00 21/02/2008 18:05
Gli scritti di Felix saranno messi in maiuscolo, mentre le mie risposte saranno in minuscolo. Farò questo per motivi di praticità.
…Non è stato facile prendere questa decisione…

GENESI 1:1

Sono d’accordo con l’esposizione di Felix.

GENESI 1:26.

QUI DIO NON STA PARLANDO A SE’ STESSO MA A COLUI O COLORO CHE HANNO PRESO PARTE O SONO STATI OSSERVATORI DELLA CREAZIONE. NON ESSENDO STATO IO PERSONALMENTE PRESENTE ALL’ATTO O AGLI ATTI CREATIVI NON POSSO DIRE CON CERTEZZA CHI C’ERA IN QUEL DETERMINATO MOMENTO. AD OGNI MODO, GIOBBE 38:4-7 MOSTRA CHE GLI ANGELI DI DIO ERANO PRESENTI…. SI’ I FIGLI DI DIO SONO GLI ANGELI ED ERANO PRESENTI ALLA CREAZIONE DELLA TERRA, QUINDI ANCHE A QUELLA DELL’UOMO CHE E’ STATO CREATO DOPO. PROVERBI 1:30 E GIOVANNI 1:3 INVECE DICHIARANO CHE IL FIGLIO ERA PRESENTE DA PRIMA ANCORA IN QUANTO FU USATO PER CREARE TUTTE LE COSE (1CORINZI 8:6)

Indubbiamente il passo non parla di una trinità, senza considerare che durante l’opera creativa di Dio vi erano altre persone spirituali, parte della creazione. Gli angeli appunto, come fa notare giustamente lo stesso Felix.
Ebbene, tenendo conto di ciò dovremmo concludere che quando Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”, Yahvé parlava con creature angeliche? Non credo proprio. Nella scrittura è chiaramente affermato come l’uomo sia stato fatto a immagine e somiglianza di Dio, (Genesi 1,26-27). In nessun punto della parola di Dio viene detto che l’umanità è stata creata a immagine e somiglianza degl’angeli e ne che questi ultimi sono a immagine di Dio. Quindi è ovvio che Dio in quel momento non parlava con esseri angelici, ossia semplici angeli, oppure cherubini, serafini o addirittura il suo Arcangelo Michele. Infatti essi per quanto possono essere di rango differente, rimangono sempre creature angeliche.
Bensì come minimo con una persona distinta da lui, ma comunque non di natura angelica.

PER FARCI UN IDEA UN’IDEA COME ANCHE I TRINITARI STESSI ABBIANO LE IDEE CONFUSE A RIGUARDO DOBBIAMO NOTARE I SEGUENTI COMMENTI: “FACCIAMO…QUESTO PLURALE PUO’ INDICARE UNA DELIBERAZIONE DI DIO CON LA SUA CORTE CELESTE”. (CON)
“FACCIAMO: COSI’, A NOSTRO MODO D’INTENDERE, DIO PARLO’ TRA SE’”. (PIB)
“DIO SI CONSIGLIA CON LA SUA CORTE CELESTE”. (CEI)
“FORSE PLURALE DI MAESTA’: IL COMUNE NOME PER DIO ERA ELHOIM, UNA FORMA PLURALE. MA POSSIBILMENTE LA FORMA PLURALE INDICA UNA DISCUSSIONE TRA DIO E LA SUA CORTE CELESTE. (JB)
“L’IMPERATIVO PLURALE FACCIAMO SUPPLISCE LA PRIMA PERSONA DEL SINGOLARE CHE NON ESISTE. IN TALI CASI SI HA COME LO SDOPPIAMENTO DELLA PROPRIA PERSONA: L’INTELLIGENZA ORDINA ALLA VOLONTA’. (NA)
“FACCIAMO… NON E’ SOLO UN PLURALE “MAESTATICO”, CIOE’ DI SOLENNITA’, NE’ UN ALLUSIONE ALLA TRINITA’…SI TRATTA, INVECE, DI UN DIALOGO CHE COINVOLGE TUTTA LA CORTE CELESTE”. (LA BIBBIA PER LA FAMIGLIA (1993) G. RAVASI)

Ciò dimostra solo e semplicemente che fra i trinitari vi può essere una divergenza interpretativa riguardante singoli passi, anche se poi tutti costoro sono concordi nell’affermare che la bibbia nel suo insieme insegna la trinità, (ed è questo quello che conta). Avere delle differenti opinioni fra credenti su questioni secondarie non significa essere confusi, perché ognuno di essi è convinto di ciò che dice e nello stesso tempo rispetta il proprio conservo pur se ha opinioni differenti.

SE, IN QUESTO PASSO, LA PAROLA “FACCIAMO” SI RIFERISCE ALLA TRINITA’ COME I TRINITARI CREDONO, COME SI SPIEGA CHE GLI EBREI NON CAPIRONO LA TRINITA’ DI DIO, MA SI DOVETTE ASPETTARE OLTRE DUE MILLENNI?

