louderback-Wood does not expect the first Jehovah's Witness
    blood case to easily win. But, this essay is meant to look at where
    the law could go, if the State were to hold the Watchtower
    Society's "freedom to misquote secular material" over the very lives
    of its citizens.

    This essay is a must read for anyone facing the blood issue;
    including followers, doctors, and legal professionals. You may
    order your essay, "Jehovah's Witnesses, Blood Transfusions, and the
    Tort of Misrepresentation" though the Journal of Church and State at

    www3.baylor.edu/Church_State/ordering_publications.htm






    [Modificato da Justee 02/01/2006 12.01]


    «Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
    (P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



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    Vitale
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    00 29/12/2005 12:24

    Nel forum Infotdgeova c'è una comunicazione da non sottovalutare, sperando che la cosa offenda i foristi anche per il link.

    www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=2865

    Il gruppo dissidente “The Associated Jehovah's Witnesses for Reform on Blood” (Testimoni di Geova associati per la riforma della direttiva sul sangue) ha diffuso un comunicato nel quale ha annunciato la pubblicazione di un articolo sull’autorevole rivista americana “Journal of Church and State” dell’autunno 2005, intitolato "Jehovah's Witnesses, Blood Transfusions, and the Tort of Misrepresentation" (I Testimoni di Geova, le trasfusioni di sangue e il danno da falsa dichiarazione), in cui si denuncia la vulnerabilità della Società Torre di Guardia sotto il profilo del rischio di essere chiamata in giudizio per risarcire i danni da falsa rappresentazione di autori secolari; infatti in quest’articolo si esamina l’opuscolo "Salvare la vita col sangue: in che modo?" riguardo al quale si documentano numerosi casi di fuorvianti citazioni da fonti storiche, scientifiche e giornalistiche, finalizzate a presentare elementi a sostegno della posizione dottrinale di rifiuto dell’emoterapia.
    Autrice dell’articolo è l’avvocatessa Kerry Louderback-Wood; molti componenti della famiglia della Louderback-Wood sono Testimoni di Geova e la stessa Autrice ha frequentato le adunanze geoviste fino al raggiungimento dell’età adulta. Sua madre ha affrontato il problema del sangue per ben due volte: in una prima occasione, un medico le somministrò delle piastrine per fermare un’emorragia post partum; dopo alcuni anni i medici misero in guardia la madre dell’Autrice riguardo al rischio di cardiopatia che ella correva a causa della sua grave anemia e dei valori pressori decisamente bassi, perciò i medici raccomandarono una trasfusione di sangue. La madre respinse il consiglio e subì un letale attacco cardiaco nel giro di 48 ore dalla messa in guardia da parte dei medici. Questi fatti hanno rappresentato lo spunto per la realizzazione dell’articolo.
    Scopo dell’articolo è evidenziare fin dove ci si può spingere sul piano legale (almeno negli USA) per dimostrare dinanzi a un tribunale che la Società Torre di Guardia si arroga “la libertà di citare falsamente materiale secolare” a discapito della vita dei cittadini che si fidano di essa.
    L’articolo, in inglese, può essere richiesto al “Journal of Church and State” al seguente url:
    www3.baylor.edu/Church_State/ordering_publications.htm
    Comunque sono in corso contatti con l’Editore per autorizzare la diffusione di una traduzione italiana dell’articolo.

    Cordialmente
    geovologo

    Ps: probabilmente saprete che “The Associated Jehovah's Witnesses for Reform on Blood” è un gruppo internazionale di anonimi Testimoni di Geova, dislocati in oltre 25 nazioni, (inclusi anziani, funzionari dell’Organizzazione, membri dei comitati di assistenza sanitaria, medici e altri), che si è prefisso lo scopo di indurre – impegnandosi dall’interno del Movimento – l’Organizzazione a recedere dalla tragica posizione di veto sull’emoterapia. Il gruppo gestisce il sito : www.ajwrb.org
    __________________________________________________________________________________________________________________________________

    É impossibile misurare l'effetto di un uomo sull'effetto del mondo che lo circonda,
    Vitale
    La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
    Martin Luther King
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    damaride
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    00 29/12/2005 14:04
    Innanzitutto se desidero leggere le mistificazioni del sito
    Infotdgeova vado su quel sito direttamente, ma se non desidero leggerle perchè mi danno la nausea non ritengo proprio che si debbano copiare e incollare su questo forum che è tutti di altro livello.

