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Giovane osimana in fuga dai testimoni di geova

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  • barnabino
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    00 30/12/2007 15:20
    Ma poi, come è finita questa osimana (proverbialmente gli osimani sono senza testa)??? L'esperienza è del 1999, sono passati otto anni.... come è finita la storia?

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    Daniela47
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    00 30/12/2007 20:34
    Dove è finita ?
    Ecco il furbacchione di Barnabino.
    E' strano che tu ponga queste domande agli altri.
    Perchè non vai nella congregazione di quel paese. Sicuramente gli anziani addetti te lo sapranno dire.
    Ti sei scordato che avete "AGENTI" ovunque.
    Sanno tutto di tutti e difficilmente si lasciano sfuggire notizie
    degli ex TDG.
    Poi quando ti sarai fatto dare le opportune notizie, aspettiamo che tu le venga a postare.

    SIETE SEMPRE INFORMATISSIMI DI TUTTO E SOPRATTUTTO DI TUTTI.
  • barnabino
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    00 31/12/2007 14:22
    Ripeto... ma poi che fine ha fatto questa osimana? L'esperienza è vecchia di quasi 8 anni.

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    Daniela47
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    00 31/12/2007 16:38
    Esperienze vecchie... sono come le galline vecchie.. fanno buon brodo..

    Dice Barnabino....
    "Ripeto...ma poi che fine ha fatto questa osimana ? L'esperienza è vecchia di quasi 8 anni."

    Guarda Barnabino anch'io TI RIPETO quello che ti ho già consigliato poco sopra, VISTO CHE FAI DA SORDO!!!

    Le notizie successive riguardanti il caso della giovan osimana che ha denunciato clamorosamente i metodi e ricatti geovisti attuati nei confronti di chi decide di uscire dall'organizzazione, sono facilmente reperibili direttamente alla fonte... Vale a dire da chi gestisce la congrega di Osimo a cui si fa riferimento nell'articolo.

    Poichè vuoi pretestuosamente andare a parare lontano e ripeterti "alla maniera della povera BDS", ti dirò che ciò non è degno di te.
    Da una persona di un certo peso come te ci si aspetta degli interventi più intelligenti, certi interventucci sintomatici di pochezza... lasciali ad altri.

    Non credi che sia molto più facile reperire notizie più fresche del caso proprio dai vostri ROBUSTI ARCHIVI, dove trovi tutto, vita, morte miracoli di tutti quelli che sono passati PER LE VIE DI GEOVA ?
    Almeno non potrai dire che sono notizie manipolate.
    Siamo interessati anche noi tutti al seguito....
    Potrebbe essere anche che in seguito a pressioni, circostanze o grosse problematiche questa ragazza sia stata anche indotta a rientrare nei ranghi, non sarebbe certo la prima costretta da "certi ricatti psicologici" a dover fare marcia indietro...

    CHI MEGLIO DI TE LO PUO' SAPERE ?
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    ballodasola
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    00 31/12/2007 20:59
    ...volete sapere il commento mdella perfida?
    "i tdg hanno comprato il giornalista" Comunque ho trovato un sito che fa la rassegna stampa di notizie sui tdg.Ad ogni notiziona del cembalo rimbombante, ne affiancherò una contraria.Immaginatevi che noia di sito diventerà!!


    Rapinatore cambia vita grazie a Geova

    Ieri il battesimo nella sala dei testimoni a Medole davanti a 1500 persone

    MEDOLE – La vita dietro le spalle è scritta sui tatuaggi e sulla lunga cicatrice che gli segna la mandibola, provocata da una coltellata in un regolamento di conti. Il presente e il futuro stanno nella giacca scura, nella Bibbia e negli occhiali da ragioniere che si toglie per l'immersione in acqua del suo battesimo.
    Rapinatore, spacciatore, fuori dalla cella grazie all'indulto, Alessandro Galletta, 33 anni, ieri mattina è diventato un Testimone di Geova. Ha professato davanti a tutti la sua fede nella cerimonia che si è svolta nella Sala delle Assemblee di Medole.
    Ha voltato pagina, anche se pesava una tonnellata. Ha lottato con se stesso e gli altri, sia in cella che fuori, ha fatto a botte, ha stretto i denti per mesi riuscendo alla fine a dimostrare a tutti di essere cambiato davvero. Anche ai vecchi compagni di merende che lo aspettavano fuori dal carcere per proporgli nuovi affari. Offerte che diventavano vere persecuzioni. <>.
    Il primo passo fuori dalla cella di Verziano, l'ha fatto verso Messina, la sua città d'origine dove aveva vecchi conti da chiudere. <>. Tagliati i ponti con il passato, è tornato qui, a suonare campanelli per portare nelle case il suo credo. Per mantenersi, fa il cuoco in una mensa aziendale, “una mia vecchia passione, il sugo alla corsara, con gamberetti, spada e salmone”.
    Nessuno miracolo, nessuna illuminazione sulla via di Damasco, precisa, <>. Teodoro è un ministro di culto che presta assistenza spirituale nei penitenziari, con cui nel 2005 Galletta, che aveva conosciuto il credo evangelista da ragazzino, comincia a studiare la Bibbia. La vita nera l'ha conosciuta bene: è dentro per furto con scasso, porto abusivo di armi, spaccio di stupefacenti, riciclaggio di opere d'arte, associazione a delinquere.
    <>.

