00 07/03/2007 17:10
iL SIG. m@ario59 scrive:


Non è difficile ricostruire il modus operandi mediante il quale
un'amico o uno stretto parente avrebbe potuto sequestrare Emo Piccioni cercando di farlo passare per atto criminale fatto per motivi religiosi.

Tale stretto parente, al corrente dei numeri telefonici di esponenti di spicco di altra diocesi, si prepare il terreno telefonando a quell'altra diocesi.

Prende appuntamenti con un esponente mandandoli deserti.

Poi telefona al suo obbiettivo: Emo Piccioni.

Tale stretto parente sa che in quel momento egli sta lì e non può telefonare a vuoto nè può rispondergli un altro.

Bingo!!! Risponde Emo Piccioni, ma sul luogo dell'appuntamento non va, la persona che va lì non trova nessuno e nemmeno Emo Piccioni vi avrebbe trovato nessuno.

Quando Emo Piccioni va personalmente sul luogo dell'appuntamento non trova nessuno. Emo Piccioni va via, fino a quel momento non era avvenuto alcun sequestro.

Poi Emo Piccioni si ricorda che ha una incombenza da sbrigare con uno stretto parente o un amico.

Va sul luogo di quest'appuntamento e lascia la macchina chiusa e parcheggiata in una piazza.

Mentre cammina tranquillamente l'auto del congiunto o dell'amico lo affianca e lo invita a salire.

Emo Piccioni sale tranquillo e fiducioso e l'auto parte. E' buio
e in un luogo propizio un colpo in testa lo fa svenire.

L'auto continua una lunga corsa nel buio. Buio in cui svanisce Emo Piccioni.

Ritroveranno solo la sua macchina chiusa e in perfetto ordine in una piazzetta.

A completare la messa in scena del sequestro a sfondo religioso
c'è un biglietto: "morirete tutti".

Stranamente non è successo più niente ma in effetti non è affatto strano, l'obbiettivo oramai è stato raggiunto.

Il rapitore insiste che si continui a seguire la pista religiosa per mettere cortine fumogene fra se e gli investigatori.

Ma questa naturalmente è solo una ipotesi, vero Sig. MPA?

Mario.




Io non ti dovrei rispondere ma visto che sei cosi stupido da insistere ecco quà:

TUTTA LA FAMIGLIA PICCIONI, MARCO PICCIONI IN PRIMIS, SONO STATI OGGETTO DI INDAGINI DOVEROSE DA PARTE DELLA MAGISTRATURA CON CONSEGUENTE RILIEVO DELLA LORO COMPLETA ESTRANEITA' AI FATTI. LA MAGISTRATURA E' UNANIME NEL CONSIDERARE MARCO PICCIONI E LA SUA FAMIGLIA VITTIME SOFFERENTI DI QUESTO ORRIBILE ATTO.
VORREI FAR NOTARE ALTRESI' CHE E' PROPRIO GRAZIE ALL'INSISTENZA DI MARCO PICCIONI E DEI SUOI FAMILIARI CHE SI PARLA ANCORA DEL SEQUESTRO DI SUO PADRE. SE QUESTO NON FOSSE ACCADUTO L'INDAGINE SAREBBE STATA SEMPLICEMENTE ARCHIVIATA.
ORA, COMPRESO QUESTO PUNTO, QUALSIASI IDIOTA COMPRENDEREBBE CHE E' NELL'INTERESSE DEI SEQUESTRATORI CHE NON SI INDAGHI PIU', MA MARCO PICCIONI E I SUOI FAMILIARI SI OPPORRANNO SEMPRE A QUALSIASI TENTATIVO DI ARCHIVIAZIONE E DI INTRALCIO ALLE INDAGINI.

Spero di essere stato chiaro. I tentativi di questo sedicente simpatizzante TDG sono solo dei tentativi di depistaggio, che verranno segnalati alla magistratura e alla polizia postale affinchè si faccia luce su questo sinistro e schifoso tentativo di depistaggio.
Preciso che il fatto che io sia stato indagato non mi indigna per nulla. Era doveroso per i magistrati svolgere approfondite indagini sui familiari.
Solo un idiota potrebbe pensare che i magistrati non ci fossero arrivati da soli.
Le indagini sono state molto approfondite e , naturalmente, scagionano completamente anche i miei familiari.
I testimoni di Geova farebbero bene a collaborare con la giustizia senza nascondere in modo omertoso fatti già comprovati dai miei investigatori che potrebbero dare una svolta alle indagini.
Marco Piccioni