00 31/08/2007 11:53
Re:
barnabino, 31/08/2007 10.34:

Caro Andrea,


In primo luogo è da capire se Tommaso chiamasse davvero Gesù con "ho theos". Questo significava che Tommaso identificava Gesù con Geova, l'Iddio Altissimo poichè al nominativo "ho theos" non indica una sostanza o essenza divina ma indica la persona di Dio in senso propriamente detto. Se così fosse più che trinitario Tommaso sarebbe modalista, ovvero identificherebbe la persona di Gesù risorto con Geova, colui che Gesù chiama il Padre.



Barnabino, non ho assolutamente intenzione ripetere le stesse cose per l'ennesima volta. Il fatto che lì ci sia "ho theos" non indica che Tommaso stava diventando modalista, ma riconosceva la piena deità di Cristo, punto e basta. Il gioco del "modalismo, trinitarismo" ormai è sorpassato. Tommaso non stava dicendo che Gesù è il Padre (questo è il modalismo), ma stava identificando il theos nella persona del Signore Gesù (questo è il senso dell'articolo).


In realtà, grammaticalmente, l'articolo non ha alcuna forza semantica, poichè deriva dall'uso del vocativo semitico con il pronome possessivo e non del nominativo.



Ancora Moule Barnabino? Nel greco attico a proposito del nominativo in luogo del vocativo, il semplice sostantivo al nominativo ha l'articolo quando si riferisce a esseri inferiori in terza persona, ma nella LXX e nel Nt non vi è questa limitazione. Si traduce il vocativo semitico con il nominativo con l'articolo. Sta di fatto però che tale costruzione è inserita in un contesto ben particolare e la forza dell'affermazione di Tommaso è lì alla portata di tutti. Tommaso sta dicendo "Dio mio", punto, non c'entra nessuna rappresentanza.

[SM=g27985]



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