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55Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: "Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?". 57Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché essi potessero prenderlo.
1Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. 4Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: 5"Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?". 6Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me".
9Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Gesù ha chiamato dalla tomba Lazzaro che era di quattro giorni ed è tornato a vita. Proviamo a pensare, se ci è capitato di vedere la salma di un defunto, è fredda come marmo e come esso rigida, al secondo giorno comincia a mandare cattivo odore e sappiamo che la carne comincia putrefare.
Gesù chiama Lazzaro e questo, morto da quattro giorni si alza, potrebbe sembrare un gioco di prestigio, e forse, se fossimo stati presenti nonostante l’eccezionalità dell’ evento avremmo stentato a credere, perché per noi non sono mai sufficienti i segni, ne vogliamo degli altri e sempre più grandi. Ma Gesù non è un prestigiatore e non vuole obbligare nessuno: lascia un segno ben chiaro ma non impone. Comunque ci mostra che Lui è LA VITA.
Le sorelle di Lazzaro, hanno vissuto sulla pelle la meraviglia di quel che è successo al fratello e con un amore ammirato per quell’ amico che comanda alla morte e che ridona la vita, non possono che fare un gesto di gratitudine: invitarlo ad una cena.
Quel Gesù che per aver detto:- Prima che il mondo fosse IO SONO-(definizione di Dio, l’ Eterno presente)sfugge per poco alla lapidazione. Per un fedele ebreo tutto ciò è inconcepibile. Queste donne sono innamorate di Gesù e sentono per Lui un sentimento grande che riempie la loro esistenza e avvertono la verità delle parole -…diventerete acqua che zampilla e non avrete più sete- e si abbandonano alle sue parole che divengono nutrimento per loro.
Come poteva questa donna, Maria, ricca e sensuale, mostrargli, al di là di ogni convenzione sociale, la sua gratitudine e l’ amore che provava?
Prende un profumo dal valore esorbitante anche per i nostri giorni e lo cosparge sui piedi: una porzione del corpo piuttosto dimessa, impolverati dal camminare, magari sudati, che potevano avere un odore non piacevole e li unge, li bacia, li asciuga coi capelli.
I capelli, orgoglio di ogni donna, li scioglie e usa parte della sua persona per asciugare quei piedi, vuol fargli sentire quanto lo ama. Come si può ricambiare il dono della vita fatta al fratello; la vita non ha prezzo e per questo prende ciò che ha di più prezioso: quel profumo, che inonda la casa, come l’ amore che prova. E c’ è chi, Giuda, che vede in questo uno spreco che poteva essere usato molto meglio. E’ abituato a gestire le casse e sente quasi al tatto scorrergli tra le dita il valore di quelle essenze, ma non sa capire il valore della vita, infatti vende una vita per trenta denari: quanto è svalutata! Lui che tiene ai soldi è talmente preso da essi che non sa valutare il prezzo della vita,
mentre quella donna non esita ad usare per Lui la cosa che ha di più prezioso perché ha ridato la vita al fratello e la vita non ha prezzo.


Quel vaso rotto dice che anche il corpo del suo Signore verrà squassato e inonderà del suo spirito
l’ universo. Il gesto di ungere il suo Signore sarà questo il momento in cui lo potrà fare, perché al mattino dopo il sabato Lui non ci sarà più, sarà già risorto, segno del nostro futuro verso cui siamo in cammino. Lui per amore dona il suo di profumo e lo cosparge su ogni creatura, infatti non si adira ma intercede presso il Padre perché: -non sanno quello che fanno- Lui che ha voluto rivestirsi del nostro dolore e di quei bisogni di noi creature, ci ha svelato le parole del Padre: unico modo per parlare con noi, e noi non abbiamo il coraggio di restare abbagliati da questa manifestazione di vicinanza con noi creature, a cui ha affidato la sua creazione.
Il suo Amore si può ben definire Assoluto e con la lettera maiuscola, perché per proclamare la sua natura divina viene messo in croce dalle sue creature. Lui che: -…prima che il mondo fosse IO SONO- Eppure si confonde il suo messaggio con gli apparati e si rinuncia ad abbracciare la cosa più strabiliante che creatura umana possa sapere, che cioè un Dio s’ è fatto uomo per dire che non siamo soli.