00 23/01/2007 13:57


Mi sembra chiaro che il compito di giudicare delle persone in congregazione se commettevano qualche peccato, era delegato ad un gruppo definito della congregazione. Sappiamo che nella congregazione non erano tutti i componenti che avevano il compito di pascere il gregge ma solo alcuni qualificati come si capisce dalla lettera di Pietro a Timoteo.



E da cosa ti sembra chiaro? dalle due scritture che citi?
Mi pare che le due scritture non dimostrino assolutamente l'esistenza di comitati giudiziari segreti. Non mi pare che , nei versetti che citi come in nessun altra parte, ci siano riferimenti a sedute segrete composte da un numero prestabilito di uomini. Non si parla di un tempo minimo per la riassociazione degli eventuali peccatori, non si parla di comitati d'appello e neppure di quanti dovrebbero essere ecc ecc.
E' evidente che Paolo si stava rivolgendo a tutti i cristiani di Corinti, non solo ad un gruppo specifico di anziani. E' evidente quindi che la giustizia era amministrata da tutti i componenti della congregazione e si espelleva un peccatore impenitente che praticava il peccato e non voleva assolutamente pentirsi.
Tutte le norme che i TDG hanno stabilito per amministrare la giustizia non hanno alcun fondamento biblico e l'esistenza dei comitati giudiziari è priva di fondamento scritturale.
MAIe ripeto, Mai (!) in nessun versetto delle Bibbia si parla dell'esistenza di un tribunale interno tra i primi Cristiani e questo è quanto.
Quello che poi tu vuoi intuire dalle scritture è una semplice intuizione priva di prove oggettive.
Quindi mi sa priva anche di valore, con tutto il rispetto.
Cordialmente Marco Piccioni