00 25/03/2010 11:48
Re:




Poi sai quanto gliene poteva importare al Cristo di mettersi a discutere con i farisei per dimostrare della sua divinità; extracorporea trina o una; in intermini immateriali come essere onnipotente/i; visto che non poteva di certo usare o rappresentare l'aspetto soprannaturale di un creatore all'interno della sua creazione..
( cosa inverosimile dato che i cieli dei cieli non lo possono nemmeno contenere.
Del resto per logica non poteva essere che così)



Come immaginavo non ti ho capito, evita l'ironia perchè è gia difficile interpretarti normalmente, abbi pazienza.



Di certo non poteva dimostrarlo con il suo corpo umano ai farisei con cui dibatteva dichiarandosi come persona, Figlio di Dio; come dire figlio di un re, avendone la stessa importanza ai loro occhi, cosa che poi il Cristo in risposta gli smentisce con tante innumerevoli parole,sostenendo dell'importanza del Padre superiore alla sua; dato che era quello il solo senso che potevano intendere e pertanto accusargli avendogli dichiarato di essere il Figlio.



Furono i farisei a dichiarare che il suo farsi "figlio di Dio" equivaleva a farsi Dio, lo hanno capito tutti meno che voi...



In ogni caso la testimonianza dell'aspetto immateriale in senso uno o trino, non gli sarebbe servita a nulla ai fini di provare che egli era figlio di Dio, che rappresentava il Padre.



??



Tanto più che gli ebrei, nemici (o amici come discepoli), non avevano nemmeno un concetto di trinità; cosa valida fino ad oggi.



Nessuno lo mette in dubbio questo...



Pertanto questa discussione è priva di senso dal mio punto di vista.



contento tu...


Quindi ritornando al nome, il significato impersonale che vi vedi tu, innanzitutto sarebbe da dimostrare che vale per tutti e tre.



E' un discorso logico fondato sulla natura, "se" la natura di Dio padre è eterna, lo deve essere anche quella del figlio e del Santo spirito.


Io invece vi vedo un significato personale, quindi non lo si può confondere con quello di Gesù o della sua persona.



ovvio dal tuo punto di vista...


Che poi Dio scelga un nome ( da non confondere con i suoi attributi) come identificazione oggettiva o impersonale, non gli farebbe di certo onore, poichè un tal nome sarebbe simile alla nomenclatura che si da a degli oggetti inanimati per identificarne le proprietà.



Sbaglio o hai confermato quanto credo io?
Ti senti bene?



Per me e per le scritture la gloria di Dio non sta nell'essere eterno, ma nell'essere ciò che si mostra di essere come persona, e non come forza impersonale.



La gloria di Dio si vede da molte cose, ma la sua natura è il fulcro di tutto, la gloria di Dio si evince dalla sua eternità, potenza, sapienza onnipresenza ecc... tutte cose che derivano dalla sua natura eterna appunto.



Non sono un suo adoratore in chiave oggettiva, per questo non mi inchino di fronte a un idolo pensando che rappresenti il creatore, anche se questo idolo emanasse luce celestiale e contorno vario.



neanche io...


In ogni caso ti ricordo che Secondo Esodo 23:13, il rifiuto di pronunciare il nome di un dio è un rifiuto di adorare il dio in questione, in modo da rifiutare di pronunciare il nome del vero Dio, il rifiuto per adorarlo (Giosuè 23:7, il rifiuto di pronunciare il nome degli altri dei è equivalente a rifiutarsi di adorarli).



Non devi spiegarlo a me, ma agli ebrei, a me non interessano i motivi per i quali essi hanno deciso di non pronunciarlo (o almeno mi limito a prenderne atto) essendo Cristo un ebreo seguì indubbiamente questa usanza, immagino che se non lo avesse fatto, sarebbe stato messo a morte per bestemmia, solo il sacerdote lo poteva pronunziare ricordatelo bene, il resto sono solo ipotesi assurde atte a giustificare la vostra mania di pronunciarlo in contuinuazione per volervi distinguere dagli altri (e da Cristo stesso dal momento che tutte le prove indicano che si limitasse a chiamarlo "padre").

saluti