la letteratura è intrisa di paroloni inneggianti al disprezzo.
Smettiamola, il disprezzo non c'entra nulla. Te l'ho appena spiegato. Non confondere i 2 piani.
Quindi risulta anche a te la durezza della cosiddetta disciplina.
Questo credo non lo neghi nessuno. Leggi le seguenti citazioni:
(Ebrei 12:10-11) ".... 11 Veramente, nessuna
disciplina al presente sembra essere gioiosa, ma
dolorosa; tuttavia a quelli che ne sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia".
*** it-1 p. 702 Disciplina ***
"Una
severa forma di disciplina è l’espulsione dalla congregazione. L’apostolo Paolo vi ricorse quando Alessandro e Imeneo vennero “consegnati a Satana”. (1Tm 1:20) Tagliati fuori dalla congregazione, erano di nuovo parte del mondo sotto il controllo di Satana". — 1Co 5:5, 11-13.
*** w03 1/10 p. 22 Apprezziamo lo scopo della disciplina ***
"A volte è necessario disassociare dalla congregazione i trasgressori impenitenti. (1 Timoteo 1:18-20) Anche
questa misura drastica deve considerarsi disciplina, non semplice punizione. Ogni tanto gli anziani cercano di visitare i disassociati che non stanno praticando qualche tipo di trasgressione. Durante tali visite gli anziani agiscono in armonia con il vero scopo della disciplina indicando i passi da fare per tornare nella congregazione cristiana".
E vi riporto anche ciò che dicono esegeti cattolici ed evangelici, cui non avete prestato la debita attenzione:
Il commentario evangelico Investigare le Scritture vol. 2 Nuovo Testamento, commentanto 2 Giovanni 10,11 alle pag. 964,965 afferma: " Queste parole ci fanno capire, senza alcun dubbio, che l'apostolo sta pensando qui alla defezione dalla verità da parte di coloro che una volta avevano aderito ad essa. Ma a colui che inganna non deve essere offerto il saluto di benvenuto perchè, così facendo si corre il rischio di condividere le sue opere malvagie" A pag. 965 prosegue dicendo: "Alla mentalità moderna queste istruzioni potrebbero sembrare anche troppo rigide e dure. Gran parte del problema, ad essere sinceri, sta nell'inclinazione moderna ad essere estremamente tolleranti nei confronti delle differenze religiose. Bisogna invece affrontare la realtà: gli autori del NT non condividevano questo spirito di tolleranza. Il loro impegno per la verità e la consapevolezza che possedevano circa il pericolo di errori religiosi esigeva le ferma denuncia delle false dottrine. Infatti non sorprende che questa età moderna, avendo diminuito la sua sensibilità verso i pericoli delle eresie, abbia perso la sua fermezza nei confronti della verità. Ma non bisogna andare al di là delle intenzioni dell'autore. Egli pensava che i falsi dottori fossero attivamente impegnati a seminare l'errore e, in questa attività, non dovevano assolutamente ricevere alcun aiuto. Anche una parola di saluto poteva dar loro l'impressione di essere accettati e questo poteva essere fatale. I lettori dovevano assolutamente far capire, con la loro freddezza, che in nessun modo tolleravano le attività di queste persone. La stessa cosa dovrebbe accadere oggi."
Infine questa citazione patristica che ripropongo, mostra come si rapportava l'apostolo Giovanni nei confronti degli apostati del suo tempo:
"[Policarpo] alcuni l'udirono raccontare che Giovanni, discepolo del Signore, recatosi un giorno alle terme di Efeso e scortovi Cerinto [un apostata], si precipitò verso l'uscita gridando: "Fuggiamo, che le terme non abbiano a caderci addosso ora che v'è Cerinto, nemico della verità!". Una volta al medesimo Policarpo venne incontro Marcione (altro apostata) dicendo: "Facciamo conoscenza". "Ti conosco, ti conosco, rispose, tu sei il primogenito di Satana". Tanta era la prudenza degli apostoli e dei loro discepoli da non voler neppur sacmbiar parola coi falsari della verità come ammonisce pure S. Paolo: "Fuggi l'eretico dopo averlo ammonito una volta sapendo ch'egli è perverso, sviato e da sé va verso la dannazione" (Tito 3,10)".(Ireneo, Contro le eresie, Vol. I, p.236, Ed. Cantagalli) Parentesi quadre mie.
Eppure nessuno si sognerebbe di dire che l'apostolo Giovanni era uno privo di sentimenti, uno che disprezzava gli apostati. Sappiamo che invece è addirittura noto come l'apostolo dell'amore, "quel discepolo che Gesù amava" o preferiva! (Giovanni 21:7).
[Modificato da christofer2006 21/08/2007 12:35]
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