    E quel che dice Vitale oltretutto quel che dice Vitale è apologia dell'offesa.


    Nel forum Infotdgeova c'è una comunicazione da non sottovalutare, sperando che la cosa offenda i foristi anche per il link.



    E poi per commentare dovutamente la mistificazione contenuta
    in quanto Vitale ha copiato/incollato basta solo citare questa frase:


    finalizzate a presentare elementi a sostegno della posizione dottrinale di rifiuto dell’emoterapia



    Gli argomenti scientifici portati dalla pubblicazione " I Testimoni di Geova e il problema del sangue" non sono finalizzati a sostenere la posizione dottrinale di rifiuto della emoterapia, questa frase è sfacciatamente falsa e depistante.

    La posizione dottrinale di rifiuto dell'emoterapia è sostenuta escusivamente dalle Sacre Scritture ( Atti 15:20,29 ).

    L'opuscolo dimostra come in molti casi ci siano alternative valide all'emoterapia. Inoltre espone tutti i rischi e pericoli dell'emoterapia, riconosciuti oramai universalmente nell'ambiente medico.

    Comunque il rifiuto da parte di noi TdG dell'emoterapia è indipendente da valutazioni di opportunità terapeutica ma è dettata esclusivamente da motivi di fede.

    E questo qualunque cosa vadano dicendo e cianciando sul sito Infotdgeova.

    MARIA
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    Vitale
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    00 29/12/2005 14:31
    Re:

    Scritto da: damaride 29/12/2005 14.04

    >>E quel che dice Vitale oltretutto quel che dice Vitale è apologia dell'offesa.

    Proprio stanotte ho scritto che il forum è di yhuj tu invece inveisci all'offesa.

    >>E questo qualunque cosa vadano dicendo e cianciando sul sito Infotdgeova.

    La stessa discussione parallela si trova ampliamente in un forum americano, ho pensato riportare da un forum nazionale parte degli sviluppi. Inoltre se TU ti senti offesa abbi la compiacenza di comprendere che anche altri ( non TDG ) possono offendersi a risposte offensive di TDG.
    Deduco che tu il dialogo non l'accetti a priori con annessa nessuna notizia o fatto che cercate naturalmente di circoscrivere.
    __________________________________________________________________________________________________________________________________

    Non si dovrebbe mai andare a predicare una cosa e predicarne un'altra,
    Vitale


    MARIA

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    Thommi
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    00 29/12/2005 18:53
    beh
    premettendo che io non bevo grandi quantità di sangue e non ne sento nemmeno il bisogno trovo che sia immorale punire chi lo fà.

    Sorry, il mio inglese non è il massimo.
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    sandraN
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    00 29/12/2005 19:27
    Riporto l'esperienza di un giovanissimo minorenne, un quattordicenne di nome Adrian, che rifiutò per sua libera scelta di essere trasfuso. Questa esperienza è riportata nella rivista Svegliatevi del 22/5/94 alle pagine da 3 a 8.

    " Tutto cominciò nel marzo 1993, quando Adrian aveva 14 anni. Gli trovarono un tumore in rapida crescita nello stomaco. I medici volevano fare una biopsia ma, temendo un sanguinamento eccessivo, dissero che forse sarebbe stata necessaria una trasfusione. Adrian si oppose. Fu irremovibile. Con le lacrime agli occhi disse: “Se mi deste il sangue non avrei più rispetto di me stesso”. Lui e la sua famiglia erano testimoni di Geova, e come tali rifiutavano le trasfusioni di sangue a motivo dei comandi biblici riportati in Levitico 17:10-12 e Atti 15:28, 29.

    Mentre Adrian era ricoverato nella clinica pediatrica del dott. Charles A. Janeway a Saint John’s (Terranova, Canada), in attesa della biopsia — da effettuare senza far uso di sangue — l’oncologo Lawrence Jardine gli chiese di spiegargli il suo punto di vista sul sangue.

    “Guardi”, disse Adrian, “il fatto che i miei genitori siano testimoni di Geova o meno non c’entra. Non accetterei sangue comunque”.

    Il dott. Jardine chiese: “Ti rendi conto che senza una trasfusione di sangue potresti morire?”

    “Sì”.

    “E saresti disposto a morire?”

