00 15/10/2007 16:13
Re: Re:
Aialon, 15/10/2007 15.56:

biblista, 15/10/2007 15.02:

Come 'ebreo', dovresti sapere chi o cos'è la 'vigna' a cui si riferiscono le Scritture. E allora, ascolta la parabola di Gesù:

«Un padrone di casa piantò una vigna, ....

E' scritto nella Torah,e commentato nelle Mishnà che il Messia giungerà alla fine dei tempi,a svolgere un preciso compito,quello di adempiere la promessa fatta da Dio ad Israele; l'adempimento rivelerà la persona del Messia,non solo agli ebrei,ma al mondo intero.Le scritture riportano che tutti i popoli lo riconosceranno come tale,e nessuno dovrà "convincere" gli altri a credere che lo sia veramente.
Dunque già il solo fatto che un gruppetto di ebrei identifichi il Messia in un maestro,o in un profeta di cui è seguace,tenti di "persuadere" di conseguenza tutto il resto dell'umanità,è prova che il messia non è ancora giunto.
Di aspiranti e falsi messia, è ricca la storia del popolo ebraico.
Queste sono alcune indicazioni che riportano le Scritture e la tradizione

il resto non è Cristianesimo, da non confondere con l'Ebraismo che è un'altra religione.











Veramente e' il Messia stesso che a volte identifica se stesso con le parole o le azioni.


Gesù fu riconosciuto quale Messia. Le prove storiche contenute nei Vangeli dimostrano che Gesù era davvero il Messia. Persone vissute nel I secolo, che potevano interrogare i testimoni e valutare le prove, riconobbero l’autenticità delle informazioni storiche. Ne erano così sicuri che furono pronti a subire la persecuzione e a morire per la loro fede basata su informazioni autentiche. La documentazione dei Vangeli indica che diversi riconobbero apertamente che Gesù era il Cristo o il Messia. (Mt 16:16; Gv 1:41, 45, 49; 11:27) Gesù non disse che erano in errore, e a volte ammise di essere il Cristo. (Mt 16:17; Gv 4:25, 26) Spesso volutamente non diceva di essere il Messia; a volte ordinò ad altri di non parlarne. (Mr 8:29, 30; 9:9; Gv 10:24, 25) Poiché Gesù stava dove la gente poteva sentirlo parlare e poteva vedere le sue opere, voleva che credessero in base a queste prove; in tal modo la loro fede avrebbe avuto come solido fondamento il fatto che avevano visto coi propri occhi l’adempimento delle Scritture Ebraiche. (Gv 5:36; 10:24, 25; cfr. Gv 4:41, 42). La narrazione evangelica di ciò che Gesù era e fece va ad aggiungersi alle Scritture Ebraiche, che contenevano tante informazioni su quello che avrebbe fatto, per cui è possibile sapere e credere che Gesù è davvero il Messia. — Gv 20:31;