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Cosa si dice

Scritto da: giallo91 21/10/2004 10.36
Il Decalogo originale secondo l’Antico Testamento (Deuteronomio 5, 7-21)
Il Decalogo secondo la Chiesa cattolica

Il 1° capoverso è tradotto letteralmente dall'ebraico, il 2° i comandamenti ad uso e consumo del vaticano.

1. Non avere altri dèi di fronte a me.
1. Non avrai altro dio fuori di me.

2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.


Non esiste corrispondenza

3. Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.


2. Non nominare il nome di Dio invano.

4. Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, ma il settimo è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.


3. Ricordati di santificare le feste.

5. Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.


4. Onora tuo padre e tua madre.

6. Non uccidere.


5. Non uccidere.

7. Non commettere adulterio.


6.Non commettere atti impuri.

8. Non rubare.


7. Non rubare.

9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.


8. Non dire falsa testimonianza

Non esiste corrispondenza
9. Non desiderare la donna d’altri.

10. Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
10. Non desiderare la roba d’altri.

Giallo91



Dieci Comandamenti I precetti che, secondo l'Antico Testamento, furono consegnati da Dio a Mosè sul monte Sinai scolpiti su due tavole di pietra, che egli in seguito distrusse adirato perché il suo popolo aveva abbandonato la fede. Mosè dovette poi per ordine di Dio incidere due nuove tavole che vennero deposte nell'Arca dell'Alleanza.

La successione e la formulazione dei comandamenti variano leggermente a seconda delle Chiese di origine. Gli ortodossi e gran parte dei protestanti li enumerano come segue: 1) prologo e divieto di adorare altre divinità all'infuori di Dio; 2) proibizione dell'idolatria; 3) divieto di nominare il nome di Dio invano; 4) osservanza del sabato; 5) rispetto per il proprio padre e la propria madre; 6) divieto di uccidere; 7) divieto di commettere adulterio; [SM=g27989] divieto di rubare; 9) divieto di fornire falsa testimonianza; 10) divieto di desiderare gli averi o la moglie altrui.

Cattolici e luterani seguono la suddivisione di sant'Agostino: il prologo e i primi due divieti sono fusi insieme, mentre l'ultimo comandamento viene bipartito nella proibizione, rispettivamente, di desiderare la donna e gli averi altrui. L'enumerazione degli altri comandamenti differisce pertanto di un'unità. Nella tradizione ebraica, il prologo è considerato il primo comandamento, i primi due divieti sono uniti nel secondo comandamento, mentre il rimanente segue il medesimo ordine delle tradizioni protestanti e ortodosse.

I Dieci Comandamenti rappresentano principi e valori comuni a tutta l'umanità. Filosofi e teologi della scolastica medievale, come san Tommaso d'Aquino e san Bonaventura, sostennero che tutti i comandamenti sono parte di una legge naturale e quindi conoscibile da tutti gli esseri dotati di ragione, e affermarono che Dio rivelò i comandamenti a Mosè per ricordare al genere umano i suoi doveri, dimenticati a causa del peccato originale. In realtà, essi si richiamavano a un concetto similare espresso dai primi padri della Chiesa, come Tertulliano e Agostino, secondo il quale i comandamenti erano già stati incisi nel cuore dell'uomo prima che sulle tavole di pietra.


«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>