    “Se non c’è altra scelta, sì”.

    La madre, che era presente a questa conversazione, chiese: “Perché prendi una simile decisione?”

    Adrian rispose: “Mamma, non conviene fare diversamente. Sarebbe stupido disubbidire a Dio e prolungare la mia vita attuale di qualche anno per poi perdere, a motivo della mia disubbidienza, la risurrezione e la vita eterna sulla terra paradisiaca di Dio!” — Salmo 37:10, 11; Proverbi 2:21, 22.

    La biopsia fu compiuta il 18 marzo. Indicava che Adrian aveva un grosso linfoma maligno. Una successiva biopsia del midollo osseo confermò il sospetto che Adrian fosse affetto da leucemia. A questo punto il dott. Jardine spiegò che l’unica speranza per Adrian era una chemioterapia intensiva associata a trasfusioni di sangue. Adrian, però, rifiutava ancora le trasfusioni. Fu iniziata la chemioterapia senza le trasfusioni.

    Ora, però, in questa fase critica della cura, era prevedibile che il Dipartimento per la Tutela dell’Infanzia potesse intervenire ottenendo con un’ordinanza del tribunale l’affidamento del minore e quindi l’autorità di somministrare trasfusioni di sangue. La legge riconosceva a chiunque avesse 16 anni o più il diritto di decidere da sé a quali cure essere sottoposto. Tale diritto poteva essere riconosciuto a qualcuno al di sotto dei 16 anni solo se tale persona veniva riconosciuta legalmente come “minore maturo”.

    Davanti alla Corte Suprema di Terranova

    Così la mattina di domenica 18 luglio la direttrice ad interim del Dipartimento per la Tutela dell’Infanzia avviò la pratica per ottenere dal tribunale l’affidamento. Quello stesso pomeriggio, alle 3,30, si riunì la Corte Suprema di Terranova, sotto la presidenza del giudice Robert Wells.

    Durante la seduta pomeridiana il dott. Jardine spiegò molto bene al giudice che considerava Adrian un minore maturo dotato di profonde convinzioni contro l’uso del sangue e che gli aveva promesso di non includere la trasfusione di sangue in nessuna cura. Il giudice Wells chiese al medico se avrebbe somministrato una trasfusione nel caso che questa fosse stata ordinata dal tribunale. Il dott. Jardine rispose: “No, personalmente non lo farei”. Menzionò che Adrian era convinto che la sua speranza biblica della vita eterna sarebbe stata messa in pericolo. L’onesta deposizione di questo autorevole medico fu sia sorprendente che toccante, e fece commuovere i genitori di Adrian.

    “Vi prego di rispettare me e i miei desideri”

    Quando la corte si riunì di nuovo, lunedì 19 luglio, David Day presentò delle copie di un affidavit che Adrian — impossibilitato a comparire in tribunale di persona a motivo delle sue condizioni di salute — aveva preparato e firmato per esprimere la sua volontà che il suo tumore venisse curato senza far uso di sangue o di emoderivati. In esso Adrian diceva:

    “Quando si è malati si pensa molto, e se si è malati di cancro si sa di poter morire e ci si pensa. . . . Non accetterò sangue né permetterò che venga usato; neanche per idea. So che se non viene usato il sangue potrei morire, ma è una mia decisione. Nessuno mi ha costretto a prenderla. Ho molta fiducia nel dott. Jardine. Credo che è un uomo di parola. Dice che mi curerà con una terapia intensiva senza mai usare il sangue. Mi ha detto quali sono i rischi. Me ne rendo conto. So cosa può succedermi nel peggiore dei casi. . . . Per me se mi dessero il sangue sarebbe come se mi violentassero, se violassero il mio corpo. Se questo dovesse succedere rifiuterei il mio corpo. Non lo sopporterei. Se dev’essere usato sangue, o se c’è anche solo il rischio che venga usato, non voglio nessuna cura. Mi opporrò all’uso del sangue”. L’affidavit di Adrian finiva con questo appello: “Vi prego di rispettare me e i miei desideri”.

