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FIGLIO

Ora parleremo dell’ultima parola attribuita sempre al Signore Gesù, quella di “Figlio”.

Anch’essa come tutte le altre ha nelle Sacre Scritture significati fra i più disparati.

1) Innanzitutto è utilizzata nel suo senso naturale o biologico, (Luca 1,57.67).

2) Può indicare esseri creati, (Giobbe 1,6).

3) Avere un senso allegorico o figurato, (Matteo 23,15; Marco 3,17; Atti 13,10).

In quest'ultimo caso è possibile dargli due diverse interpretazioni, da verificare poi come sempre dal contesto:

1) Pur essendo usato in modo analogico, si partirebbe comunque sempre dal suo significato letterale. Per esempio i “figli del tuono” si definiscono tali perché vengono considerati come se fossero stati generati dal tuono visto il loro carattere, anche se ovviamente si parla di generazione simbolica.

2) Può essere utilizzato unicamente per mettere in risalto il carattere o la natura di una persona senz’alcun riferimento alla generazione, allegorica o letterale che sia.

Ebbene dato che Gesù Cristo è increato, per lui deve essere applicata la seconda interpretazione. Difatti egli era Figlio dell’uomo, (Matteo 25,31); perché era essenzialmente un uomo a tutti gli effetti. In modo analogo egli è definito Figlio di Dio, essendo vero Dio come il Padre suo, (Giovanni 5,17-18); senza alcun riferimento ad una sua presunta creazione, non essendovi motivazioni bibliche per sostenere tale idea.