    Ora abbraccia Valentina, la sua bimba di 6 anni che l'ex compagna ora gli affida sempre più spesso e lascia scivolare le lacrime fino alla cicatrice <>.

    (r.c.)

    Articolo pubblicato sull'edizione cartacea della Gazzetta di Mantova Domenica
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    ballodasola
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    00 31/12/2007 21:08
    Per Master :

    (le sottolineature sono mie)e la chiacchierona,invece di fare commenti costruttivi dirà qualche cavolata delle sue per ridimensionare le cose,provocando la solita bagarre alla quale io ahimè non riesco a sottrarmi.

    Qui trovi parte delle risposte alle domande che hai fatto

    sto cercando notizie inconfutabili sul caso Oneda.Appena le trovo te le linko,visto che chi ha seguito il caso da risposte vaghe.

    Come potrai dedurre dall'articolo le ferite traumatiche non possono essere trattate

    Comunicato stampa del: 5 dicembre 2007

    Contatto: Lee-Ann Landis
    landisl@uphs.upenn.edu
    215-829-8043
    Scuola di Medicina dell’Università della Pennsylvania

    Nuove scelte per i pazienti: medicina senza trasfusioni per Testimoni di Geova e per chi è prudente con le trasfusioni

    Il Centro per la Medicina e la Chirurgia senza sangue dell’Ospedale della Pennsylvania, parte del Sistema Sanitario dell’Università della Pennsylvania, ha aperto la strada alle tecniche senza sangue.

    PHILADELPHIA—“I pazienti Testimoni di Geova non devono più morire per bisogno di sangue”, dice Patricia Ford, dottoressa ematologa/oncologa e direttore medico del Centro per la Medicina e la Chirurgia senza sangue dell’Ospedale della Pennsylvania, parte della rete medico-ospedaliera della Pennsylvania.
    La dr.ssa Ford è una dei pionieri della chirurgia senza sangue e sta insegnando la sua tecnica a medici di tutto il mondo.

    Una tecnica di cui la chirurgia senza sangue può avvalersi è chiamata “cell salvage” [recupera-globuli] nella quale il sangue perso durante l’operazione è travasato dal corpo, passato attraverso un filtro per pulirlo e restituito al corpo.
    Può essere usato dai dottori anche durante l’operazione per limitare le perdite ematiche ed evitare la necessità di una trasfusione di sangue da fonti diverse dal paziente.

    I pazienti Testimoni di Geova credono che accettare sangue da una fonte diversa da se stessi vada contro gli insegnamenti scritturali che la loro religione rispetta in modo risoluto.
    Originariamente sviluppata per venire incontro alle necessità della Comunità dei Testimoni di Geova, la chirurgia senza sangue è senza trasfusioni ed è accettabile per i seguaci dei Testimoni di Geova perché gli viene reinfuso il loro stesso sangue*.
    La chirurgia e la medicina senza sangue sono una scelta accettabile che può salvare la vita di questi pazienti e di quelli prudenti sulla sicurezza delle scorte di sangue, ed è sicuro per un crescente numero di condizioni medico-chirurgiche, eccetto per la leucemia acuta e le ferite traumatiche**.
    Le procedure senza sangue hanno dato prova d’essere più sicure della trasfusione di sangue perché aiutano ad eliminare le complicazioni risultanti dalle trasfusioni come immunosoppressione, infezione, o malattie da patogeni emergenti per i quali le nostre scorte di sangue non sono ancora testate”, ha detto la dr.ssa Ford.

    “Anche la degenza ospedaliera è più breve per i nostri pazienti che non vogliono sangue, un risparmio di costi per il paziente e l’istituzione”, ha continuato. L’Ospedale della Pennsylvania di Philadelphia è uno dei centri pionieri per la medicina e la chirurgia senza sangue.