    Per tutta la durata dell’udienza Adrian fu confinato nella sua camera d’ospedale, e il giudice Wells, molto gentilmente, andò a trovarlo lì, alla presenza di David Day. Riferendo quel colloquio, l’avv. Day ha detto che Adrian parlò al giudice con grande fermezza essenzialmente su quest’unico tema: “So di essere molto malato, e so che potrei morire. Alcuni medici dicono che il sangue mi farebbe bene. Io non ci credo, dopo aver letto di tutti i rischi che esso comporta. Che mi faccia bene o no, la mia fede è contraria all’uso del sangue. Se rispettate la mia fede rispettate me. Se non rispettate la mia fede mi sentirò violentato. Se rispettate la mia fede potrò affrontare la mia malattia con dignità. La fede è praticamente tutto quello che mi resta, e in questo momento è ciò di cui ho più bisogno per combattere la malattia”.

    L’avv. Day ha aggiunto alcune osservazioni personali riguardo ad Adrian: “Il mio assistito era capace di affrontare la sua grave malattia con pazienza, stoicismo e coraggio. Nei suoi occhi c’era determinazione, nella sua voce una fiduciosa fermezza e nei suoi modi la tenacia di chi non si arrende. Soprattutto, dalle sue parole e dai suoi gesti traspariva una fede incrollabile. Ciò che lo contraddistingueva era la fede. La malattia inesorabile l’aveva costretto a costruire dei ponti tra i suoi sogni giovanili e la realtà degli adulti. La fede l’aveva aiutato a farlo. . . . Era molto schietto e, a mio avviso, sincero. . . . Stavo attento per capire se i suoi genitori gli [avessero imposto] il loro punto di vista contrario all’uso del sangue nelle cure. . . . Mi sono convinto [che] quando diceva di voler essere curato senza sangue stava ragionando con la sua testa”.

    In un’altra occasione l’avv. Day, parlando delle convinzioni di Adrian, osservò che “per lui erano più importanti della vita stessa”, e poi disse: “Questo giovane incrollabile di fronte a simili problemi mi fa capire che tutti i miei guai non sono nulla. Egli rimarrà per sempre impresso nella mia memoria. È un minore maturo dotato di un coraggio, di un acume e di un’intelligenza fuori del comune”.

    Il verdetto: Adrian è un minore maturo

    Lunedì 19 luglio l’udienza si concluse, e il giudice Wells lesse il suo verdetto, che fu poi pubblicato nel numero del 30 settembre 1993 di un periodico giuridico che si occupa dei diritti dell’uomo (Human Rights Law Journal). Eccone alcuni brani:

    “Per i motivi che seguono, le istanze della Direttrice della Tutela dell’Infanzia sono respinte; il ragazzo non ha bisogno di protezione; non è stato dimostrato che l’impiego di sangue o di emoderivati in trasfusioni o iniezioni sia indispensabile, e nelle particolari circostanze di questo caso esso potrebbe risultare dannoso.

    “A meno che un mutamento di circostanze non renda necessaria un’ulteriore ordinanza, è fatto divieto di usare sangue o emoderivati nelle cure: si dichiara inoltre che il ragazzo è un minore maturo il cui desiderio di essere curato senza sangue o derivati del sangue va rispettato. . . .

    “Non vi è alcun dubbio che questo ‘giovane’ è molto coraggioso. Ritengo che abbia il sostegno di una famiglia amorevole e premurosa, e che affronti il suo male con una grande dose di coraggio. In base al suo credo religioso è sbagliato usare emoderivati introducendoli direttamente nel corpo, per qualunque scopo . . . Ho potuto leggere un affidavit scritto ieri da A., ho potuto udire la deposizione di sua madre e ho potuto parlare ad A. di persona.

    “Sono convinto che egli crede con tutto il cuore che accettare il sangue sarebbe sbagliato e che essere costretto a ricevere sangue nelle circostanze di cui stiamo parlando sarebbe una violazione del suo corpo, della sua privacy e della sua persona, al punto che ciò avrebbe gravi ripercussioni sulla sua forza e sulla sua capacità di affrontare la terribile prova che lo attende, qualunque ne sia l’esito.

    “Trovo estremamente sensata l’affermazione del medico secondo cui il paziente dev’essere disposto a cooperare e avere un atteggiamento positivo nei confronti della chemioterapia e di altre cure antitumorali perché ci sia una qualche speranza di successo, e che se a un paziente si impone qualcosa che va contro le sue più intime convinzioni se ne limita drasticamente l’idoneità alla cura. . . .

