Cara Amica,
La Bibbia non dice da nessuna parta "Dio da Dio" (mi fai vedere dove?) e nel versetto di 1 Giovanni 5:20 l'espressione "vero Dio" non si riferisce a Gesù ma al Padre, come puoi anche dedurre da Giovanni 17:3.
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il Padre è chiamato Signore, Kirios, sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento (Salmo 35,23 Heb = Salmo 34,23 LXX; Matteo 11,25; Apocalisse 4,11; Apocalisse 22,6), mentre il Figlio, oltre ad essere chiamato Signore Kirios (Atti 2,36; Romani 10,9; 1 Corinzi 8,6; Filippesi 2,11; Giuda 1,4; Apocalisse 17,14; Apocalisse 19,16), è chiaramente detto Dio cioèTheos in vari punti del Nuovo Testamento (Giovanni 1,1; Giovanni 20,28; Romani 9,5; Filippesi 2,6; Colossesi 2,9; Tito 2,13; Ebrei 1,8; 1 Giovanni 5,20) e in molti scritti dei padri apostolici del primo secolo.
Il pronome "questi" (in greco ) sembra poi riferirsi a Cristo per almeno tre motivi:
per logica e per correttezza grammaticale un pronome personale dovrebbe riguardare l'ultima persona nominata e non quella precedente (nel nostro caso il "Figlio suo Gesù Cristo" e non il "Vero"); 2 se ammettiamo che il pronome "questi" si riferisca alla persona precedente (il Vero) si ha una tautologia, cioè una pedante ripetizione dello stesso concetto con parole diverse; la frase suonerebbe allora così: Questi (il Vero) è il Vero Dio e la vita eterna; il Vero (a???????) e la Vita Eterna (a?????? ???) sono due attributi caratteristici del Figlio e non solo del Padre come confermano i versetti seguenti: Vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata (1 Giovanni 1,2) E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna , e questa vita è nel Figlio suo. (1 Giovanni 5,11); Queste cose dice il Santo, il Vero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre (Apocalisse 3,7).
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Continui a non centrare il problema: la trinità è essenziale per il cristinesimo?
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Ti rigiro la domanda
La Divinità Sostanziale di Cristo è essenziale al Cristianesimo?
Una volta risposto a questa domanda avrai in realtà due risposte per consequenzialità
Così che nel frattempo almeno avrai una biunità ;D
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Le citazioni dei padri sono contradditorie
Non significa nulla.
Sono concordi nell’affermare che Cristo è Dio a quanto pare anche se
La Trinità non era un concetto ancora compreso
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Qui ti rispondi da sola:
Il senso è "aspetto, portamento, aspetto esteriore, espressione, apparenza, forma, forma visibile".
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Qui hai estrapolato una mezza risposta
Te la ripropongo
sebbene nel nuovo testamento il termine ‘’ morphè’’ compare due volte in : (Filippesi 2,6 e Marco 16,12), nell'Antico Testamento compare varie volte nella Settanta (ad esempio: Giudici 8,18; Giobbe 4,16; Isaia 44,13; Daniele 3,19). Il senso è "aspetto, portamento, aspetto esteriore, espressione, apparenza, forma, forma visibile". Si noti che Filippesi 2,6 usa morphè in senso di natura, anche se per natura o essenza ci si sarebbero aspettati i termini greci (ousia) o (fusis). Il fatto che morphè non indichi solo la forma esteriore ma anche la sostanza è comunque confermato da Colossesi 2,9 (in lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità). In alcuni classici greci il termine morphè è poi talvolta usato anche nel senso di "natura o essenza" e può talora significare anche "bellezza, splendore e leggiadria". Hanno interpretato il termine "morfhé" come "sostanza o natura" anche alcuni Padri greci come Basilio, Gregorio di Nissa, Cirillo Alessandrino, Giovanni Crisostomo e Giovanni Damasceno. Nel Nuovo Testamento si trova poi in Giovanni 5,18 il termine (che non riesco a riportarvi qui) ‘’uguale ugual(mente)’’ a Dio
‘’Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.’’
il termine (in greco) UGUALE(MENTE) A DIO indica infatti inequivocabilmente uguaglianza ed equivalenza. La traduzione letterale di UGUALE(MENTE) A DIO potrebbe essere "ugualmente". Viene infatti qui usata la costruzione avverbiale neutra per dare maggiore enfasi alla frase e per sottolineare l’uguaglianza del Figlio con Padre (per natura, rango, trattamento ed attributi). Come in Luca 6,34 e in Apocalisse 21,16 non ha alcuna valenza riduttiva e può legittimamente tradursi con “uguale”.
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In tutti i casi questa discussione sta diventando OT, alla fine si è rivelata una discussione PRO e CONTRO la trinità.
Contro? E perché?
Il problema è un altro, se i TdG non sono cristiani perchè non confessano Cristo come Dio ma come Salvatore, Messia e Figlio di Dio allora COSA SONO?
Non sono Ebrei, non sono Musulmani e non sono Cristiani.. e allora cosa sarebbero? Poichè credono in Dio (Geova) fanno paret di una delle tre correnti monoteiste...
Allora i TdG sono una "religione a se"? Forse in questo senso sono "separati dal mondo"?
A te la risposta amica mia.
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Ma guarda che il punto secondo me non è nemmeno questo, seriamente
Per me posso dirti che molti testimoni che ho conosciuto
Non sono meno cristiani dei cattolici anzi spesso lo sono di più per vera convinzione a vivere il vangelo in comunione coi fratelli,
Io ne faccio se vuoi una questione molto diversa che non mi sembra il caso di affrontare qui ora, se vuoi lo faremo, per me il mistero di Gesù Cristo va al di là di ogni superficiale ‘’denominazione’’
Un caro saluto
lucy