    La dr.ssa Ford paragona il sangue vecchio di settimane spesso usato per trasfusioni ad “acqua da una vasca di pesci sporca”. Esaurita la maggior parte della sua capacità di trasportare ossigeno, il sangue conservato per lo più non è di alcun beneficio per qualsiasi paziente.

    Prima dell’intervento la dr.ssa Ford prepara con attenzione i pazienti, usando medicinali per produrre i globuli rossi del sangue, e gestire i valori della loro emoglobina. Più alto è il livello dell’emoglobina, minori sono i rischi di [dover ricorrere a] una trasfusione.

    La dr.ssa Ford ha eseguito il più elevato numero di trapianti di cellule staminali senza trasfusioni di sangue di chiunque altro al mondo. Tra le procedure per le quali la dr.ssa Ford ha preparato dei pazienti per medicina e chirurgia senza sangue ci sono interventi cardiotoracici, isterectomie radicali, prostatectomie, cistectomie, riparazione di aneurismi, gestione di chemioterapie, e interventi completi alle anche e ai ginocchi.

    L’équipe ‘senza sangue’ dell’Ospedale della Pennsylvania ha salvato la vita a molti pazienti Testimoni di Geova che altrimenti non avrebbero ricevuto delle cure.

    “Visitiamo pazienti da tutto il Paese che vengono da noi per la nostra perizia nella medicina senza sangue. La necessità della comunità dei Testimoni di Geova ci ha aiutato a sviluppare pratiche che non solo possono salvare la vita a loro, ma che possono essere utili anche all’intera comunità dei pazienti”, ha spiegato la dr.ssa Ford.


    ###


    Nota degli editori: un paziente Testimone di Geova, che ha subito con successo un intervento di totale sostituzione dell’anca senza sangue (senza trasfusioni) presso il Centro per la Medicina e la Chirurgia senza sangue dell’Ospedale della Pennsylvania, è disponibile per commenti.

    Per parlare con questo paziente, si prega di contattare Lee-Ann Landis al 215-829-8043 o al 267-236-2866.

    Nota degli Editori: Per parlare con la dr.ssa Ford o saperne di più sul Centro per la Medicina e la Chirurgia senza sangue dell’Ospedale della Pennsylvania, si prega di contattare Lee-Ann Landis al 215-829-8043 o al 267-236-2866.

    A proposito dell’Ospedale della Pennsylvania
    L’Ospedale della Pennsylvania, il primo della Nazione, fu fondato nel 1751 da Benjamin Franklin e il dr. Thomas Bond. Oggi, la struttura di 515 posti letto per le cure intensive offre un’ampia gamma di servizi medici, diagnostici e terapeutici ed è uno dei maggiori istituti di insegnamento e ricerca clinica. L’ospedale ha oltre 25’000 ricoveri l’anno, incluse oltre 5’000 nascite. Con una reputazione nazionale in campi come l’ortopedia, le cure cardiache, la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, l’otorinolaringolatria (ENT) e l’urologia, così come l’ostetricia, i servizi materni e fetali ad alto rischio, la neonatologia, e la salute comportamentale, il campus include pure centri speciali di cura come il Centro Oncologico Joan Karnell, il Centro per la Medicina e la Chirurgia senza sangue, l’Istituto Neurologico della Pennsylvania e il Centro Radiochirurgico Gamma Knife. L’Ospedale della Pennsylvania fa parte del Sistema Sanitario dell’Università della Pennsylvania ed è situato nel distretto storico della Society Hill di Philadelphia.

    Fonte: Eurekalert

    Note della Redazione TdGNews:
    (*) I Testimoni di Geova obiettano anche sull’uso delle trasfusioni autologhe (trasfusioni di sangue proprio raccolto e conservato tempo prima dell’operazione). L’utilizzo del proprio sangue trattato e reinfuso durante l’operazione, invece, è una questione di coscienza.
    (**) Oggi esistono tecniche, attrezzature, sostanze e farmaci che permettono di evitare le trasfusioni di sangue anche in questi casi
    [Modificato da ballodasola 31/12/2007 21:18]
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    ballodasola
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    00 31/12/2007 22:08
    Da anni si cerca di fronteggiare un fenomeno sempre più diffuso e devastante
    Il caso di Paolo, 42 anni, che ha lottato per liberarsi dalla schiavitù
    “Così ho vinto l’alcol”
    “La bottiglia aveva distrutto me e la mia famiglia”

    SAN BENEDETTO - Da anni in Italia si cerca di fronteggiare la piaga dell’alcolismo, sempre più diffuso tra i giovani, e sempre più devastante come problema, viste le tragiche conseguenze che spesso ha sulla vita degli stessi giovani e sugli altri, anche a seguito degli incidenti spesso mortali causati da chi guida in stato di ebbrezza, come le cronache recenti ci hanno tragicamente ricordato.