    “Credo che ciò che è successo ad A. gli abbia dato un grado di maturità impensabile per un quindicenne che non debba affrontare quello che lui deve affrontare e sta affrontando. Credo che la sua esperienza sia la più triste che si possa immaginare, e suppongo che una delle cose che sorregge lui e la sua famiglia è la loro fede. Credo che l’accaduto abbia dato ad A. una maturità che normalmente non ci si aspetterebbe da un quindicenne. Credo che il ragazzo con cui ho parlato questa mattina sia molto diverso da un normale quindicenne, a motivo di questa tragica esperienza.

    “Credo che sia abbastanza maturo da esprimere un valido punto di vista, e me l’ha espresso . . . Sono anche convinto che sia giusto . . . che io tenga in considerazione i suoi desideri, e lo faccio. I suoi desideri sono che non si somministrino emoderivati, e io sono anche convinto che se la Direttrice va contro questi desideri in seguito a un’ordinanza di questo Tribunale, i migliori interessi [di A.] verrebbero lesi in maniera palese e sostanziale. . . . Inoltre, se — ed è una possibilità molto concreta — egli dovesse davvero morire per questa malattia, morirebbe in uno stato mentale che, alla luce delle sue convinzioni religiose, sarebbe molto triste, molto infelice e niente affatto desiderabile. Tengo in considerazione tutti questi fattori. . . .

    “Date tutte queste circostanze, ritengo giusto respingere l’istanza di usare emoderivati nella cura di A.”

    Il messaggio di Adrian al giudice Wells

    Il messaggio che questo ragazzino, il quale sapeva di essere in fin di vita, inviò al giudice Robert Wells diede prova di grande considerazione, come ha riferito l’avv. David Day: “Sarei negligente se, a nome del mio assistito, con cui ho parlato solo brevemente oggi dopo che voi avete lasciato l’ospedale, non vi ringraziassi; egli vi ringrazia dal profondo del suo cuore, e si tratta di un cuore grande grande, per aver trattato questa faccenda con prontezza, sensibilità e grande equità. Egli le è estremamente grato, Vostro Onore, e desidero che ciò venga messo agli atti. Grazie”.

    La madre di Adrian narra l’epilogo della storia.

    “Dopo il processo Adrian chiese al dott. Jardine: ‘Quanto tempo mi resta?’ Il medico rispose: ‘Una o due settimane’. Vidi mio figlio chiudere forte gli occhi e versare una sola lacrima. Feci per abbracciarlo ma lui disse: ‘No, mamma. Sto pregando’. Dopo qualche momento gli chiesi: ‘Come ti senti, Adrian?’ ‘Mamma, io vivrò comunque, anche se muoio. E se mi restano solo due settimane di vita, voglio godermele. Perciò devi tirarti su di morale’.

    “Voleva visitare la filiale canadese della Watch Tower a Georgetown. Lo fece. Nuotò nella piscina della filiale con un suo amichetto. Andò a una partita di baseball in cui giocavano i Blue Jays, e si fece fotografare insieme ad alcuni giocatori. Ciò che più conta, nel suo cuore si era dedicato a servire Geova Dio, e ora voleva simboleggiarlo con l’immersione in acqua. A questo punto le sue condizioni erano peggiorate, era stato nuovamente ricoverato in ospedale e non poteva più uscirne. Per questo motivo le infermiere benevolmente misero a disposizione una delle vasche di acciaio della sala di fisioterapia. Lì fu battezzato il 12 settembre; il giorno dopo, il 13 settembre, morì.

    “Il suo funerale fu il più grande che l’agenzia di pompe funebri avesse mai tenuto: c’erano infermiere, medici, genitori di pazienti, compagni di classe, vicini e molti fratelli e sorelle spirituali della sua e di altre congregazioni. Come genitori non ci eravamo mai resi conto di tutte le meravigliose qualità che sono venute a galla in nostro figlio mentre ha superato le sue numerose prove, né della benignità e della premura che facevano parte della sua personalità cristiana in via di sviluppo. Il salmista ispirato disse: ‘I figli sono un’eredità da Geova’. Di certo nostro figlio lo è stato, e attendiamo di rivederlo nel giusto nuovo mondo di Geova, che presto verrà stabilito su una terra paradisiaca”.

    Questa che ho narrato non è una esperienza costruita ad arte dalla WTS, all'epoca diversi fratelli hanno scritto lettere di incoraggiamento alla famiglia di Adrian tramite gli anziani di quella congregazione e hanno ricevuto commosse risposte di ringraziamento.

