00 07/01/2008 17:31
Re:
purolator, 07/01/2008 14.45:

"La globalizzazione non è sinonimo di ordine mondiale". Questo il messaggio di Benedetto XVI nella sua omelia in occasione dell'Epifania, ricordando come "i conflitti per la supremazia economica e l'accaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime" impedisca la giusta redistribuzione delle ricchezze tra la popolazione mondiale. Richiama così all'austerità e ad uno stile di vita più sobrio, con una giusta distribuzione delle risorse, unica soluzione per instaurare "un ordine di sviluppo giusto e sostenibile".

Il Vaticano, inteso come entità economica e politica, non può però essere certo considerato come un termine di paragone o come esempio di giusta applicazione della dottrina "equa e solidale". La Chiesa, "sebbene sia Santa", ha la struttura di una vera multinazionale, con una holding bancaria al suo interno, lo IOR, che funge da tesoreria di una rete finanziaria fitta e ben radicata nel sistema bancario mondiale. I suoi rappresentanti siedono all'interno del Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale Europea e, per stessa ammissione della Commissione Europea, le Istituzioni Finanziarie del Vaticano non possono essere sottoposte alla normativa anti-riciclaggio comunitaria, né a quella degli Stati nazionali.

Le sue proprietà immobiliari si estendono in ogni Stato che si possa definire vicino alla dottrina cattolica, grazie alle sue rivendicazioni storiche e ai numerosi accordi bilaterali conclusi con i Governi. Un tale impero economico, si accompagna ad un dilagante potere mediatico e religioso, che gli conferisce l'assoluto controllo sulle coscienze degli uomini, e così anche sulle leggi e sulle decisioni politiche degli Stati. Da tanto potere non dovrebbe derivare l'impotenza e l'indifferenza a cui invece assistiamo dinanzi alle guerre, alle carestie e alle emergenze umanitarie che distruggono i Paesi più poveri della Terra e quelli detentori delle ricchezze e delle risorse strategiche per la sopravvivenza dei Paesi occidentali.

Perdono così di significato le parole e le omelie contro la guerra e la globalizzazione, se rappresentano solo ciò che la massa e l'opinione pubblica si aspetta di ascoltare, se non sono la vera espressione del credo e della missione del Vaticano, se in realtà sono gli stessi carnefici dei popoli che dovrebbe difendere. Benedetto XVI, così, critica fortemente la globalizzazione come "ordine mondiale", annunciando l'avvento di una nuova era, in cui il sacrificio di ognuno di noi sarà rivolto al bene collettivo. Nessun riferimento è stato tuttavia fatto nei confronti dei signori della guerra, ai finanziatori dei conflitti, a coloro che muovono le alte sfere del potere e fanno sì che le strutture e le entità economiche perpetuino un sistema energetico arcaico e obsoleto. Nessuna condanna contro l'usura bancaria, contro le speculazioni e gli sciacallaggi, che stanno facendo carne da macello delle nostre piccole imprese e della nostra economia. Non vi sono omelie né preghiere, per definire il gesto di un piccolo commerciante di Bari che decide di suicidarsi, bruciandosi vivo dinanzi ad una chiesa, spinto dalla disperazione e dal peso dei debiti che stava portando al fallimento e alla povertà la sua famiglia. Giorno per giorno, ci stanno trascinando nell'oblio, le crisi si succedono con una frequenza inarrestabile, mentre i nostri governi si preparano ad entrare nell'epoca delle guerre perpetue...................



SOTTOSCRIVO IN PIENO

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