    I Testimoni di Geova, conosciuti specialmente per la loro opera di evangelizzazione, sono da sempre impegnati nel recupero di chi ha avuto seri problemi. Questo è il caso di Paolo, di 42 anni, sposato con due figli, che ha dovuto lottare molto per liberarsi dalla schiavitù dell’alcool.

    Paolo, come è caduto vittima dell’alcool?

    La condizione familiare non era delle migliori. I miei genitori non andavano d’accordo. La mia adolescenza trascorse rapidamente, ma non fu delle più semplici. Dopo un periodo di stabilità, questi problemi emotivi riaffiorarono e l’alcool divenne il mio rifugio. Facevo parte dei Testimoni di Geova, e i responsabili della comunità mi fecero ripetute visite per aiutarmi a prendere coscienza del mio problema, ma non volevo ammetterlo. Cercavo di ingannare me stesso negando l’evidenza. Intanto stavo rovinando me stesso da un punto di vista fisico e mentale e rendevo impossibile la vita a mia moglie e a mio figlio piccolo. Così, non avendo alcuna intenzione di smettere, fui infine espulso dalla comunità.

    Come ne è uscito?

    Col tempo, a poco a poco, cominciai a riconoscere che l’alcool era davvero un problema. Capii che stava danneggiando me e la mia famiglia. Ma non era facile però affrontare e abbandonare il mio vizio. Era come combattere tante battaglie, da cui ogni volta ne uscivo sconfitto. Provai a cercare di impegnarmi in cose che potessero sostituirlo, ma ricadevo sempre nello stesso errore. Ebbi varie vicissitudini che mi portarono anche a essere ricoverato in strutture sanitarie specializzate, ma senza risultati. In una occasione addirittura scappai da uno di questi ospedali senza nemmeno sapere dove andare. In un momento in cui mi sentivo sempre più solo e disperato, chiesi aiuto a uno dei pastori della congregazione dei Testimoni di Geova. Mi aiutarono a capire che non dovevo arrendermi, che potevo farcela come era capitato ad altri che ora sono liberi da questo problema. Fu molto importante per me sentire quelle parole di incoraggiamento. Praticamente mi diedero l’impulso di tornare a combattere. Ripresi quindi a frequentare i raduni dei Testimoni di Geova, riacquistai gradualmente quella fede in Dio che avevo ormai perso. Ripresi anche a pregare e sentivo che questo mi dava la forza per combattere, soprattutto in quei momenti in cui ero tentato di bere. Infine, anche se i progressi furono lenti ed ebbi momenti critici, riuscì nel mio intento di liberarmi dall’alcoolismo.

    Come è la sua vita ora?

    Oggi la mia vita è molto diversa. Ho una famiglia, una moglie e due figli stupendi, che mi sostengono nei momenti difficili. Ho un lavoro che mi gratifica e soprattutto la consapevolezza di vivere senza compromessi; e sia la mia fede in Dio che la compagnia degli altri componenti della congregazione mi aiutano costantemente a vincere le battaglie quotidiane per non ricadere più vittima dell’alcol.

    Cosa si sente di dire a quanti sono vittime della malattia dell’alcol?

    Posso solo dire che il vizio del bere può essere superato. Basta incontrare le persone giuste che ti aiutino e sopratutto avere una grande forza di volontà. Quello che intendo dire è che gli alcolisti spesso si nascondono dietro la malattia e non si rendono conto che ci sono le possibilità per uscirne. Io ad esempio sono uno di questi casi. L’appello che lancio a quanti oggi sono schiavi dell’alcol è di guardarsi attorno e farsi aiutare perchè, come dicevo, si può guarire. Io sono stato fortunato è vero ma posso assicurare che c’è gente pronta a darti una mano importante per uscire dal tunnel dell’alcol.

    LUCIANO SGAMBETTERRA

    Fonte: Corriere Adriatico

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    Daniela47
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    00 01/01/2008 09:01
    xBallonzola da sola, non te la prendere. Fattene una ragione !! Non sei molto utile alla Soc. Torre di Guardia