    Questa esperienza dimostra che chi ha fede nelle promesse di Dio, qualunque sia la sua età, ha una caratura morale che gli permette di affrontare qualunque prova mostrandosi fedeli fino alla morte ( Apocalisse 2:10 ).

    Ma quanti in questo mondo pervaso dalla materialità percepiranno il valore morale e spirituale di questa esperienza?


    Sandra.
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    damaride
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    Scripta Manent...
    Senior
    00 29/12/2005 20:04
    Io non inveisco all'offesa, l'offesa è di per sè contraria ad ogni civile dialogo e tu ne fai l'apologia dicendo testualmente:


    sperando che la cosa offenda i foristi anche per il link



    Non vedo dove siano le risposte offensive dei TdG, nè vedo cosa ci sia di offensivo nella mia osservazione.

    Inoltre ti ricordo che è espressamente vietato dal regolamento il copia/incolla di intere pagine web. Particolarmente inopportuno è fare il copia/incolla su questo forum di discussioni di altri forum come il forum infotdgeova LiberaMente il cui spirito è lontano mille miglia dallo spirito interconfessionale di questo forum.

    Vuoi propagandare il forum in questione su questo forum?

    Qui diversi foristi ( e non mi riferisco a soli foristi TdG )
    non desiderano imbattersi nelle discussioni di un forum il cui unico scopo è la critica mirata verso i TdG.

    A parte il fatto che la tesi riportata è molto discutibile e ne fa fede il bel post di Sandra nella sezione "religioni nel mondo" dove narra una commovente esperienza ( anche a me nota ) di un giovane di 14 anni di nome Andrian che ha dato la sua propria e incondizionata testimonianza di fede di fronte
    ai giudici di una Corte di un Tribunale di minorenni e che ha rifiutato per fede l'emotrasfusioni. Il Giudice ne ha preso atto e ha rispettato la sua decisione presa in tutta coscienza e consapevolezza.

    Chi ha perso la fede in Dio non può comprendere chi questa fede l'ha preservata.

    Il sito Infotdgeova, da quel che tu posti, è evidentemente frequentato da molte persone che la fede l'han persa e perciò non desidero leggerne i contenuti che personalmente non troverei di mia edificazione.

    MARIA
  • OFFLINE
    Vitale
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    Scripta Manent...
    Senior
    00 29/12/2005 20:48
    Re:

    Scritto da: damaride 29/12/2005 20.04

    >>Inoltre ti ricordo che è espressamente vietato dal regolamento il copia/incolla di intere pagine web.

    1) non è consentito fare citazioni senza il riferimento bibliografico (o relativo al sito web, in caso di citazione di una pagina web) preciso (autore, opera, capitolo, paragrafo)
    www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=1705


    >>Particolarmente inopportuno è fare il copia/incolla su questo forum di discussioni di altri forum come il forum infotdgeova LiberaMente il cui spirito è lontano mille miglia dallo spirito interconfessionale di questo forum.

    Vuoi propagandare il forum in questione su questo forum?

    Nessuna propaganda, se fosse stato di un'altro forum, invece?

    Vitale

    MARIA

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    00 02/01/2006 11:28
    Re:

    Scritto da: damaride 29/12/2005 20.04
    Io non inveisco all'offesa, l'offesa è di per sè contraria ad ogni civile dialogo e tu ne fai l'apologia dicendo testualmente:


    sperando che la cosa offenda i foristi anche per il link



    Non vedo dove siano le risposte offensive dei TdG, nè vedo cosa ci sia di offensivo nella mia osservazione.

    Inoltre ti ricordo che è espressamente vietato dal regolamento il copia/incolla di intere pagine web. Particolarmente inopportuno è fare il copia/incolla su questo forum di discussioni di altri forum come il forum infotdgeova LiberaMente il cui spirito è lontano mille miglia dallo spirito interconfessionale di questo forum.

    Vuoi propagandare il forum in questione su questo forum?

    Qui diversi foristi ( e non mi riferisco a soli foristi TdG )
    non desiderano imbattersi nelle discussioni di un forum il cui unico scopo è la critica mirata verso i TdG.

