00 15/05/2007 00:37
Ti rispondo in maniera personale, per quanto ho capito:

1) Evidentemente non apparteniamo definitivamente a Dio, Dio ci lascia liberi nella nostra scelta...e, paradossalmente, l'uomo può rifiutare quello che è il senso stesso della sua vita.
L'esempio eclatante di una scelta paradossale è quella del demònio, che è pienamente cosciente che l'amore di Dio è il senso stesso della sua esistenza, la sua gioia e la sua felicità...
Ma la sua scelta è negare la fonte stessa della sua gioia e della sua vita.

2) Dio non si limita al "rispetto", ma va molto oltre...ci ama sopra ogni cosa.
Il fatto che noi abbiamo libero arbitrio non è una "forma di rispetto" nei nostri confronti...ma è vero e proprio AMORE.
Dio non ci tratta con rispetto, ci tratta come "figli".

Ciao
Mauri
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)