    Vedi povera BDS.
    Penso che tutti in un certo senso comprendano la fatica che stai facendo per trovare agganci utili da controbattere gli argomenti scottanti che mettono in luce i vari aspetti poco edificanti dell'organizzazione di cui ti sei innamorata.
    Ma è doveroso riportarti alla realtà sui sistemi geovisti subdoli che ormai non pagano più nessuno.
    Hai toccato un tasto che rivela altre mosse squalificanti per il geovismo.
    Vedi LORO cercano di fare effetto propagandistico cercando di sfruttare tutto e tutti.
    Così ogni conversione che riescano a strappare nelle carceri o su soggetti particolari ne fanno fare dai LORO addetti stampa casi clamorosi per la loro pubblicità effimera.
    Ma come è stato discusso anche in altri forum produce solo effetti diversi da quelli che LORO si propongono.
    Infatti di tutte le confessioni religiose che recano aiuto, misericordia, conforto e solidarietà fattiva nelle carceri ed in ambienti a rischio, ogni giorno con umiltà, con DISINTERESSE, ed in silenzio aiutando moralmente e materialmente la maggior parte di detenuti o disadattati, senza chieder nulla in cambio e senza strombazzarlo sui giornali come se fosse una sorta di partita...Tu quanti ne hai convertiti ? Io di più, tu di meno...
    l'unica che cerca un interesse pubblicistico commerciale è solo la religione dei TDG.
    Ma questo è un metodo non di una religione ma di una società commerciale che cerca solo di vendere.....

    LORO i tuoi amici TDG, sfruttano poco onorevolmente, queste molto poche conversione, a paragone delle altre confessioni, per dare risalto e massima pubblicità proprio come può fare solo chi commercia.
    Tu sai che gli articoli tipo quelli che hai postato sulle conversioni vengono scritti dagli addetti stampa geovisti stessi ? e chiedono di essere ospitati nei quotidiani ?

    Questo la dice lunga. E non possono smentire perchè ne sono ben a conoscenza !!!

    Pensa tu, povera orsachiotta,se per ogni conversione cattolica o di altre confessioni religiose, ognuno prendesse gli stessi spazi sui giornali per reclamizzarSI ?
    Te lo immagini ogni giorno più che un giornale dovrebbero stampare volumi interi.

    Ma a differenza di una "dottrina così poco dottrina" come quella geovista che si nutre di pubblicità, le altre FEDI non hanno bisogno di reclamizzarsi. LO FANNO IN SILENZIO E BASTA.

    Citami un passo della bibbia dove si inviti a reclamizzare ogni conversione con i metodi propagandastici a disposizione.
    Non credo che la Bibbia dica che ogni conversione di detenuti o simili si debba reclamizzarla come per una scatola di sapone.

    E per queste dimostrazioni che servono solo ad una società commerciale come la torre di guardia abituata a campare sulla propaganda, ti sei data tanto da fare ?

    Dai retta Fatti spesso, molto spesso, delle belle doce fredde per calmare tutto il ribollimento che accumuli come un generatore, di sicuro riuscirai a tenere a freno certe paranoie...

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    ballodasola
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    00 01/01/2008 09:55
    ...avrei potuto agevolmente prevedere la tua risposta,cosa che ho anche parzialmente fatto.La differenza è che io ti ho sintetizzata in due parole,tu fai i tuoi solito rimbombanti sempre più vuoti e pure detti e ridetti sproloqui(o procalmi,come li chiama Hus,è più bello,ma se scrivo proclami ti anticipo che dici che copio perchè non so cosa dire).E se linko un caso di disadattamneto cattolico,cosa che è anche già stata fatta?Basta rivedere le risposte che avete dato a Gengi.Il gioco è fatto!

    Rispondi piuttosto a tutto quello che ,forse(ti lascio il beneficio del dubio vah!), non sei neanche in grado di capire.A questo punto ho la certezza che non sei in grado di farlo,ma il mio modo di essere mi impone di continuare a lasciarti delle chance(sai,77 volte 7,ma tu le stai rapidamnete consumando battendo sempre e solo su un unico chiodo)

    Sai la fatica che sto facendo per trovare la mia verità è sotto gli occhi di tutti,si vede e si sente,non o paura di far vedere i miei limiti e anche l'ignoranza di certi argomenti,e si vede anche il fatto di non avere ancora opinioni in molti aspetti del discorso religioso e non me ne vergogno affatto a differenza di te che sei ottusamnete blindata in una stolta e cieca sicurezza,!!

    Le tue reazioni sono scomposte quanto le mie:la differenza?Io lo vedo,tu no!!

    buona doccia

    bds
  • barnabino
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    00 01/01/2008 20:58
    Possibile che nessuno di voi sappia che fine ha fatto questa ragazza osimana? Personalmente non abito in quella bella città marchigiana e dunque non vedo come potrei saperlo... visto che avete postato voi l'esperienza dovreste dirci come è andata a finire, comunque a me è arrivata la voce che abbia chiesto di tornare nella congregazione cristiana e oggi sia di nuovo un sorella.

    Shalom

6