Perché questo passo non parla di trinità. La natura trinitaria di Dio l’abbiamo scoperta con l’avvento del Cristo e la formazione delle scritture cristiane.

INOLTRE, LA GRAMMATICA AL VERSETTO SUCCESSIVO AVREBBE RICHIESTO COME MINIMO LA SEGUENTE FRASE: “E LORO CREARONO L’UOMO A LORO IMMAGINE”.

Questi sono cavilli. Limitiamoci semplicemente a riportare il significato del testo:
“Dio disse”: Yahvé viene visto come Dio unico.
“facciamo l’uomo a nostra immagine”: Dio pur essendo “uno”, non è una sola persona, oppure costituito da una singolo individuo, ma come minimo da due. Perché?
1) le creature intelligenti formate da Dio fino a quel momento erano solo di natura angelica.
2) L’uomo però come si è detto è immagine di Dio, non degl’angeli.
3) Di conseguenza la persona o le persone con la quale o le quali il Padre celeste parlava, non poteva o potevano essere angeli. Qualsiasi fosse il suo o loro rango e quindi non poteva nemmeno essere una creatura.
“Dio creò l’uomo a sua immagine”: In questo caso viene messa in risalto di nuovo l’unicità di Dio, (Deuteronomio 6,4).

C’E’ DA DIRE CHE ERA, ED E’ TUTT’ORA, USANZA PER QUALCUNO CHE HA AUTORITA’ PARLARE DI SE’ STESSO AL PLURALE. IN SAMUELE 16:20 LEGGIAMO: … (CEI). IL CONTESTO SEMBRA MOSTRARE CHE EGLI CERCO’ CONSIGLIO DA SE’ STESSO. ANCORA EGLI RIFERISCE A SE’ STESSO COME A “NOI”. (ESDRA 4:16-19).

Ho letto i brani. In 2 samuele Absalom chiede ad aitofel un consiglio rivolgendosi a lui con il dovuto rispetto: “consigliate quello che dobbiamo fare”, mentre in Esdra il popolo d’Israele risponde ai suoi nemici usando ovviamente il pronome personale plurale “noi”. Certo può darsi che sia stato un solo israelita a parlare in nome di tutta la sua gente, ciò non toglie che con quel “noi” non si riferiva certo solo a se stesso, ma a tutti i suoi connazionali…

PERCIO’, QUANDO DIO DISSE “FACCIAMO”, STAVA PARLANDO SICURAMENTE A SUO FIGLIO O ALLA SUA CORTE ANGELICA. QUI DIO, SI RIVOLGEVA ALMENO AD UN’ALTRA PERSONA CHE VOLEVA FAR PARTECIPARE ALL’ATTO CREATIVO. EGLI NON E’ UNA TRINITA’, UN DIO IN TRE PERSONE, COSI’ CHE UNA SUA PERSONA DICESSE ALLE SUE ALTRE DUE PERSONE: “FACCIAMO”.

Quando Dio disse “facciamo” stava parlando sicuramente con suo Figlio, certamente non con la sua corte angelica. Oltretutto è stato dimostrato come la persona o le persone con le quali parlava Dio non possono essere creature.
Conclusione: Torno a ribadirlo. Questo passo di per se stesso non prova la trinità, ma altre cose comunque interessanti.

GENESI 3:22

…QUI’ DIO STA PARLANDO AL SUO LOGOS (GIOVANNI 1:1), CHE E’ IMMAGINE DI DIO (GIOVANNI 1:1), CHE E’ IMMAGINE DI DIO (COLOSSESI 1:15), MA NON DIO. VEDI GENESI 1:26.

Concordo che Dio sta parlando con il suo Logos e che il passo di per se stesso non prova la trinità. Per quanto riguarda il resto è ovvio che l’uomo ha voluto decidere da se cosa è buono e cosa è sbagliato il che come sappiamo è un privilegio solo di Dio: “e’ diventato come uno di noi, quanto la conoscenza del bene e del male, diceva Dio al suo Logos”…. Si il Padre e il suo Logos hanno il diritto di decidere cosa è buono e cosa è sbagliato e questo è un diritto che può avere solo il vero Dio. Riflettiamoci sopra…

GENESI 11:7

STESSA TATTICA, CIOE’ QUELLA DI DIMOSTRARE LA TRINITA’ CON LA PAROLA PLURALE “SCENDIAMO”. QUI DIO STA PARLANDO CON SUO FIGLIO E CON I SUOI ANGELI. SE PRENDIAMO TINITARIAMENTE LA PAROLA “SCENDIAMO” ALLORA DOBBIAMO DIRE ANCHE CHE DIO E’ SCESO SULLA TERRA, COSA CHE COSI’ NON E’. VEDI GENESI 1:26.

In tutta sincerità non capisco come il passo di genesi “confuti” il fatto che Dio possa scendere sulla terra. Ad ogni modo anche questo passo “da solo” non prova la trinità.