00 28/03/2008 00:50
Re: Re:
presso, 27/03/2008 22.26:



ciao .. io credo che tu hai una visone della relazione tra religione e politica prevenuta , faccio un esempio in america i pretendenti al potere sono sicuramente nolto legati alla religione , chi evangelico , chi mormone , chi avventista , ci fanno credere chenon hanno una tunica ma alla fine sono più legati religiosamente più di noi , percui preferisco un chiesa che chiede a chi partecipa alla vita politica di fare leggi sempre più verso un rispetto della cristianità o almeno dei diritti fondamentali dell'uomo che chi si nasconde dentro un vestito in giaca e cravatta
e poi sicuramente anche le religoni scendono o salono a seconda di come si evolve la società , esempio le terre dove le religioni emergono man mano si vede i cambiamenti repentini ersempio cina , esempio tibet , esempio russia ecc..ecc.





Si dice che l'abito non faccia il monaco.
Sia che si indossi un abito talare, che si indossi cravatta e camicia, o che si indossi qualunque altro manto, sta di fatto che ciò che distingue un intervento relgioso da quello politico si basa sul tipo di promessa:

La promessa dei religiosi ha un potere più persuasivo, direi quasi assoluto, perchè addita la divinità come garante delle promessa, oltre, ovviamente, per i più ostinati, a far ricorso alla incombente minaccia divina.

La promessa dei politici ha un potere molto meno persuasivo, perchè addita l'uomo, considerato limitato e spesso bugiardo, come garante delle promesse e, le minacce, possono, tuttalpiù, essere un deterrente nelle dittature e nei totalitarismi, ma non nelle democrazie (non in senso assoluto ovviamente ... perchè ci son democrazie che somigliano più a dittature).

Saluti

Pyccolo