00 24/03/2010 08:52
Re:
dispensa., 3/17/2010 5:36 PM:


Purtroppo Rutherford intendeva unità di intenti, null'altro che questo.
Barnabino gioca con i termini... A lui da fastidio che la trinità intera possa avere il "non nome" di "Geova" e invita gli sprovveduti alla confusione.




Ehmm..io sono uno sprovveduto che vuole essere illuminato sul pensiero dalla trinità che si chiama Geova,vorrei sapere come essere illuminato..grazie!



Premetto che rispondo solo perchè è un argomento che mi appassiona, non ho intenzione di dibattere con te, perchè gia so che non riescirei a seguirti, è più facile per me leggere e capire un manuale di dogmatica che non le tue elucubrazioni mentali.
Detto questo prendendo per buono che Geova equivalga a YHWH (l'unica cosa certa è che non lo sia, ma lasciamo perdere, farò finta di niente) si possono considerare le seguenti possibilità:

1)Geova indicava per gli ebrei l'unico Dio

2)Al tempo di Cristo non si usava più per chiamare Dio ma si pronunciava solo una volta all'anno nel tempio ed era il sommo sacerdote a farlo e solo lui.

3) Gesù ci ha insegnato a chiamarlo "padre" e si distingueva da lui chiamandosi figlio.

4) concentrandoci sul significato del nome di Geova, gia gli ebrei capirono che tale nome indicava l'eternità di Dio e la sua immutabilità, "Egli è" indica appunto il suo eterno presente, da questo punto di vista la trinità nel suo insieme ha questa prerogativa, essendo indistintamente tutte e tre le persone divine "Dio eterno".

In finale se usassimo Geova come nome, allora potremmo usarlo per il solo padre, se lo usassimo nel suo significato, allora tutta la trinità è Geova.
Potrei dilungarmi sulla teoria del "non nome" ma lasciamo perdere...


Ciao




[Modificato da (Mario70) 24/03/2010 08:54]