    A parte il fatto che la tesi riportata è molto discutibile e ne fa fede il bel post di Sandra nella sezione "religioni nel mondo" dove narra una commovente esperienza ( anche a me nota ) di un giovane di 14 anni di nome Andrian che ha dato la sua propria e incondizionata testimonianza di fede di fronte
    ai giudici di una Corte di un Tribunale di minorenni e che ha rifiutato per fede l'emotrasfusioni. Il Giudice ne ha preso atto e ha rispettato la sua decisione presa in tutta coscienza e consapevolezza.

    Chi ha perso la fede in Dio non può comprendere chi questa fede l'ha preservata.

    Il sito Infotdgeova, da quel che tu posti, è evidentemente frequentato da molte persone che la fede l'han persa e perciò non desidero leggerne i contenuti che personalmente non troverei di mia edificazione.

    MARIA



    Cara Maria, comprendo lo spirito di Agape che è basato sull'amore ma non capisco in che modo l'oggeto dell'argomentazione messo da Vitale abbia destabilizzato lo spirito del forum. Non si devono fare dei copia & incolla da altri forum? Benissimo! Ma quanti Tdg hanno copiato in passato impunemente dal forum cristianitestimonidigeova? Riprendi anche i tuoi fratelli quindi, per favore, e non solo Vitale.

    Poi trovo poco rispettoso e poco degno lo scambiare una regola che muta in continuazione (mi riferisco al sangue) in un principio morale a cui attenersi. Sabglio o anche qui l'intendimento è mutato nel corso degli anni?
    Prima gli emoderivati non erano permessi, poi sì. Dopo gli emoderivati erano permessi ma non lo erano le parti del sangue. Adesso, sono permessi sia gli emoderivati che anche le parti del sangue, ma non il sangue intero!
    Eppure la scrittura su cui dici che è ben saldo il divieto del sangue è rimasta sempre quella! Atti 15:20 non è cambiato, cambia solo l'esegesi del CD, che voi spacciate per sano principio morale. Io mi chiedo cosa c'è di morale nel far morire la gente facendole credere tutto ciò che il CD desidera, senza considerare che la questione sangue viene addirittura vista come la messa in opera di un peccato grave.
    Questo è ciò che deriva dalla lettura fondamentalista della Bibbia, senza tenere conto del contesto del capitolo 15 di Atti.

    Gradirei inoltre che tu la smettessi di considerare i frequentatori del forum Liberamente come gente senza fede, perchè la maggior parte è gente credente a tutti gli effetti come lo sei tu, solo che non ravvisa nella Bibbia il divieto di emotrasfusioni che tu ci vedi. Io questa la vedo un'offesa!Mi spiace dirtelo, perchè ti stimo, ma è così.

    Vorrei inoltre ricordarti che criticare una religione non è di per se' stesso un atto malvagio, ma anzi incoraggia il dialogo e le verifiche delle credenze della stessa. Le critiche strumentali sono da condanare, non quelle fatte con serietà.
    Il CD critica la CC no? E allora i dissidenti criticano il CD! Chi sei tu per stabilire che cos'hanno loro nel cuore?
    Ma allora tu parti dala prevenzione che chi non accetta l'intendimento del CD sul sangue, è falso di cuore?

    Io dico soltanto che il giudizio spetta a Dio e non a noi essere umani. Tutta questa prevenzione, sia che sia verso altri credi religiosi, sia che sia verso dissidenti, è contro lo spirito cristiano.

    E di questo me ne dolgo! Non sono d'accordo con le visioni del CD, ma non ho mai criticato chi posta da cristianitestimonidigeova alcune discussioni, come Seabiscuit ad esempio. Tanto la verità viene sempre a galla, perchè temere? Non vedo quindi perchè chi non è d'accordo con i dissidenti come te, debba operare questa campagna di prevenzione contro il forum Liberamente.
    La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
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    00 02/01/2006 11:43
    Una domanda comunque mi sorge spontanea. Come mai tutti i miliardi di cristiani al mondo non vedono il divieto di emotrasfusioni nel libro degli Atti, mentre i Testimoni di Geova sì? Bibbia hanno i rimi e Bibbia hanno anche i secondi, no? Cos'è, tutti i miliardi di credenti sono fessacchiotti? Gli unici a dotati di illuminante intendimento sono solo i Tdg?

    Ah ho capito, tutti gli altri cristiani sono degli immorali... [SM=g27994]
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